
Secondo indiscrezioni, il ministro avrebbe disertato più Consigli per le tensioni con Palazzo Chigi legate al caso dossier. Lui minimizza. In serata incontro col premier.Il tema del rapporto tra il ministro della Difesa e il presidente del Consiglio non può essere banalizzato. Ieri il Corriere della Sera, attraverso un articolo di Francesco Verderami, ha rivelato che tra Guido Crosetto e Giorgia Meloni il rapporto è ai minimi termini. «Lui non partecipa più da tempo», scrive Verderami, «ai Consigli dei ministri. Lei si mostra amareggiata e anche arrabbiata. Perché per Giorgia Meloni il rapporto con Guido Crosetto appartiene alla sfera personale. Ma quanto sta accadendo rischia di travalicare quei confini e diventare un delicato caso politico. Le assenze del collega infatti sono diventate così tante che non potevano più essere frutto solo di coincidenze. Al punto che c’è chi si è spinto a chiedere lumi a Meloni. Ricevendo una risposta che ha confermato il problema: “Per i ministri venire in Consiglio è un dovere. Dopodiché si va avanti lo stesso. Il governo non si ferma perché qualcuno fa le bizze”. Ma oltre le parole», aggiunge Verderami, «ha colpito lo sguardo della premier, il senso di vuoto che in quel frangente non è riuscita a nascondere. Perché il legame tra Meloni e Crosetto è considerato inossidabile». Una decina di assenze, quelle di Crosetto in Consiglio dei ministri, che se condite con il «senso di vuoto» colto nello sguardo della premier, secondo la quale l’atteggiamento di Crosetto sarebbe «incomprensibile», restituiscono l’immagine di un governo che mostra qualche crepa. Ma che è successo? Perché il «gigante» sarebbe arrabbiato? «Le interpretazioni sui motivi che hanno spinto il titolare della Difesa a issare un muro», leggiamo ancora sul Corriere, «si concentrano sul “conflitto” tra il ministro e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano sull’operato dei servizi. Materiale incandescente che aveva prodotto tensioni nei giorni di fine estate, quando, nel pieno del caso di dossieraggio che ha colpito anche il rappresentante della Difesa, erano diventate di dominio pubblico le critiche di Crosetto verso i vertici dell’Aise, contenute nell’esposto presentato alla Procura di Perugia. In quel passaggio si erano avvertiti sinistri scricchiolii nel rapporto tra Giorgia e Guido, per via di una frase che il ministro aveva lasciato trapelare: “Se Meloni non mi vuole, lascio”». Ieri Crosetto è stato ascoltato dal Copasir proprio in merito alle indiscrezioni sui suoi dubbi riguardo ai dossieraggi operati, anche ai suoi danni, del tenente della Gdf Pasquale Striano. In relazione agli articoli usciti sulla sua casa, sui suoi guadagni e sui rapporti con un imprenditore, Crosetto ha esposto le sue perplessità direttamente al giudice Raffaele Cantone, che indaga sul caso: «Il livello di informazioni in questo caso», ha messo al verbale il ministro, «è molto approfondito e mi fa pensare che qualcuno abbia potuto intercettare i miei colloqui e comunque svolgere accertamenti particolarmente invasivi. Non sarei portato a ritenere che queste attività possano pervenire dai servizi nazionali ma non mi sentirei di escludere che anche da parte di Paesi stranieri possa essere stata effettuata una attività di ricerca di informazioni». L’Aise che fa spiare il ministro della Difesa: se fosse vero, ci sarebbe da tremare per la solidità delle istituzioni. Aise che è stata difesa immediatamente da Mantovano, autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, obiettivo delle critiche di Crosetto, critiche ribadite pure, a quanto ci risulta, in occasione della festa di compleanno di un noto esponente politico. Con il massimo rispetto, a questo punto lasciano il tempo che trovano i post di ieri su X con i quali Crosetto smentisce i dissapori con la Meloni: «Non in tutti i cdm ci sono argomenti che riguardano la Difesa», scrive, «e non possono essere fissati tenendo conto delle agende, degli impegni istituzionali od internazionali di ogni ministro». E il premier? «Solo per essere chiari, non c’è e non c’è mai stato gelo. Come sempre, ci sentiamo più volte al giorno», dice Crosetto, aggiungendo: «Il giornalismo italiano è così». Nel tardo pomeriggio di ieri, la Meloni e Crosetto si sono incontrati a Palazzo Chigi per un colloquio informale.
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