2025-06-06
«La guerra a Gaza non ha più senso da mesi»
Il ministro della Difesa Guido Crosetto (Cristian Castelnuovo)
Il ministro Crosetto ribadisce l’amicizia con Israele, sottolineando però l’urgenza di fermare i raid contro i civili palestinesi. Allerta sulla Russia: «Ha ricostituito la sua potenza militare». E focus sulle sfide del futuro: «Tecnologia e materie prime».«Io uso il termine difesa, diverso dal termine riarmo. Chi si sta riarmando è la Russia, noi cerchiamo di costruire la difesa» chiarisce subito il ministro della Difesa, Guido Crosetto, al Giorno della Verità, intervistato dal direttore Maurizio Belpietro. «L’Europa deve imparare a proteggersi da sola, perché gli Stati Uniti si stanno ritirando dal ruolo di scudo globale» ha spiegato, ammettendo: «Per 30 anni abbiamo vissuto grazie all’ombrello americano. Ora dobbiamo colmare il divario accumulato, anche spendendo il 5% del Pil in difesa». «La difesa non è solo armi, ha ragione Tajani» insiste, «la difesa ha tanti aspetti, come competizione su scienza tecnologia e materie prime. La battaglia su chi sarà la potenza del nuovo secolo sarà combattuta su questo piano». La guerra in Ucraina ha dimostrato che servono gli uomini sul campo, ha invece evidenziato il direttore. «La guerra in Ucraina ha mostrato che non basta la tecnologia: serve ancora la trincea. È un conflitto che unisce Ottocento e futuro» ha commentato «è una guerra che ha dimostrato l’importanza del numero di soldati a disposizione. La Russia ha ricostituito la sua potenza militare: 1,6 milioni di militari attivi e 5 milioni di riservisti. È uno scenario che non si può ignorare», perché, «Mosca ha implementato le sue campagne di reclutamento e non ha mai avuto un esercito così potente dalla fine della Guerra fredda». Alla domanda del direttore sulle possibilità di un attacco russo contro l’Europa, Crosetto fa notare: «La Svezia, da sempre neutrale, è entrata nella Nato e ha inviato ai cittadini un opuscolo per dire che non si arrenderà mai. Questo è ciò che mi preoccupa. Se persino un Paese storicamente fuori da ogni schieramento sente il bisogno di prepararsi, significa che l’Europa deve aprire gli occhi». E poi: «In Russia tutto si programma. Io non credo che Mosca voglia attaccarci, intanto però io mi devo occupare di costruire una difesa». E ancora: «Siamo meno pronti a difenderci non per l’invio delle armi a Kiev, ma perché abbiamo smesso di investire in difesa».«Gli Stati Uniti avevano iniziato con Obama a chiedere che aumentassimo la spesa per la difesa» ricorda. E poi confessa: «In riunione Nato l’ex ministro della Difesa americano ha parlato per primo e ha detto: «Signori noi vi abbiamo difeso fino ad adesso. Adesso la nostra priorità è la Cina e l’indopacifico, quindi dovete difendervi da soli. Noi siamo arrivati a spendere fino al 13% del Pil, adesso vi chiediamo di recuperare il gap, quindi adesso spendete il 5%». Amara la constatazione: «La deterrenza europea non esiste, abbiamo quella americana», perché, «se noi dovessimo costruire la deterrenza europea non ci riusciremmo, perché la deterrenza significa una cosa sola: non sono le armi, non sono i carri armati, c’è solo il nucleare e noi non ne abbiamo». E aggiunge: «Le potenze nucleari europee Francia e Gran Bretagna non sono minimamente paragonabili a quella russa o americana». Adesso, chiarisce: «Lo scontro a cui dovremo abituarci nei prossimi anni non è quello che si combatte né a Gaza, né in Ucraina, ma è quello che si combatte tra Cina e Stati Uniti, per chi sarà la grande potenza di questo secolo e sarà combattuto a colpi di tecnologia, di investimenti, di materie prime». Infine, su Gaza, il ministro ribadisce: «Dal punto di vista militare questa guerra non ha senso di esistere da mesi. Gli obiettivi di colpire Hamas adesso hanno effetti collaterali talmente gravi che le tattiche da usare sono altre. Si persegua Hamas con altri metodi, anche perché in questo modo si dà forza a un’organizzazione terroristica che si nutre dell’odio contro Israele. Così si rischia di alimentare Hamas, perché l’odio che provochi tra la popolazione diventa il serbatoio di cui Hamas gode, e che in qualche modo Hamas continua a volere». Ma ricorda: «Mai è stata fatta dal dopo il nazismo quello che ha subito Israele il 7 ottobre» ,per questo, «noi supporteremo sempre Israele, ma è Hamas che deve pagare per il 7 ottobre, non il popolo palestinese».
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Giuseppe Benedetto (Imagoeconomica)
Roberto Scarpinato, ex magistrato e senatore del M5s (Imagoeconomica). Nel riquadro Anna Gallucci, pubblico ministero e già presidente dell’Anm a Rimini