2024-02-29
Crosetto sgonfia il patto con Kiev. «Non è vincolante a livello militare»
Guido Crosetto (Imagoeconomica)
Il titolare della Difesa chiarisce: «L’accordo bilaterale ha natura soprattutto politica».Non ci saranno soldati italiani che affonderanno i loro anfibi sul suolo ucraino per fare la guerra assieme all’esercito di Kiev. Per chi temeva un impegno del nostro Paese nel conflitto simile a quello che nei giorni scorsi aveva prefigurato il presidente francese Emmanuel Macron, il quale non aveva escluso l’invio di truppe di terra Ue per combattere i russi, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha fatto chiarezza nel question time di ieri pomeriggio alla Camera. Al centro del chiarimento, l’accordo bilaterale siglato nei giorni scorsi, che aveva destato qualche preoccupazione circa i reali impegni che il nostro Paese stava stringendo, senza però un vaglio del Parlamento. «L’Accordo di cooperazione in materia di sicurezza tra Italia e Ucraina firmato a Kiev il 24 febbraio 2024», ha spiegato il ministro, «è un accordo intergovernativo di natura più politica che militare e non è vincolante. L’Italia», ha proseguito, «ha scelto di essere dalla parte del diritto internazionale e di voler lavorare a una pace giusta e duratura». Tutto ciò, però, senza oltrepassare i paletti rappresentati dal bilancio e dalla sicurezza del nostro Paese: «Tra il 2022 e il 2023», ha detto Crosetto in Aula, «abbiamo fornito otto pacchetti di aiuti a Kiev e ci siamo impegnati a mantenere il nostro sostegno militare aggiuntivo anche quest’anno. Sostegno che verrà definito in base alle nostre disponibilità, comprese quelle finanziarie. Qualsiasi tipo di aiuto», ha proseguito, «non potrà mai arrivare a detrimento dei programmi di acquisizione della Difesa italiana e non potrà intaccarne il bilancio. Continuerà il nostro impegno al fianco dell’Ucraina ma non potranno esserci spese non previste in bilancio, non ci sono spese “nascoste” nell’accordo tra Roma e Kiev. Tale sostegno», ha concluso, «verrà offerto in base alle disponibilità e peculiarità italiane, incluse quelle finanziarie: si dovranno valutare attentamente i meccanismi di finanziamento di queste iniziative, perché già sulla difesa ci sono stati tagli eccessivi».Più in generale, anche sulla scorta del recente G7 presieduto dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Kiev, Crosetto non ha mancato di ribadire le ragioni di fondo che rendono necessario il sostegno all’Ucraina, anche di fronte alla mancata efficacia della controffensiva: «Gli esiti della controffensiva ucraina», ha sottolineato, «non ci possono far deflettere dalla coerenza e dalla linea scelta nei contesti Nato e Ue. La strada da percorrere è ancora lunga, ma un passo indietro ora sarebbe un errore strategico e politico e un tradimento delle aspirazioni del popolo ucraino». Il ministro ha ricordato che «la Difesa ha aderito all’iniziativa europea che prevede il sostegno e l’incremento della capacità di produzione dell’industria europea della difesa attraverso catene di approvvigionamento sicure e l’Agenzia industrie difesa ha presentato tre progetti che coinvolgono gli stabilimenti di Baiano a Spoleto e Fontana Liri a Capua». C’è stato anche spazio, a margine del question time, per una breve nota polemica nei confronti del leader del M5s Giuseppe Conte, che aveva contestato l’abitudine di Volodymyr Zelensky di indossare abiti militari: «Per fortuna dell’Ucraina», ha replicato, «lì c’è Zelensky e non altri».
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