Voglia di mare, d'estate ed ecco che la cucina s'accosta al mestiere antico, faticoso e al tempo stesso sacro del pescatore. Ma non quello del predatore del mare, ma quello atavico di chi sa che il mare dà se rispettato. Parliamo della piccola pesca e di una in particolare che sta per scomparire soffocata dalla burocrazia, sfrattata dal consumismo sfrenato che vuole solo pesci bianchi, possibilmente che arrivano da molto lontano.
Voglia di mare, d'estate ed ecco che la cucina s'accosta al mestiere antico, faticoso e al tempo stesso sacro del pescatore. Ma non quello del predatore del mare, ma quello atavico di chi sa che il mare dà se rispettato. Parliamo della piccola pesca e di una in particolare che sta per scomparire soffocata dalla burocrazia, sfrattata dal consumismo sfrenato che vuole solo pesci bianchi, possibilmente che arrivano da molto lontano. Siamo stati in Cilento e lì a Marina di Pisciotta ci sono ancora gli ultimi pescatori con la rete di menaica. E una rete galleggiante a maglia larga che cattura solo le alici di grande taglia che vengono di fatto addormentate. Le carni sono così sode, conservarle sotto sale all'antico uso è facile e offre gustosa mensa. Ma noi abbiamo approfittato di quelle fresche – l'alice è un tesoro nutrizionale: omega tre, sali minerali, proteina nobile costa due soldi e deve essere per forza fresca - e per dare sfogo alla mediterraneità (qui tra Acciaroli e Pollica Ancel Kyes codificò la dieta mediterranea semplicemente osservando cosa mangiavano quelli che da millenni vi risiedono eredi dei focesi, dei lucani, degli spartani) vi abbiamo aggiunto pomodori, olio extravergine (quello da oliva pisciottana è eccellente) e una citazione di mozzarella di bufala. Ne esce un gioiello che racconta della nostra origine. Ingredienti (per quattro tortini piccoli) - Se li trovate 200 grammi di taralli napoletani (quelli con le mandorle e già pepati) oppure 150 grammi di taralli all'olio extravergine di oliva più una decina di mandorle o di pistacchi, 400 grammi di alici freschissime, 200 grammi di gamberetti, 200 grammi di pomodorini tra rossi e gialli, 4 fette di pane raffermo piccole, 150 grammi di mozzarella di bufala, due spicchi d'aglio, 4 o 5 foglie di basilico, almeno 6 cucchiai di olio extravergine di oliva, sale e pepe q.b. Procedimento - Per prima cosa realizzate la panure passando al mixer i taralli (se del caso aggiungete le mandorle o i pistacchi). Ora diliscate le alici e pulite i gamberetti, tagliate a metà i pomodorini e metteteli a prendere calore in una padella con due spicchi d'aglio in camicia, un po' di olio extravergine di oliva. Una volta che i pomodori si sono appassiti aggiungete i gamberetti, un paio di foglie di basilico sminuzzate (meglio con le mani) e fate prendere calore. Eliminate l'aglio spegnete il fuoco. Ora ungete quattro stampini da tortino con l'olio extravergine di oliva e poi fate aderire bene sui tortini la panure. Semplicemente mettendola in uno stampino girando e rigirando finché la panure aderisce bene e scaricando l'eccesso in un altro stampino fino ad avere foderato bene tutti gli stampini. Ora sistemate negli stampini le alici partendo dal centro e adagiandole a raggera ai lati così da foderare completamente lo stampino e facendo in modo che circa metà di ogni alice esca dai bordi. Aggiustate di sale e pepe. Riempite per metà con un cucchiaio il tortino con i pomodorini e i gamberetti, ricavate dalla mozzarella quattro cubetti e sistematene uno in ogni stampino. Finite di riempire con altri pomodori e gamberetti e chiudete il tortino ripiegando verso il centro le code delle alici. Ora pressate leggermente con una fetta di pane che farà da base al vostro tortino. Versate su ogni fetta qualche goccia di olio extravergine di oliva e un pizzico di sale. Infornate a 180/190 gradi per una ventina di minuti. A cottura sformate gli stampini, guarnite i tortini con mezzo pomodorino e una foglia di basilico e servite. Come far divertire i bambini - Sono abilissimi nel diliscare le alici, basta insegnar loro a staccare la testa, aprire a libro il pesce ed estrarre la spina centrale. Saranno precisi nello svolgere il compito e orgogliosissimi. Abbinamento - È una ricetta d' ispirazione cilentana e nelle campagne salernitane il bianco d'eccellenza è il Fiano. Potete mettere tutti gli altri campani: Greco, Falanghina, Biancolella ischitana, il bianco di Amalfi. Oppure rivolgetevi a bianchi di mare: dai Verdicchi marchigiani al Vermentino sardo e toscano.
Franz Botrè (nel riquadro) e Francesco Florio
Il direttore di «Arbiter» Franz Botrè: «Il trofeo “Su misura” celebra la maestria artigiana e la bellezza del “fatto bene”. Il tema di quest’anno, Winter elegance, grazie alla partnership di Loro Piana porterà lo stile alle Olimpiadi».
