2019-01-05
Di Maio spiazza i maltesi e gli alleati: «Accoglieremo noi donne e bimbi»
Due navi delle Ong sono in stallo da giorni con La Valletta. Mentre l'Ue cerca soluzioni con Parigi e Berlino, il vicepremier grillino invita l'isola a far attraccare almeno i più deboli. Ma la Lega lo gela: «Basta ricatti».Sbarchi nell'era Salvini: in Italia meno irregolari e in mare calano i morti. Onu e Wall Street Journal: nel giro di un anno i clandestini diminuiti di 96.000 unità. Ridotte le tragedie nel Mediterraneo.Lo speciale comprende due articoli. A causa delle condizioni meteo avverse, tre giorni fa la nave Sea Watch 3 e la nave Sea Eye, (entrambe appartenenti a Ong) hanno ricevuto l'autorizzazione ad entrare - ma non ad attraccare - nelle acque territoriali maltesi per ricevere assistenza. Le navi girovagano per il Mediterraneo dal 22 dicembre scorso, ovvero da quando hanno soccorso 49 migranti a cui nessun governo concede permesso di sbarco (ovvero si dichiara disposto ad accoglierli). In preda alla disperazione e a causa delle condizioni di salute sempre più precarie a bordo - di cui l'equipe medica imbarcata ha informato le autorità maltesi - uno dei migranti ieri ha agito d'impulso e s'è buttato a mare per raggiungere a nuoto Malta. È stato immediatamente recuperato dall'equipaggio. La nave si trova a quasi un miglio dalla terraferma e, vista la temperatura attuale dell'acqua, l'uomo non avrebbe potuto portare a termine i suoi propositi. Il gesto rappresenta però bene l'esasperazione del momento. Malta non retrocede nella sua politica di diniego: niente scafi che trasportino migranti. L'Unione europea, priva di una politica migratoria comune e di una gestione condivisa dei confini, preferisce mantenersi (colpevolmente) latente. Ieri mattina gli immigrati sulle navi hanno ricevuto la visita di una delegazione di parlamentari tedeschi, che vorrebbero spingere il governo di Berlino ad accettare la disponibilità di alcune città della Germania pronte ad accogliere parte degli africani. Insieme ai parlamentari la Sea Watch ha mandato anche il cambio della ciurma e derrate alimentari. Proprio poco dopo una precisazione fatta dalle istituzioni di Bruxelles (riguardo abboccamenti con Germania, Francia e Olanda) per l'eventuale accettazioni dei migranti, ieri in serata il vicepremier italiano, Luigi Di Maio, ha suggerito a Malta di far sbarcare donne e bambini garantendo accoglienza nel nostro Paese. Le dichiarazioni di Di Maio anziché rilassare i maltesi hanno creato loro ansia ancor maggiore, dato che La Valletta da anni persegue strategie consolidate. Nel giro di un'ora è arrivata la replica del ministro degli Interni, Matteo Salvini: «L'Italia ha già accolto quasi 1 milione di persone negli ultimi anni». La chiusura del vicepremier leghista è totale: «Possiamo inviare a bordo medicine, cibo e vestiti, ma basta ricatti. Meno partenze, meno morti. Io non cambio idea». Malta - che dallo scorso anno gode di piena occupazione ed economia in espansione - si oppone storicamente all'apertura dei porti sottolineando la sua impreparazione infrastrutturale e le palesi problematiche sociali cui andrebbe incontro, se sottoposta al fenomeno migratorio africano. L'isola teme che anche un solo attracco possa creare un precedente e - in secondo luogo - desidera mantenersi tra i membri dell'Ue maggiormente attivi nella ricerca di una soluzione comune al problema. La vera paura dei Paesi Ue che si affacciano a mare è che una politica d'accoglienza errata inneschi un massiccio flusso marittimo di migranti con navi gestite direttamente dai trafficanti, dando avvio - questa volta nel Mediterraneo - a una crisi simile a quella della rotta balcanica (che nel 2014 sconvolse la stabilità europea). Pertanto, nell'incapacità di trovare soluzioni nonostante le proposte presentate da diverse nazioni negli ultimi anni, basate sulla necessaria certezza dei programmi di reinsediamento e sulla loro chiara divisione tra rifugiati e migranti economici, si preferisce attendere.
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