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2021-11-07
Cuciniamo insieme: scaloppine con castagne e melagrana
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La melagrana ha proprietà benefiche assolute e la sua simbologia sconfina nel magico. Si vuole che sia il frutto di Afrodite, e già dice tutto, che lo piantò a Cipro, c'era chi in antico lo faceva discendere dal sangue di Dioniso, è certo che la melagrana è il frutto della fertilità, della passione, dell'abbondanza. Facile capire perché: i suoi tanti piccoli semi sono un moltiplicatore di ricchezza, il colore rosso sangue del succo è linfa di vita. Ma oltre il mito c'è la certezza che il succo di melagrana è un toccasana per le virtù antiossidanti, per l'alto contenuto di acido ascorbico (vitamina C), di potassio e di vitamina B; un cocktail salutare in vista del freddo. E per capire quanto è importante la melagrana basta ricordarsi che in Grecia ancora oggi è offerta come pegno di ospitalità. Perciò abbiamo pensato per dare il benvenuto all'Autunno di mettere insieme melagrana e castagna in un piatto facilissimo da fare e super gustoso. In cucina!
Ingredienti - 8 scaloppine di arista di maiale (circa 650 gr), una trentina di castagne (meglio se marroni di Caprese), una o due melagrane a seconda della grossezza, 80 gr di farina 00, 200 gr di burro di primo affioramento, 4 foglie di alloro, sale e pepe qb.
Procedimento - Per prima cosa lavate bene le castagne e mettetele a bollire in una pentola con acqua e foglie di alloro. Ci vorranno una ventina di minuti. Nel frattempo aprite le melagrane ed estraetene i chicchi. Per farlo potete tagliare la calotta superiore e poi incidere la buccia come fosse un' arancia seguendo le sezioni del frutto. Staccate gli spicchi e poi raschiate via con le mani i chicchi. Ora con l'aiuto del mixer a immersione riducete in polpa i chicchi e successivamente passateli al colino cinese o a un colino fitto per avere il succo. Scolate le castagne, eliminate le foglie di alloro e passatele sotto l'acqua fredda, sbucciatela e riducete la polpa dei frutti in pezzetti grossolani. Ora infarinate le scaloppine, fate fondere in una capace padella il burro e saltate per un paio di minuti da ambo i lati le scaloppine. Fatta questa operazione aggiustate di sale e pepe e aggiungete le castagne che dovranno rosolarsi nel burro insieme alla carne. A cottura quasi ultimata, ci vorrà un'ulteriore decina di minuti, aggiungete il succo di melagrana, fate ritirare e servite.
Come far divertire i bambini - Una volta aperte le melagrane fate estrarre loro i chicchi. Magari "parateli" con dei bei bavaglioni perché il succo macchia di un rosso vivace. E se volete potete dipingere i faccini con due bei pomelli porpora come i pagliacci. I bimbi si divertiranno moltissimo.
Abbinamento - La rima opzione è per un Syrah di Cortona, Ottima una Vernaccia Nera di Serrapetrona ferma, ma anche un Cabernet Franc. Un Teroldego Rotaliano o un Lagrein avrebbero un ottimo risultato con questo piatto.
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Siamo nel pieno dell'autunno e allora perché non godere degli ottimi frutti che questa stagione morbida ci regala? Sono frutti non casuali: se le castagne sono state per secoli l'albero del pane dei contadini di Appenino, il melograno è l'albero magico e della fertilità. La melagrana ha proprietà benefiche assolute e la sua simbologia sconfina nel magico. Si vuole che sia il frutto di Afrodite, e già dice tutto, che lo piantò a Cipro, c'era chi in antico lo faceva discendere dal sangue di Dioniso, è certo che la melagrana è il frutto della fertilità, della passione, dell'abbondanza. Facile capire perché: i suoi tanti piccoli semi sono un moltiplicatore di ricchezza, il colore rosso sangue del succo è linfa di vita. Ma oltre il mito c'è la certezza che il succo di melagrana è un toccasana per le virtù antiossidanti, per l'alto contenuto di acido ascorbico (vitamina C), di potassio e di vitamina B; un cocktail salutare in vista del freddo. E per capire quanto è importante la melagrana basta ricordarsi che in Grecia ancora oggi è offerta come pegno di ospitalità. Perciò abbiamo pensato per dare il benvenuto all'Autunno di mettere insieme melagrana e castagna in un piatto facilissimo da fare e super gustoso. In cucina! Ingredienti - 8 scaloppine di arista di maiale (circa 650 gr), una trentina di castagne (meglio se marroni di Caprese), una o due melagrane a seconda della grossezza, 80 gr di farina 00, 200 gr di