C’è un’Italia che continua a credere nella bellezza del tempo speso bene, nel valore dei gesti sapienti e nella perfezione di un punto cucito a mano. È l’Italia della sartoria, un’eccellenza che Arbiter celebra da sempre come forma d’arte, cultura e stile di vita. In questo spirito nasce il «Su misura - Trofeo Arbiter», il premio ideato da Franz Botrè, direttore della storica rivista, giunto alla quinta edizione, vinta quest’anno da Francesco Florio della Sartoria Florio di Parigi mentre Hanna Bond, dell’atelier Norton & Sons di Londra, si è aggiudicata lo Spillo d’Oro, assegnato dagli studenti del Master in fashion & luxury management dell’università Bocconi. Un appuntamento, quello del trofeo, che riunisce i migliori maestri sarti italiani e internazionali, protagonisti di una competizione che è prima di tutto un omaggio al mestiere, alla passione e alla capacità di trasformare il tessuto in emozione. Il tema scelto per questa edizione, «Winter elegance», richiama l’eleganza invernale e rende tributo ai prossimi Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026, unendo sport, stile e territorio in un’unica narrazione di eccellenza. A firmare la partnership, un nome che è sinonimo di qualità assoluta: Loro Piana, simbolo di lusso discreto e artigianalità senza tempo. Con Franz Botrè abbiamo parlato delle origini del premio, del significato profondo della sartoria su misura e di come, in un mondo dominato dalla velocità, l’abito del sarto resti l’emblema di un’eleganza autentica e duratura.
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A rischiare di cadere nella trappola dei «nuovi» vizi anche i bambini di dieci anni.
Dopo quattro anni dalla precedente edizione, che si era tenuta in forma ridotta a causa della pandemia Covid, si è svolta a Roma la VII Conferenza nazionale sulle dipendenze, che ha visto la numerosa partecipazione dei soggetti, pubblici e privati del terzo settore, che operano nel campo non solo delle tossicodipendenze da stupefacenti, ma anche nel campo di quelle che potremmo definire le «nuove dipendenze»: da condotte e comportamenti, legate all’abuso di internet, con giochi online (gaming), gioco d’azzardo patologico (gambling), che richiedono un’attenzione speciale per i comportamenti a rischio dei giovani e giovanissimi (10/13 anni!). In ordine alla tossicodipendenza, il messaggio unanime degli operatori sul campo è stato molto chiaro e forte: non esistono droghe leggere!
Messi in campo dell’esecutivo 165 milioni nella lotta agli stupefacenti. Meloni: «È una sfida prioritaria e un lavoro di squadra». Tra le misure varate, pure la possibilità di destinare l’8 per mille alle attività di prevenzione e recupero dei tossicodipendenti.
Il governo raddoppia sforzi e risorse nella lotta contro le dipendenze. «Dal 2024 al 2025 l’investimento economico è raddoppiato, toccando quota 165 milioni di euro» ha spiegato il premier Giorgia Meloni in occasione dell’apertura dei lavori del VII Conferenza nazionale sulle dipendenze organizzata dal Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze. Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui Meloni ha rivolto i suoi sentiti ringraziamenti, il premier ha spiegato che quella contro le dipendenze è una sfida che lo Stato italiano considera prioritaria». Lo dimostra il fatto che «in questi tre anni non ci siamo limitati a stanziare più risorse, ci siamo preoccupati di costruire un nuovo metodo di lavoro fondato sul confronto e sulla condivisione delle responsabilità. Lo abbiamo fatto perché siamo consapevoli che il lavoro riesce solo se è di squadra».
Antonio Scoppetta (Ansa)
- Nell’inchiesta spunta Alberto Marchesi, dal passato turbolento e gran frequentatore di sale da gioco con toghe e carabinieri
- Ora i loro legali meditano di denunciare la Procura per possibile falso ideologico.
Lo speciale contiene due articoli
92 giorni di cella insieme con Cleo Stefanescu, nipote di uno dei personaggi tornati di moda intorno all’omicidio di Garlasco: Flavius Savu, il rumeno che avrebbe ricattato il vicerettore del santuario della Bozzola accusato di molestie.
Marchesi ha vissuto in bilico tra l’abisso e la resurrezione, tra campi agricoli e casinò, dove, tra un processo e l’altro, si recava con magistrati e carabinieri. Sostiene di essere in cura per ludopatia dal 1987, ma resta un gran frequentatore di case da gioco, a partire da quella di Campione d’Italia, dove l’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti è stato presidente fino a settembre.
Dopo i problemi con la droga si è reinventato agricoltore, ha creato un’azienda ed è diventato presidente del Consorzio forestale di Pavia, un mondo su cui vegliano i carabinieri della Forestale, quelli da cui provenivano alcuni dei militari finiti sotto inchiesta per svariati reati, come il maresciallo Antonio Scoppetta (Marchesi lo conosce da almeno vent’anni).






