2024-04-28
        Cuciniamo insieme: quiche di primavera
    
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Con la speranza che arrivi finalmente la bella stagione e ci sia modo di fare dei picnic tonificanti per il corpo e lo spirito, abbiamo tirato fuori dai cassetti della memoria gastronomica una preparazione tanto facile quanto confidente al palato: la quiche.
Con la speranza che arrivi finalmente la bella stagione e ci sia modo di fare dei picnic tonificanti per il corpo e lo spirito, abbiamo tirato fuori dai cassetti della memoria gastronomica una preparazione tanto facile quanto confidente al palato: la quiche.I francesi la fanno molto ricca con anche creme fraiche e una base di pasta frolla. Noi l’abbiamo alleggerita e semplificata, ma il risultato di quella che potremmo chiamare una frittata in crosta è comunque goloso. E’ ricetta che va benissimo anche per un aperitivo o un pranzo informale.Ingredienti - 400 grammi di fagiolini mondati e lessati, una confezione di pasta sfoglia, 200 grammi di fiordilatte, 4 uova grosse, 150 grammi di Parmigiano Reggiano o Grana Padana grattugiati, 40 grammi di burro di primo affioramento, un bouquet di erbe aromatiche (maggiorana, menta, erba cipollina), sale e pepe q.b.Procedimento - Lavate e mondate i fagiolini e lessateli lasciandoli appena un po’ al dente in acqua leggermente salata. Fateli freddare. Sbattete le uova in una capace bastardella con 2/3 del formaggio grattugiato aggiustando di sale. Tagliate grossolanamente i fagiolini e tritate finemente le erbe aromatiche. In una padella fate fondere il burro e passateci velocemente i fagiolini tritati aggiungendo le erbe aromatiche e aggiustando di sale e di pepe. Lasciate raffreddare. Fate a tocchetti piccoli il fiordilatte. Ora unite alle uova i fagiolini e il fiordilatte. Amalgamate bene. Sistemate in una tortiera rotonda di circa 24 cm di diametro la pasta sfoglia lasciando la carta da forno sul fondo e versate il composto. Ripiegate i bordi della pasta sfoglia. Volendo potete pennellare con un ulteriore uovo sbattuto la pasta sfoglia per dorarla. Aggiungete il formaggio grattugiato rimasto e infornate a 180 gradi per circa 40 minuti. Servite la quiche tiepida.Come far divertire i bambini - Fatevi aiutare ad amalgamare nella bastardella tutti gli ingredienti e poi a riempire la pasta sfoglia.Abbinamento - Noi abbiamo scelto uno spumante rosé Trentodoc a base di Pinot noir e Pinot meunier. Vanno benissimo tutti gli spumanti oppure dei bianchi profumati tipo Sauvignon o Traminer aromatico.
        Container in arrivo al Port Jersey Container Terminal di New York (Getty Images)
    
        La maxi operazione nella favela di Rio de Janeiro. Nel riquadro, Gaetano Trivelli (Ansa)
    
        Nicolas Maduro e Hugo Chavez nel 2012. Maduro è stato ministro degli Esteri dal 2006 al 2013 (Ansa)
    
        Un disegno che ricostruisce i 16 mulini in serie del sito industriale di Barbegal, nel Sud della Francia (Getty Images)
    
Situato a circa 8 km a nord di Arelate (odierna Arles), il sito archeologico di Barbegal ha riportato alla luce una fabbrica per la macinazione del grano che, secondo gli studiosi, era in grado di servire una popolazione di circa 25.000 persone. Ma la vera meraviglia è la tecnica applicata allo stabilimento, dove le macine erano mosse da 16 mulini ad acqua in serie. Il sito di Barbegal, costruito si ritiene attorno al 2° secolo dC, si trova ai piedi di una collina rocciosa piuttosto ripida, con un gradiente del 30% circa. Le grandi ruote erano disposte all’esterno degli edifici di fabbrica centrali, 8 per lato. Erano alimentate da due acquedotti che convergevano in un canale la cui portata era regolata da chiuse che permettevano di controllare il flusso idraulico. 
Gli studi sui resti degli edifici, i cui muri perimetrali sono oggi ben visibili, hanno stabilito che l’impianto ha funzionato per almeno un secolo. La datazione è stata resa possibile dall’analisi dei resti delle ruote e dei canali di legno che portavano l’acqua alle pale. Anche questi ultimi erano stati perfettamente studiati, con la possibilità di regolarne l’inclinazione per ottimizzare la forza idraulica sulle ruote. La fabbrica era lunga 61 metri e larga 20, con una scala di passaggio tra un mulino e l’altro che la attraversava nel mezzo. Secondo le ipotesi a cui gli archeologi sono giunti studiando i resti dei mulini, il complesso di Barbegal avrebbe funzionato ciclicamente, con un’interruzione tra la fine dell’estate e l’autunno. Il fatto che questo periodo coincidesse con le partenze delle navi mercantili, ha fatto ritenere possibile che la produzione dei 16 mulini fosse dedicata alle derrate alimentari per i naviganti, che in quel periodo rifornivano le navi con scorte di pane a lunga conservazione per affrontare i lunghi mesi della navigazione commerciale.
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