Siamo nel pieno dell'autunno e allora perché non godere degli ottimi frutti che questa stagione morbida ci regala? Sono frutti non casuali: se le castagne sono state per secoli l'albero del pane dei contadini di Appenino, il melograno è l'albero magico e della fertilità.
Siamo nel pieno dell'autunno e allora perché non godere degli ottimi frutti che questa stagione morbida ci regala? Sono frutti non casuali: se le castagne sono state per secoli l'albero del pane dei contadini di Appenino, il melograno è l'albero magico e della fertilità. La melagrana ha proprietà benefiche assolute e la sua simbologia sconfina nel magico. Si vuole che sia il frutto di Afrodite, e già dice tutto, che lo piantò a Cipro, c'era chi in antico lo faceva discendere dal sangue di Dioniso, è certo che la melagrana è il frutto della fertilità, della passione, dell'abbondanza. Facile capire perché: i suoi tanti piccoli semi sono un moltiplicatore di ricchezza, il colore rosso sangue del succo è linfa di vita. Ma oltre il mito c'è la certezza che il succo di melagrana è un toccasana per le virtù antiossidanti, per l'alto contenuto di acido ascorbico (vitamina C), di potassio e di vitamina B; un cocktail salutare in vista del freddo. E per capire quanto è importante la melagrana basta ricordarsi che in Grecia ancora oggi è offerta come pegno di ospitalità. Perciò abbiamo pensato per dare il benvenuto all'Autunno di mettere insieme melagrana e castagna in un piatto facilissimo da fare e super gustoso. In cucina! Ingredienti - 8 scaloppine di arista di maiale (circa 650 gr), una trentina di castagne (meglio se marroni di Caprese), una o due melagrane a seconda della grossezza, 80 gr di farina 00, 200 gr di burro di primo affioramento, 4 foglie di alloro, sale e pepe qb. Procedimento - Per prima cosa lavate bene le castagne e mettetele a bollire in una pentola con acqua e foglie di alloro. Ci vorranno una ventina di minuti. Nel frattempo aprite le melagrane ed estraetene i chicchi. Per farlo potete tagliare la calotta superiore e poi incidere la buccia come fosse un' arancia seguendo le sezioni del frutto. Staccate gli spicchi e poi raschiate via con le mani i chicchi. Ora con l'aiuto del mixer a immersione riducete in polpa i chicchi e successivamente passateli al colino cinese o a un colino fitto per avere il succo. Scolate le castagne, eliminate le foglie di alloro e passatele sotto l'acqua fredda, sbucciatela e riducete la polpa dei frutti in pezzetti grossolani. Ora infarinate le scaloppine, fate fondere in una capace padella il burro e saltate per un paio di minuti da ambo i lati le scaloppine. Fatta questa operazione aggiustate di sale e pepe e aggiungete le castagne che dovranno rosolarsi nel burro insieme alla carne. A cottura quasi ultimata, ci vorrà un'ulteriore decina di minuti, aggiungete il succo di melagrana, fate ritirare e servite. Come far divertire i bambini - Una volta aperte le melagrane fate estrarre loro i chicchi. Magari "parateli" con dei bei bavaglioni perché il succo macchia di un rosso vivace. E se volete potete dipingere i faccini con due bei pomelli porpora come i pagliacci. I bimbi si divertiranno moltissimo. Abbinamento - La rima opzione è per un Syrah di Cortona, Ottima una Vernaccia Nera di Serrapetrona ferma, ma anche un Cabernet Franc. Un Teroldego Rotaliano o un Lagrein avrebbero un ottimo risultato con questo piatto.
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Nel riquadro la prima pagina della bozza notarile, datata 14 novembre 2000, dell’atto con cui Gianni Agnelli (nella foto insieme al figlio Edoardo in una foto d'archivio Ansa) cedeva in nuda proprietà il 25% della cassaforte del gruppo
Tra le carte dell’inchiesta sull’eredità Agnelli emerge una bozza di atto notarile del 14 novembre 2000 con cui l’Avvocato avrebbe donato al figlio Edoardo la nuda proprietà del 25% della Dicembre, la holding di famiglia. Meno di 24 ore dopo, la tragedia.
Al link qui sotto è possibile scaricare e consultare il documento integrale. Domani in edicola il racconto completo dei misteri dell'eredità contesa della famiglia Agnelli.
1 Bozza Atto di Donazione quote Dicembre da Gianni a Edoardo.pdf
Alberto Virgolino (iStock)
Il presidente dei ginecologi cattolici risponde al ddl Crisanti: «È una forzatura ideologica, i dati dicono che i medici non obiettori sono spesso sottoutilizzati. La libertà di coscienza? Un caposaldo della 194». Le ostetriche: «Così si snatura il nostro lavoro».