burro di primo affioramento, 4 foglie di alloro, sale e pepe qb. Procedimento - Per prima cosa lavate bene le castagne e mettetele a bollire in una pentola con acqua e foglie di alloro. Ci vorranno una ventina di minuti. Nel frattempo aprite le melagrane ed estraetene i chicchi. Per farlo potete tagliare la calotta superiore e poi incidere la buccia come fosse un' arancia seguendo le sezioni del frutto. Staccate gli spicchi e poi raschiate via con le mani i chicchi. Ora con l'aiuto del mixer a immersione riducete in polpa i chicchi e successivamente passateli al colino cinese o a un colino fitto per avere il succo. Scolate le castagne, eliminate le foglie di alloro e passatele sotto l'acqua fredda, sbucciatela e riducete la polpa dei frutti in pezzetti grossolani. Ora infarinate le scaloppine, fate fondere in una capace padella il burro e saltate per un paio di minuti da ambo i lati le scaloppine. Fatta questa operazione aggiustate di sale e pepe e aggiungete le castagne che dovranno rosolarsi nel burro insieme alla carne. A cottura quasi ultimata, ci vorrà un'ulteriore decina di minuti, aggiungete il succo di melagrana, fate ritirare e servite. Come far divertire i bambini - Una volta aperte le melagrane fate estrarre loro i chicchi. Magari "parateli" con dei bei bavaglioni perché il succo macchia di un rosso vivace. E se volete potete dipingere i faccini con due bei pomelli porpora come i pagliacci. I bimbi si divertiranno moltissimo. Abbinamento - La rima opzione è per un Syrah di Cortona, Ottima una Vernaccia Nera di Serrapetrona ferma, ma anche un Cabernet Franc. Un Teroldego Rotaliano o un Lagrein avrebbero un ottimo risultato con questo piatto.
(Totaleu)
Lo ha detto il Ministro per gli Affari europei in un’intervista margine degli Ecr Study Days a Roma.
Getty Images
Ed è quel che ha pensato il gran capo della Fifa, l’imbarazzante Infantino, dopo aver intestato a Trump un neonato riconoscimento Fifa. Solo che stavolta lo show diventa un caso diplomatico e rischia di diventare imbarazzante e difficile da gestire perché, come dicevamo, la partita celebrativa dell’orgoglio Lgbtq+ sarà Egitto contro Iran, due Paesi dove gay, lesbiche e trans finiscono in carcere o addirittura condannate a morte.
Ora, delle due l’una: o censuri chi non si adegua a certe regole oppure imporre le proprie regole diventa ingerenza negli affari altrui. E non si può. Com’è noto il match del 26 giugno a Seattle, una delle città in cui la cultura Lgbtq+ è più radicata, era stata scelto da tempo come pride match, visto che si giocherà di venerdì, alle porte del nel weekend dell’orgoglio gay. Diciamo che la sorte ha deciso di farsi beffa di Infantino e del politically correct. Infatti le due nazioni hanno immediatamente protestato: che c’entriamo noi con queste convenzioni occidentali? Del resto la protesta ha un senso: se nessuno boicotta gli Stati dove l’omosessualità è reato, perché poi dovrebbero partecipare ad un rito occidentale? Per loro la scelta è «inappropriata e politicamente connotata». Così Iran ed Egitto hanno presentato un’obiezione formale, tant’è che Mehdi Taj, presidente della Federcalcio iraniana, ha spiegato la posizione del governo iraniano e della sua federazione: «Sia noi che l’Egitto abbiamo protestato. È stata una decisione irragionevole che sembrava favorire un gruppo particolare. Affronteremo sicuramente la questione». Se le Federcalcio di Iran ed Egitto non hanno intenzione di cedere a una pressione internazionale che ingerisce negli affari interni, nemmeno la Fifa ha intenzione di fare marcia indietro. Secondo Eric Wahl, membro del Pride match advisory committee, «La partita Egitto-Iran a Seattle in giugno capita proprio come pride match, e credo che sia un bene, in realtà. Persone Lgbtq+ esistono ovunque. Qui a Seattle tutti sono liberi di essere se stessi». Certo, lì a Seattle sarà così ma il rischio che la Fifa non considera è quello di esporre gli atleti egiziani e soprattutto iraniani a ritorsioni interne. Andremo al Var? Meglio di no, perché altrimenti dovremmo rivedere certi errori macroscopici su altri diritti dei quali nessun pride si era occupato organizzando partite ad hoc. Per esempio sui diritti dei lavoratori; eppure non pochi operai nei cantieri degli stadi ci hanno lasciato le penne. Ma evidentemente la fretta di rispettare i tempi di consegna fa chiudere entrambi gli occhi. Oppure degli operai non importa nulla. E qui tutto il mondo è Paese.
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