2025-03-05
Dazi, sberla degli Usa a Canada e Messico
Scattate le sanzioni sugli Stati al confine. Alzate quelle verso la Cina. I tre Paesi annunciano contro tariffe. In Italia maggioranza divisa: Matteo Salvini chiede il dialogo con Donald Trump, mentre Antonio Tajani parla di danni per l’export. Emanuele Orsini: «Serve un taglio dei tassi dello 0,5%».Sono entrati in vigore ieri i dazi applicati dagli Stati Uniti alle merci provenienti da Canada e Messico, annunciati un mese fa e poi sospesi. In più, Donald Trump ha annunciato nuovi dazi del 10% sulle merci dalla Cina, determinando così un dazio complessivo del 20% sui beni del Dragone. Sulle importazioni energetiche dal Canada il dazio è abbassato al 10%.Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha detto che non lascerà la mossa di Trump «senza risposta» e ha annunciato l’intenzione di imporre a sua volta un dazio del 25% su circa 100 miliardi di dollari di importazioni statunitensi, in due fasi. Una, immediata, su circa 20 miliardi di controvalore (alcol e abbigliamento), la seconda nel giro di un mese su altri 80-90 miliardi di dollari di merci. Il «pretesto» usato dall’amministrazione americana per imporre i dazi al Canada, ovvero la mancanza di volontà di Ottawa di combattere il traffico di fentanyl, è «completamente falso», ha detto Trudeau. Anche il Messico ha annunciato che reagirà ai dazi. Il presidente Claudia Sheinbaum ha detto che le dichiarazioni della Casa Bianca che accompagnano i dazi sui prodotti messicani sono «offensive, diffamatorie e infondate». Washington aveva affermato che il Messico dà rifugio ai cartelli del narcotraffico. «Non c’è alcun motivo, ragione o giustificazione che supporti questa decisione che avrà ripercussioni sui nostri popoli», ha affermato Sheinbaum. Aggiungendo che parlerà con Trump, forse già domani, ha annunciato che le misure di ritorsione verso gli Usa saranno presentate domenica.Anche la Cina, naturalmente, si muove. Pechino imporrà dal 10 marzo dazi del 15% su pollo, grano, mais e cotone degli Stati Uniti e del 10% su sorgo, soia, maiale, manzo, frutti di mare, frutta, verdura e latticini. Inoltre, citerà in giudizio gli Usa presso il Wto e aggiungerà altre 15 società americane nella lista di controllo delle esportazioni. L’azienda americana Illumina non potrà esportare sequenziatori genetici in Cina. I beni provenienti dai tre Paesi colpiti dai dazi costituiscono il 41% delle importazioni statunitensi e i dazi avranno un impatto sui prodotti alimentari, sugli imballaggi, sui materiali da costruzione, su auto e componentistica, prodotti elettronici e su alcuni input manifatturieri. Nel 2024 gli Usa hanno fatto segnare un deficit commerciale di 1.200 miliardi di dollari. Nel solo mese di gennaio 2025 il deficit è stato di 153 miliardi di dollari. Un’enormità cui Trump vorrebbe rispondere alzando le barriere doganali per rendere meno conveniente importare. L’alternativa possibile di un indebolimento del dollaro non è presa in considerazione, mentre l’altra alternativa, l’austerità, è in piccola parte perseguita attraverso l’opera del dipartimento per l’Efficienza del governo (Doge) guidato da Elon Musk.Preoccupatissimo il settore dell’auto nordamericano, che ha filiere distribuite in Messico e Canada, Borse in calo ma prezzi dell’oro in rialzo. In calo anche i prezzi di mais, soia e grano. I prezzi del cotone, una delle merci prese di mira dai dazi di ritorsione del 15% stabiliti dalla Cina, sono scesi di un altro 3% sotto i 65 centesimi alla libbra, mai così in basso dall’estate del 2020.In calo le valute di Messico e Canada, ma non tanto quanto ci si sarebbe potuto attendere. Per un dollaro americano ieri ci volevano 20,81 pesos e 1,45 dollari canadesi. Un indebolimento lieve, minore del previsto, che potrebbe significare che i dazi applicati non saranno alleggeriti più di tanto da un cambio debole.Mentre si attendono le decisioni in merito agli altri dazi annunciati da Trump (su acciaio, alluminio, autoveicoli, farmaci, chip e sui dazi reciproci promessi ad oltre 180 paesi), l’Unione europea si dice pronta: «Siamo pronti a reagire in modo fermo e proporzionato con dei contro dazi quando sarà necessario», ha detto il commissario Ue all’Economia Valdis Dombrovskis.Il vicepremier Matteo Salvini ha detto che «l’Italia è in una posizione che le può permettere di dialogare» con gli Stati Uniti. Secondo Salvini, la posizione americana è relativa più alla Germania che all’Italia e «se l’ottica di Trump è di ridurre il disavanzo commerciale, mettere i dazi sui prodotti italoamericani, tra virgolette, non penso vada in questa direzione». «Se questo canale diretto, questa empatia che oggi esiste tra Roma e Washington, ci fosse con Parigi o Berlino, Macron e Scholz penserebbero all’interesse comune europeo o a mettere in salvo loro aziende, economie e posti di lavoro?», ha concluso Salvini. L’altro vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha detto invece che la guerra dei dazi è «sbagliata» e danneggia l’export italiano.Anche Marco Osnato (Fdi), presidente della commissione Finanze della Camera, ostenta tranquillità: «Io sono molto laico, non è che i dazi li scopriamo oggi, certamente ci sarà una negoziazione». Il presidente di Confindustria Emanuele Orsini sui dazi Usa ha commentato: «Noi sappiamo benissimo che, essendo il quarto Paese del 2024 come esportatore, con oltre 100 miliardi di surplus, per noi è un tema importante. È una sveglia che ormai è suonata da un po’ ma qui squilla ancora più forte verso l’Europa». Orsini ha poi aggiunto che dalla Bce serve un «atto di coraggio», cioè un taglio dei tassi di almeno lo 0,5%.Intanto, nella notte Donald Trump ha tenuto davanti al Congresso il suo discorso sullo stato dell’Unione, fornendo nuovo e ampio materiale di riflessione sul nuovo corso di Washington. Inoltre sui social ha ribadito: «Niente dazi per le imprese che si spostano negli Stati Uniti».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.