
Il cervello dei bambini è plasmato dalle abitudini delle mamme, con conseguenze profonde e durature. Eppure la sindrome feto-alcolica è una disabilità ancora poco studiata nel nostro Paese. E i suoi effetti vengono scambiati per disagio psicologico.L’alcol è una sostanza tossica con proprietà teratogene, in grado di provocare anomalie o malformazioni nell’embrione. Al momento della fecondazione, nello zigote iniziano i processi deputati a sviluppare l’architettura del cervello. Questi processi continuano anche dopo la nascita, rimanendo particolarmente attivi fino ai 22 anni di età, in seguito continuano a creare le connessioni sinaptiche che consentono al cervello umano di acquisire le capacità proprie dell’adulto.Il cervello si struttura dal basso verso l’alto: la parte più profonda costituita dal cervello rettiliano responsabile dei comportamenti primordiali, poi il sistema limbico, sede delle emozioni, quindi il sistema corticale, associato alle funzioni cognitive. Nel cervello di chi ha sperimentato una varietà di emozioni, stimoli comportamentali e cognitivi, si sviluppa un rapporto «top-heavy», cioè uno sbilanciamento a favore della corteccia, che matura per moderare gli istinti più primitivi del mesencefalo/tronco cerebrale. Quando le esperienze chiave durante la crescita del feto, del bambino, dell’adolescente sono carenti, si verifica uno scarso sviluppo della parte limbica e corticale con conseguente incapacità di moderare l’impulsività e di elaborare la frustrazione. Nei bambini che crescono in contesti di violenza domestica, abusi fisici o esperienze traumatiche, si ha un aumento dell’attività della zona più antica del tronco encefalico e del mesencefalo, che predispone a sviluppare impulsività e aggressività nell’età adulta. Nei primi mesi di vita, il bambino comincia a percepire il volto della madre e di chi gli sta intorno, a sviluppare quella che definiamo coscienza, che va ampliandosi durante il passaggio dall’infanzia all’adolescenza; gli emisferi cerebrali si ingrandiscono, formano nuovi collegamenti e conferiscono la capacità di avere una maggiore consapevolezza delle proprie capacità. La motricità diventa più fine, così come la sensibilità, la sensorialità e la capacità di comprendere le emozioni, ma soprattutto di gestirle. Tutto questo è legato anche ad uno sviluppo di tipo ormonale con la comparsa dei caratteri sessuali secondari, fino all’età di circa 21/22 anni, in cui il processo si compie e la persona diventa unica nella sua identità e nel suo comportamento. Se il processo di sviluppo delle funzioni cerebrali viene alterato, ciò avrà delle conseguenze che saranno variabili a seconda della fase in cui questo è avvenuto. La persona penserà di avere una sindrome ansiosa o depressiva, cambiamenti di umore, disturbi dell’attenzione. Gli psichiatri curano i sintomi in base al manuale delle malattie psichiatriche, ma non è il modo corretto perché quella patologia si è prodotta durante il processo di sviluppo della persona. Dal 2010, l’Istituto statunitense per i disturbi mentali sta cercando di individuare i processi biologici alla base del disagio psichico. È noto fin dall’antichità che l’alcol in gravidanza causa problemi. A Cartagine e Sparta era fatto divieto alle coppie di bere alcol la prima notte di nozze. Platone raccomandava che il concepimento dei figli non avvenisse «da corpi disgregati dall’alcol e dall’ubriachezza». Nel 1899, il dottor Sullivan, in seguito ad un’indagine effettuata nella prigione di Liverpool su 600 bambini di 120 donne alcoliste, mise in evidenza che fra questi bambini la mortalità era 2,5 volte più elevata rispetto ai bambini di madri con astinenza forzata in prigione. J.W. Ballantyne, nel Manual of Antenatal Pathology and Hygiene del 1904 riportò che l’alcol poteva agire in tutti gli stadi della gravidanza, causando