2020-07-09
Deutsche Telekom e il 5G, affari pericolosi
Angela Merkel (Wolfgang Kumm/picture alliance/ Getty Images)
Il quotidiano Handelsblatt lancia l'allarme sulla dipendenza del colosso tedesco delle telco da Huawei, gruppo sul quale Pechino è molto influente. L'accordo prevede di evitare l'utilizzo di tecnologie Usa. E ad Angela Merkel è utile l'alleanza commerciale con la Cina.Pare proprio abbiano deciso di far arrabbiare gli americani. Secondo quanto riportato dal quotidiano Handelsblatt il colosso tedesco delle telecomunicazioni Deutsche Telekom avrebbe usato a lungo infrastrutture fornite da Huawei, tanto da rendere la maggiore telco tedesca «sempre più dipendente» dalla Cina.Il quotidiano tedesco ha reso noto di aver avuto accesso a documenti riservati dai quali si evince che la cooperazione tra le due società sarebbe ormai consolidata nonostante le raccomandazioni da parte dell'intelligence di diversi Paesi, tra cui proprio quella statunitense e tedesca, secondo cui il governo cinese eserciterebbe su Huawei un importante controllo, con l'azienda che svolgerebbe attività di spionaggio per conto delle autorità di Pechino. La notizia ha destato non poca preoccupazione in Germania anche se, al momento, Deutsche Telekom non sembra intenzionata a fare alcun passo indietro sulla collaborazione con Huawei. L'amministratore delegato di Deutsche Telekom, Timotheus Hoettges, sta infatti portando avanti la collaborazione con l'azienda cinese nel servizio Open Telekom cloud, nello sviluppo della rete 5G in Germania, nell'espansione della banda larga nel Paese e nelle offerte televisive. Si tratta insomma di una cooperazione che va «molto oltre» la misura che i servizi segreti della Germania potrebbero «apprezzare». Dal canto suo, Deutsche Telekom ha confermato di collaborare con Huawei in diversi settori, ma ha negato che si tratti di una «notevole dipendenza». A tal riguardo, dall'azienda fanno sapere che «il fatturato con Huawei è diminuito negli ultimi anni». Inoltre, la quota del gruppo cinese in Deutsche Telekom in Europa è «soltanto del 25%».Come spiega Handelsblatt, nei documenti segreti che il quotidiano ha potuto visionare, il numero uno Hoettges spiega: «Continueremo a lavorare insieme e Huawei, è la chiave per i nostri piani». Inoltre, afferma, Deutsche Telekom avrebbe affermato che avrebbe condiviso «il piano generale 5G per i prossimi 12-24 mesi» con Huawei.La scelta di Deutsche Telekom, continua il quotidiano tedesco, non sarebbe casuale. La telco tedesca si sarebbe accordata con Huawei proprio per evitare l'utilizzo di tecnologie americane. La rete 5G di Deutsche Telekom, sarà volontariamente «Us free (libera da componenti americane, ndr)», tanto che la società di telecomunicazioni avrebbe chiesto a Huawei di concederle in Germania un vantaggio competitivo sul fronte tecnologico, per diventare il numero uno nazionale nelle reti di quinta generazione.Il 14,5% di Deutsche Telekom è in mano allo Stato e alla cancelliera Angela Merkel molto probabilmente fa comodo avere la Cina come alleata in ottica commerciale. Del resto, Huawei ha già perso un alleato importante come la Gran Bretagna e per cercare di correre ai ripari ha fatto sapere che sarebbe disposta a discutere con il governo britannico e che sta lavorando a ritmo serrato per trovare il modo di gestire le restrizioni proposte dagli Stati Uniti in modo che la Gran Bretagna mantenga la leadership nel 5G.C'è poi un'altra faccenda tutta teutonica che sta facendo innervosire lo Zio Sam. L'autorità di regolamentazione dei servizi finanziari di New York ha comminato a Deutsche Bank una multa di 150 milioni di dollari per non aver monitorato adeguatamente le proprie relazioni con Jeffrey Epstein, il miliardario e finanziere morto suicida in carcere lo scorso agosto dopo essere stato arrestato con l'accusa di abusi sessuali verso minori.La sanzione è stata emessa in parte anche per la relazione di «corrispondente» di Deutsche Bank con due banche europee coinvolte in scandali di riciclaggio di denaro. Le banche corrispondenti fungono da intermediari nelle transazioni internazionali, gestendo trasferimenti per altri istituti di credito che svolgono attività commerciali in Paesi in cui hanno operazioni limitate.La multa dell'organismo di vigilanza statunitense arriva a distanza di un anno dall'arresto di Epstein il cui suicidio ha messo in pausa le indagini. La scorsa settimana, però, le forze dell'ordine hanno arrestato Ghislaine Maxwell, una confidente e amante di lunga data di Epstein, riaccendendo le speranze dei pubblici ministeri per poter fare finalmente luce e svelare la tratta di minorenni che andava avanti da anni.Secondo le accuse, «Deutsche Bank non è riuscita a monitorare adeguatamente l'attività dei clienti che la banca stessa riteneva essere ad alto rischio», ha dichiarato il sovrintendente ai servizi finanziari Linda A. Lacewell, aggiungendo che «nonostante fosse a conoscenza dei precedenti penali di Epstein, la banca non è stata in grado, senza alcuna giustificazione, di rilevare o prevenire milioni di dollari in transazioni sospette».E non sono questi gli unici attriti tra Usa e Germania. Il Dipartimento di giustizia Usa sta infatti valutando se il colosso fintech tedesco Wirecard, travolto da un maxiscandalo e finito in insolvenza dopo aver truccato i propri bilanci, dichiarando 1,9 miliardi di euro che «probabilmente» non esistono, abbia avuto un ruolo in una presunta cospirazione da 100 milioni di dollari di frode bancaria collegata al mercato online della marijuana.