Non accendere quel fornello! È l’imperativo del giorno che precede Ferragosto. D’accordo un tempo si facevano i picnic (eufemismo) in spiaggia con pasta al forno, frittatone, fettine panate e via degustando, ma oggi è il tempo del refrigerio, dello sfizio, così abbiamo chiesto al nostro amico cocomero (alla toscana, anguria se volete per gli altri) una mano anche perché lui in cucina è versatilissimo.
Non accendere quel fornello! È l’imperativo del giorno che precede Ferragosto. D’accordo un tempo si facevano i picnic (eufemismo) in spiaggia con pasta al forno, frittatone, fettine panate e via degustando, ma oggi è il tempo del refrigerio, dello sfizio, così abbiamo chiesto al nostro amico cocomero (alla toscana, anguria se volete per gli altri) una mano anche perché lui in cucina è versatilissimo. Fratello maggiore, in senso delle dimensioni, del cetriolo possiamo mangiarlo anche in preparazioni salate. Per quanto vi sembri solo dissetante il cocomero ha un corredo di vitamine molto interessante (A, C e B6) ma sono soprattutto i sali minerali (potassio, fosforo e magnesio) a renderlo prezioso e a spiegare perché toglie la sete: rimineralizza il copro. Potete metterlo nelle insalate di pasta, potete mangiarlo col prosciutto, ma il suo abbinamento perfetto è con i formaggi molli. E da lì è nata questa idea. Ingredienti - 400 grammi di cocomero ben maturo, due caprini freschi, un limone non trattato, un mazzetto abbondante di menta, maggiorana, timo, 10 cubetti di ghiaccio, 6 cucchiai di olio extravergine di oliva, pepe di mulinello e sale q.b. Procedimento - Fate a brunoise (cubetti piccoli) il cocomero dopo averlo privato di semi e buccia e irroratelo con il succo di limone. Ora montate con una forchetta in una ciotola i caprini con metà dell’olio extravergine, le erbe aromatiche tritate (tenete da parte qualche foglia per guarnizione) sale e abbondante pepe. Una volta montato il formaggio, condite con due cucchiai di extravergine, ancora un po’ di sale e pepe i cubetti di cocomero. Prendete il ghiaccio e fatelo a granita (potete usare anche il mixer). Sistemate in bicchieri da Martini - o anche in coppette - un fondo di granita di ghiaccio poi aggiungete il cocomero condito e infine due cucchiai di caprino montato (se riuscite fate delle quenelles). Guarnite con delle foglioline di aromatiche e, volendo, un spicchietto di limone. Come far divertire i bambini - Fate distribuire ai piccoli il cocomero sul ghiaccio se non addirittura fate comporre a loro tutta la preparazione. Abbinamento - Abbiamo scelto un Sauvignon del Collio, va bene comunque un Sauvignon, oppure un semi-aromatico come Muller-Thurgau, una Malvasia o un Incrocio Bruni.
Diego Fusaro (Imagoeconomica)
Il filosofo Diego Fusaro: «Il cibo nutre la pancia ma anche la testa. È in atto una vera e propria guerra contro la nostra identità culinaria».
La filosofia si nutre di pasta e fagioli, meglio se con le cotiche. La filosofia apprezza molto l’ossobuco alla milanese con il ris giald, il riso allo zafferano giallo come l’oro. E i bucatini all’amatriciana? I saltinbocca alla romana? La finocchiona toscana? La filosofia è ghiotta di questa e di quelli. È ghiotta di ogni piatto che ha un passato, una tradizione, un’identità territoriale, una cultura. Lo spiega bene Diego Fusaro, filosofo, docente di storia della filosofia all’Istituto alti studi strategici e politici di Milano, autore del libro La dittatura del sapore: «La filosofia va a nozze con i piatti che si nutrono di cultura e ci aiutano a combattere il dilagante globalismo guidato dalle multinazionali che ci vorrebbero tutti omologati nei gusti, con le stesse abitudini alimentari, con uno stesso piatto unico. Sedersi a tavola in buona compagnia e mangiare i piatti tradizionali del proprio territorio è un atto filosofico, culturale. La filosofia è pensiero e i migliori pensieri nascono a tavola dove si difende ciò che siamo, la nostra identità dalla dittatura del sapore che dopo averci imposto il politicamente corretto vorrebbe imporci il gastronomicamente corretto: larve, insetti, grilli».
Leonardo
Il fondo è pronto a entrare nella divisione aerostrutture della società della difesa. Possibile accordo già dopo l’incontro di settimana prossima tra Meloni e Bin Salman.
La data da segnare con il circoletto rosso nell’agenda finanziaria è quella del 3 dicembre. Quando il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, parteciperà al quarantaseiesimo vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), su espressa richiesta del re del Bahrein, Hamad bin Isa Al Khalifa. Una presenza assolutamente non scontata, perché nella Penisola araba sono solitamente parchi con gli inviti. Negli anni hanno fatto qualche eccezione per l’ex premier britannica Theresa May, l’ex presidente francese François Hollande e l’attuale leader cinese Xi Jinping e poco altro.
Emmanuel Macron (Ansa)
Bruxelles apre una procedura sull’Italia per le banche e tace sull’acciaio transalpino.
L’Europa continua a strizzare l’occhio alla Francia, o meglio, a chiuderlo. Questa volta si tratta della nazionalizzazione di ArcelorMittal France, la controllata transalpina del colosso dell’acciaio indiano. La Camera dei deputati francese ha votato la proposta del partito di estrema sinistra La France Insoumise guidato da Jean-Luc Mélenchon. Il provvedimento è stato approvato con il supporto degli altri partiti di sinistra, mentre Rassemblement National ha ritenuto di astenersi. Manca il voto in Senato dove l’approvazione si preannuncia più difficile, visto che destra e centro sono contrari alla nazionalizzazione e possono contare su un numero maggiore di senatori. All’Assemblée Nationale hanno votato a favore 127 deputati contro 41. Il governo è contrario alla proposta di legge, mentre il leader di La France Insoumise, Mélenchon, su X ha commentato: «Una pagina di storia all’Assemblea nazionale».
Maria Rita Parsi (Imagoeconomica)
La celebre psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi: «È mancata la gradualità nell’allontanamento, invece è necessaria Il loro stile di vita non era così contestabile da determinare quanto accaduto. E c’era tanto amore per i figli».
Maria Rita Parsi, celebre psicologa e psicoterapeuta, è stata tra le prime esperte a prendere la parola sulla vicenda della famiglia del bosco.