anomalie strutturali nelle prime fasi, aborto e travaglio precoce nelle ultime. Queste scoperte portarono al Proibizionismo in Russia, Canada, Stati Uniti, Francia, Islanda, Norvegia, Ungheria, Finlandia, ma a partire dal 1920, scompare la consapevolezza che l’alcol abbia un ruolo nel causare difetti alla nascita, forse a causa del fallimento dell’esperienza sociale del Proibizionismo nei Paesi dove era stato messo in atto. Subentra un periodo dell’amnesia dal 1920 al 1968, quando Paul Lemoine, cercando la causa di una distrofia che aveva osservato in circa 200 bambini, scoprì che le madri avevano un rapporto con l’alcol. Questi dati furono pubblicati solo in Francia e non a livello internazionale. Solo nei primi anni Settanta, quando Ken Johns pubblica su Lancet gli studi in cui afferma l’esistenza di una sindrome che chiama feto-alcolica perché legata al consumo di alcol durante la gravidanza, parte una campagna di informazione in tutto il mondo, eccetto in Italia.La Sindrome feto-alcolica (Fasd) è una disabilità invisibile e sottostimata, totalmente prevenibile non assumendo alcol in gravidanza e durante l’allattamento. La Fasd ha un ampio spettro di sintomi, di gravità variabile. Esistono linee guida che aiutano nella diagnosi dei bambini esposti all’alcol, molte richiedono la presenza di caratteristiche fisiche, ma queste sono presenti solo nel 10% dei soggetti. Nel 2005 la Sitac (Società italiana per il trattamento dell’alcolismo e le sue complicanze) ha condotto nel Lazio uno studio epidemiologico, il secondo a livello mondiale su una popolazione non selezionata: i risultati hanno dato 47,1 affetti da Fasd per 1.000 nati. Questi bambini hanno una disabilità. Vi sono difficoltà ad ottenere i reali consumi materni di alcol, solo il 4,1% della madri ha ammesso il consumo di alcol in gravidanza, a fronte di una positività al test delle urine del 25,6.Gli aspetti clinici specifici riguardano: cranio di ridotta circonferenza, rima palpebrale corta, philtrum appiattito, labbro superiore sottile. Quelli aspecifici comprendono persistenza dell’epicanto, naso corto, «a sella», anomalie alle orecchie.Attraverso la Rm funzionale del cervello sono stati identificati alcuni domini responsabili della capacità di avvertire uno stimolo in maniera maggiore o minore e di prestare attenzione all’ambiente circostante. Negli studi condotti su soggetti affetti da Sindrome feto-alcolica, è stato messo in evidenza che vi sono aree cerebrali che non rispondono agli stimoli, c’è una lesione del sistema nervoso centrale soprattutto a carico della mielinizzazione dei neuroni.Possiamo concludere che l’esposizione prenatale all’alcol interagisce con l’ambiente e questi due elementi concorrono con fattori genetici per dare uno sviluppo cerebrale atipico e deficit neuropsicofisiologici: bambini che vanno male a scuola, hanno incapacità a gestire le emozioni, soggetti che commettono reati sotto la spinta dell’impulsività. I nostri cervelli sono scolpiti dalle nostre esperienze. L’alcol è uno scalpello che modella il cervello per affrontare i conflitti, ma a costo di ferite profonde e durature.
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Sulle alture del Cuneese l'esercitazione «Joint Sapper», pianificata e organizzata dal 32° reggimento Genio guastatori della Brigata alpina Taurinense insieme ad una compagnia del 2° reggimento genio della Legione Straniera Francese.
L'articolo contiene una gallery fotografica.
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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Da tre giorni, la capitale irlandese è attraversata da violente proteste (c’è chi si è presentato a cavallo...) contro l’ennesimo caso di cronaca che ha per protagonista uno straniero. Ma, al solito, quando la piazza è identitaria la si bolla come razzista.











