2021-05-07
Svelato il bluff sulla legge bavaglio
La proposta del centrodestra, che inasprisce le pene per i reati contro i gay ma non dà spazio alle trappole ideologiche, fa perdere la testa ad Alessandro Zan e alla sinistra. Andrebbero in fumo infatti i finanziamenti milionari per manifestazioni e lezioni di indottrinamento.Non che non lo sapessimo, ma adesso abbiamo la pistola fumante o - come preferite - i pistola fumanti. Abbiamo le prove, insomma, del fatto che la lotta alle discriminazioni e il contrasto alla violenza c'entrano davvero poco con il ddl Zan. Ieri il «centrodestra di governo» ha depositato il suo disegno di legge alternativo alla proposta proveniente da sinistra su cui si dibatte ormai da mesi e mesi. Il nuovo progetto legislativo s'intitola «Disposizioni in materia di circostanze aggravanti nei casi di violenza commessa in ragione dell'origine etnica, credo religioso, nazionalità, sesso, orientamento sessuale, età e disabilità della persona offesa». Lo firmano i senatori Licia Ronzulli, Matteo Salvini, Paola Binetti e Gaetano Quagliariello. Il testo si apre con una premessa condivisibile: «Il compito del diritto penale è quello di attenersi alla materialità dei fatti, non potendo essere utilizzato per promuovere valori etico-culturali, pena un'inammissibile ricaduta nell'indeterminatezza». Sacrosanto: non si possono utilizzare le aule di giustizia a scopo rieducativo. Ed è per questo che il ddl targato Lega-Forza Italia va dritto al sodo: in tre articoli piuttosto asciutti va a prevedere inasprimenti delle pene per i reati violenti motivati da «origine etnica, credo religioso, nazionalità, sesso, orientamento sessuale, disabilità». Sono previste, inoltre, aggravanti per chi commetta reati contro persone considerate fragili in ragione dell'età, dello stato di infermità o di deficienza psichica.Non si scappa Non è tutto. Il testo predispone «un sistema di blindatura», ovvero limita il potere del giudice di bilanciare le aggravanti con eventuali attenuanti. Come a dire: le pene saranno severe, e non si scappa. Secondo gli autori si tratterebbe di una «tutela reale ed effettiva», estremamente utile alla «repressione delle violenze e di ogni altro comportamento offensivo». In effetti, la proposta di centrodestra sembra accontentare chi sostiene che serva assolutamente un inasprimento delle pene per far fronte «all'emergenza violenze» su gay e trans. Eppure, guarda un po', a sinistra il testo di Salvini, Ronzulli e soci proprio non piace (che sorpresa, eh...). Alessandro Zan ieri pomeriggio è andato su tutte le furie: «Il testo presentato dalla destra è un attacco alla legge Mancino», ha detto. «Non solo cancella le tutele del ddl Zan, ma, prevedendo solo un'aggravante comune, diminuisce le tutele per i crimini d'odio razziale, etnico, religioso. Un vergognoso insulto ai diritti in pieno stile sovranista». Sulla stessa linea pure la Boldrini.obiettivo egemoniaIl problema è che dal testo del centrodestra sparisce il concetto di «istigazione alla discriminazione», che è piuttosto lasco e lascia spazio a fior di censure ideologiche. Esempio: se dico che un transgender non è una donna e dunque non può usare il bagno delle donne, lo sto discriminando? Per il ddl Zan molto probabilmente sì. Questo è il livello. Il ddl forzaleghista, invece, propone concetti molto più chiari: se qualcuno picchia un trans si merita le aggravanti. Dal progetto di legge di centrodestra sparisce il riferimento all'identità di genere sgradito anche alle femministe. Spariscono gli articoli che prevedono l'istituzione di una giornata nazionale contro l'omotransfobia. Non si parla di propaganda nelle scuole. Tradotto: non si vanno a colpire i pensieri, ma le azioni. A Pd e 5 stelle tutto ciò dà molto fastidio. Se dovesse passare il ddl di Lega e Fi, infatti, in un colpo solo le associazioni Lgbt perderebbero laute prebende e influenza politica. Se non si fa più rieducazione nelle classi, non si possono più foraggiare le organizzazioni arcobaleno. Se si puniscono solo i reati violenti, non c'è più la possibilità di fare i poliziotti del pensiero censurando le opinioni sgradite. Il ddl Zan serve esattamente a questo: a garantire l'egemonia ideologica e a sostenere i gruppuscoli Lgbt. Per questo motivo la sinistra non può accettare nulla di diverso, nemmeno un testo che preveda aggravanti per le violenze motivate da odio. la controffensivaIeri, non a caso, i giallorossi sono subito passati alla controffensiva. In commissione giustizia al Senato, hanno imposto a maggioranza che il testo di Zan sia discusso da solo e non accorpato agli altri testi analoghi. Con 12 voti favorevoli e 9 contrari (quelli di Fratelli d'Italia, Lega e parte di Forza Italia), il ddl Zan è stato disgiunto da altre 4 proposte, in modo che si possa partire più rapidamente con la discussione e che l'approvazione sia più facile. Si tratta di una forzatura notevole, perché in teoria tutti i ddl sullo stesso tema andrebbero uniti. Ed è facile capire come questa mossa serva a creare un precedente, in modo che anche il ddl di centrodestra possa poi essere disgiunto, così da non ostacolare il percorso della proposta Zan. La battaglia, dunque, non è ancora finita. Anzi, si è decisamente inasprita. Pd e 5 stelle hanno deciso di fare quadrato attorno alla legge che impone il bavaglio Lgbt. Non si faranno scrupoli, e giustificheranno ogni mossa, anche quelle scorrette, parlando di «diritti». Ma il bluff è scoperto: di proteggere le minoranze dalla violenza agli amici progressisti non interessa granché. A loro importa conservare e ampliare il potere, economico e politico. Tutto il resto è una foglia di fico arcobaleno.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.