2025-02-02
Decessi per Covid gonfiati ancora: solo lo 0,3% non aveva altre malattie
Anche per il 2022 l’Istat include tra i morti a causa del virus i pazienti fragili. Quasi il 70% delle vittime, infatti, è perito in presenza di almeno 5 patologie. Ennesima evidenza dell’inutilità di lockdown e vaccinazione coatta.«L’eccesso nei confronti del 2018-2019 è spiegato principalmente dalla mortalità per Covid-19», affermava l’Istat nel giugno dello scorso anno presentando il report sulle cause di morte 2021. I decessi complessivi erano stati 706.969, quelli Covid 63.915. Come già aveva fatto per il 2020, l’indagine però non tiene conto della compresenza di altre patologie che compromettevano pesantemente la salute dei pazienti e potevano essere fatali. Non lo fa nemmeno sui nuovi dati, relativi al 2022.In realtà, nell’anno della gigantesca campagna vaccinale il virus di Wuhan ha provocato in Italia la morte di 149 persone senza alcuna patologia, su un totale di 63.915 di deceduti Covid. Appena lo 0,2% dei decessi associati a Covid-19 nel 2021, e codificati secondo la classificazione internazionale delle malattie (Icd) dell’Oms, era avvenuto in persone sane. Invece, 18.843 pazienti deceduti (29, 5% del totale) avevano fino a quattro patologie e 45.072 (70,5%) ben cinque patologie. L’elaborazione dei dati forniti dal nostro Istituto nazionale di statistica è stata fatta, anche per il 2022, dall’ingegnere Eugenio Florean, che più volte ha fornito alla Verità il dettaglio di numeri altrimenti non evidenziati nei report. Facciamo un passo indietro, per poter avere la visuale completa dell’andamento e della causa dei decessi nel periodo pandemico più caratterizzato da misure restrittive. Nell’anno della dichiarazione dell’emergenza sanitaria globale in Italia i deceduti furono 746.324, dei quali 78.673 classificati nelle schede di morte come «Covid». Le persone morte senza alcuna patologia risultarono 326 (0,4% sul totale); quelle che avevano fino a quattro comorbidità rappresentavo il 36,7% del totale (28.834 decessi); con cinque patologie vennero classificati il 63,3% dei deceduti Covid. La situazione non migliora nei due anni successivi, anzi peggiora. Nel 2021, come abbiamo visto, i morti con almeno 5 patologie salirono a 45.072 finendo per rappresentare il 70,5 dei decessi Covid. Sempre alta, anche se in leggera diminuzione rispetto all’anno precedente, era la percentuale dei morti con fino a quattro patologie: 29,5% del totale (18.843 schede di morte). Nel 2022, i decessi classificati Covid risultarono 51.630; prima di essere infettati i sani erano 155 (0,3% del totale morti per questa infermità); quelli con almeno quattro patologie scesero a 15.883 (ma rappresentavano il 30,8% dei decessi del totale Covid) e con almeno cinque patologie morirono 35.747 persone (30,8% del totale). Utile risulta considerare le morti per fascia di età. Allora si diceva che anche i bambini, i giovanissimi erano a rischio. Però nel 2021 l’83,3% dei decessi Covid in fascia 10-14 era costituito da ragazzini con almeno cinque patologie; in fascia 20-24 anni avevano multiple malattie l’81,8% di coloro che non sopravvissero alla Sars-Cov-19. In fascia 40-60 anni, la percentuale è stata tra il 70,7% e il 72%. Nel 2022, i bambini deceduti di età compresa tra 10 e 14 e con almeno cinque patologie rappresentarono il 77,8% di coloro che non sopravvissero al virus di Wuhan. In fascia 45-49 anni, il 78,8%. Questo conferma quanto abbiamo più volte affermato, ovvero che le vaccinazioni andavano indirizzate a fragili con comorbidità, non imposte a sanitari, insegnanti, forze dell’ordine e militari. In ogni caso, la causa «per o con Covid» non può finire nello stesso calderone. Più patologie che minavano il corpo di pazienti tra i 50 e gli 80 anni, passati dal 67% dei totali nel 2020 ad oltre il 73% nel 2021, non possono essere ignorate certificando il decesso con la codifica Covid nella scheda Istat.I morti durante la pandemia sono stati sicuramente tanti, troppi, ma non dimentichiamo che si è continuato a morire anche per altre cause. Nel 2020, le malattie del sistema circolatorio provocarono 227.350 decessi; 217.523 nel 2021. I morti Covid furono rispettivamente 78.673 e 63.915. Anche i tumori si portarono via un numero ben più alto di persone: 177.858 nel 2020 e 174.511 nel 2021. Tumori e malattie circolatorie provocarono più del 55% dei decessi totali. Dichiarare che «il Covid-19 si posiziona al terzo posto in entrambi i sessi» come causa di morte, secondo quanto afferma l’Istat, non rispecchia la situazione in cui si trovavano decine di migliaia di persone prima di venire in contatto con il virus. Sempre il report dell’Istat riferisce che «il Covid-19 è stato uno dei principali responsabili dell’aumento di mortalità tra gli under 50 avendo causato 0,21 decessi ogni 10.000 persone nel 2020 e ancora di più nel 2021 (0,25 decessi per 10.000) che in termini assoluti corrispondono a 785 decessi nel 2020 e 922 nel 2021. Questi numeri […) hanno fatto del Covid-19 una importante causa di mortalità tra gli under 50».Se però guardiamo alle patologie che affiggevano queste persone under 50, 519 delle 785 morte nel 2020 avevano almeno cinque patologie; 266 fino a quattro malattie; 4 persone erano sane e se il Covid è risultato per loro letale, sicuramente rappresentano una grave perdita ma il dato aiuta a ridimensionare la mortalità della narrazione Covid.Stesso ragionamento per il 2021. Dei 922 morti, 643 avevano almeno cinque patologie; 279 fino a quattro; 2 persone non avevano malattie. Su questi dati, bisogna valutare la gestione dell’emergenza sanitaria.
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