2024-03-25
Il testamento politico di Berlusconi: l’ideale liberale vince su ogni ideologia
L’ultimo libro di Paolo Del Debbio contiene quattro pagine redatte dal Cav prima di morire, dove traccia il futuro di Forza Italia. La forza del programma di Forza Italia del 1994 è di grande attualità per un motivo molto semplice: si basa sull’idea e sull’ideale di libertà e, facendone il fulcro del programma stesso, lo rende di estrema attualità. Infatti, le idee e gli ideali resistono al tempo perché sono, in questo caso, radicati nella persona stessa e nei suoi diritti che possono cambiare nella forma ma non nella sostanza. Al contrario, un’ideologia è molto più debole nei confronti del tempo che passa, che la usura e la invecchia presto. Questo perché affonda le radici in una visione di società statica, difficilmente aggiornabile al mutare del tempo. Il libro che ho scritto, In nome della libertà. La forza delle idee di Silvio Berlusconi (che uscirà il 9 aprile per Piemme) contiene un inedito scritto dallo stesso Berlusconi il giorno prima di morire con una prefazione bella e toccante di Marina Berlusconi (alla quale si deve l’idea di questo libro), anticipata ieri dal Corriere della sera. In essa, Berlusconi parla di Forza Italia. Questo dice di quanto la passione politica avesse preso quest’uomo, tanto da dedicare le ultime forze per scrivere queste righe, con mano malferma ma con idee precise e solide.A fine 1993 la situazione politica era descrivibile come un mucchio di macerie della Prima Repubblica. In quella situazione Silvio Berlusconi ebbe l’intuizione di fondare un partito nel quale si ritrovassero gli elettori appartenenti alle culture che avevano dominato il nostro Paese dal dopoguerra: quella cattolica, quella socialista, quella del repubblicanesimo e quella liberale. A differenza delle altre, quella liberale si era espressa in modo principale in un partito, il Partito liberale italiano, che era sempre stato in una posizione minoritaria, ma la cultura era presente certamente in quella politica dei democristiani e dei socialisti e anche dei repubblicani.La cultura delle libertà opposta alla cultura comunista aveva pervaso anche la nostra Costituzione in molti articoli, tra i quali il 53, quello che si occupa dei tributi, grazie all’azione del socialista cattolico-liberale Ezio Vanoni. Si era detto al tempo, e si disse anche dopo, che Forza Italia era un partito di plastica e che, conseguentemente, era basato su interessi e non su ideali. Gli ideali c’erano eccome, le idee c’erano eccome e, come dicevamo, sono attuali eccome. Il programma fu ispirato ai pensatori liberali della tradizione italiana come Luigi Sturzo, Luigi Einaudi, Carlo Rosselli ed Ezio Vanoni, tutti accomunati dall’adesione al liberalismo da diversi punti di partenza: cattolico, socialista, liberista.L’intuizione geniale di Silvio Berlusconi fu quella di individuare, nel nocciolo del pensiero liberale, ciò che poteva convincere a votare Forza Italia un folto gruppo di elettori che era rimasto senza alcun riferimento. Il liberalismo, lo abbiamo già ricordato, era stato sempre un pensiero per pochi, elitario. Berlusconi intuì che bisognava far capire all’elettorato che le idee liberali rappresentavano dei vantaggi per la loro vita quotidiana, fosse essa di famiglie, associazioni o imprese. Aveva ragione, infatti vinse le elezioni alleandosi al Nord con la Lega nel Polo delle libertà e al Sud con Gianfranco Fini nel Polo del buon governo.Nasceva, così, l’idea di un liberalismo popolare ed era una novità assoluta nel panorama politico italiano. Nel libro suddetto viene raccontata la storia di come nacque questo programma, di quale era il suo retroterra culturale (che dimostra la modestia e l’inconsistenza che via via, da qualche anno, hanno assunto i programmi politici in questo Paese), economico, sociale e filosofico. Altro che plastica, questa era la roccia che aveva resistito in Italia al fascismo e al Dopoguerra, anzi sulla quale si fondò un bel pezzo di Costituzione. Era come un fiume carsico che riemergeva in un momento storico in modo inaspettato perché frutto di un’intuizione forte. Oggi questo patrimonio è lì, l’Italia ne ha bisogno e Forza Italia esiste. Ne è l’erede. Forza Italia ha in mano un patrimonio ideale che non possono vantare altri partiti che si fondano su accrocchi più o meno ideologici, più o meno improvvisati, deboli e gracili, che si avvicinano all’inconsistenza totale.Non c’è dubbio che quell’intuizione di Berlusconi ebbe il tratto delle idee visionarie, che vedono il futuro nel presente e concepiscono un presente che duri a lungo.
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
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