2021-12-28
Crolla la favola del modello Italia
Altro che «vantaggio» sugli altri Paesi: il green pass ormai è un danno. I contagi fanno saltare il tracciamento, le quarantene e i tamponi non reggono più: allo studio modifiche. Siccome il vaccino non ferma la trasmissione, le nuove restrizioni saranno inutili. Però il governo tira dritto a caccia di capri espiatori: non solo chi non è inoculato, pure chi non ha tre dosi. Scuola nel caos.Come uscire dalla tempesta perfetta tra ingorghi dei tamponi, blocco del sistema di tracciamento, Ats impallata, medici di base in ferie e ondata di contagi? Bisogna ridurre i tempi di quarantena per chi ha già ricevuto il booster. L’ipotesi circola al ministero, ed è stata filtrata alle agenzie di stampa ieri pomeriggio: in sostanza, si starebbero ricambiando di nuovo le regole, già confuse. Attualmente la quarantena per un vaccinato venuto in contatto con un positivo è di sette giorni che potrebbero essere ridotti - a tre o cinque - se il vaccinato ha già ricevuto la terza dose. E si starebbe pure studiando come rivedere il periodo di quarantena per chi ha completato il ciclo vaccinale con due dosi. Con oltre mezzo milione di italiani positivi al Covid e almeno il doppio che si stima siano bloccati a casa per precauzione, ad avere fatto la terza dose è però meno del 30% della popolazione. Di certo, una «riflessione sul numero di persone in quarantena» è stata fatta ieri mattina dal commissario straordinario, Francesco Paolo Figliuolo, con il ministro della Salute, Roberto Speranza. A dirlo è stato ieri lo stesso generale, aggiungendo che «gli scienziati, insieme all’Istituto superiore di sanità, stanno studiando per cercare di capire cosa mettere in campo». Dal ministero è però arrivata la voce del sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che ha preso tempo: «È necessaria una revisione delle regole della quarantena ma non è questo il momento. Credo che sia auspicabile ma probabilmente tra 10 o 15 giorni da oggi», ha detto a Sky Tg24 spiegando che «è verosimile che Omicron sia oltre il 50-60% del virus che circola nel Paese. Con due varianti che circolano nel Paese, la Delta e la Omicron, non si possono togliere le persone dalla quarantena. Bisogna vedere come si comporta la Omicron, bisogna vedere quando e a chi ridurre l’isolamento. Non appena avremo dati più conclusivi, anche le regole sulla quarantena dei bambini, degli alunni, degli studenti si potranno rivedere. Potrebbe essere anche tra sette, dieci giorni, con l’anno nuovo, probabilmente prima della riapertura della scuola». Il Comitato tecnico scientifico, convocato per domani, si esprimerà sulla richiesta di ridurre la quarantena per i contatti stretti che abbiano già ricevuto la terza dose del vaccino. Una decisione dovrebbe arrivare nei primi giorni di gennaio, quasi sicuramente prima della fine della vacanze di Natale. Con il 26% dei contagi tra gli under 20, la vaccinazione ancora in corso - sono stati raggiunti finora 3,7 milioni di ragazzi tra i 12 e i 19 anni, uno su cinque, e 170.000 bimbi tra i 5 e gli 11 anni - e 10.000 classi in quarantena prima delle vacanze, è comunque già cominciato il pressing per un piano per il rientro, dalla gestione dei contatti dei positivi in classe alle mascherine Ffp2 per arginare meglio la circolazione del virus, che i presidi chiedono per tutti, studenti e docenti. E mentre sulle durata delle quarantene la palla passa al Cts, al coro intonato per primo dall’infettivologo Matteo Bassetti («Deve cambiare tutto, non possiamo contrastare il Covid di dicembre 2021 con gli strumenti normativi del dicembre 2020», ha detto chiedendo di predisporre quarantene solo per i positivi) ieri si sono aggiunti politici e governatori. Ma alzando ancora di più l’asticella. Per Matteo Renzi, la «prima regola è se sei vaccinato non vai in quarantena in caso di contatto con un positivo. Seconda regola: acceleriamo sui vaccini, anche sulle terze dosi, anche senza prenotazioni. Terza regola: se ci sono restrizioni, facciamole solo per i no vax, perché non è giusto che i vaccinati paghino il conto delle scelte dei no vax», ha detto in un video su Facebook il leader di Italia viva. Per la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini, «il problema da affrontare subito è la regola dei tamponi e delle quarantene, che va rivista se non vogliamo che a metà gennaio ci siano milioni di italiani chiusi in casa solo per aver intercettato un positivo. Sarebbe una sorta di lockdown surrettizio in grado di bloccare il Paese», ha aggiunto, «bisogna giocare d’anticipo, e se servono restrizioni, disponiamole solo per i no vax, visto che senza di loro l’Italia sarebbe ancora tutta in zona bianca». Anche in casa della Lega concordano con Bassetti: «Condivido la riflessione che vada rivista la quarantena per i vaccinati. Massima sicurezza senza bloccare il Paese», ha scritto su Twitter il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. «È ragionevole cominciare a fare una riflessione sulla quarantena per il vaccinato: va rivista», ha detto anche il presidente del Veneto, Luca Zaia. «Riflessione necessaria» anche per il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e per quello della Liguria, Giovanni Toti. Resta da capire cosa succederà quando riapriranno le scuole. E come gestire le «super quarantene» o le quarantene «base» anche perché dal 10 gennaio scatterà la riduzione a quattro mesi del periodo tra seconda dose e booster, creando un nuovo effetto imbuto nelle prenotazioni. Così come si vedrà se il passo successivo sarà quello di prevedere un super green pass anche per andare a lavorare. Va intanto ricordato che il Fondo per l’indennità di malattia destinato ai lavoratori in quarantena a causa Covid è stato finanziato solo fino al 31 dicembre. Saranno stanziate nuove risorse o si risparmierà cambiando le regole sulle quarantene? Vedremo.
Giornata cruciale per le relazioni economiche tra Italia e Arabia Saudita. Nel quadro del Forum Imprenditoriale Italia–Arabia Saudita, che oggi riunisce a Riyad istituzioni e imprese dei due Paesi, Cassa depositi e prestiti (Cdp), Simest e la Camera di commercio italo-araba (Jiacc) hanno firmato un Memorandum of Understanding volto a rafforzare la cooperazione industriale e commerciale con il mondo arabo. Contestualmente, Simest ha inaugurato la sua nuova antenna nella capitale saudita, alla presenza del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
L’accordo tra Cdp, Simest e Jiacc – sottoscritto alla presenza di Tajani e del ministro degli Investimenti saudita Khalid A. Al Falih – punta a costruire un canale stabile di collaborazione tra imprese italiane e aziende dei Paesi arabi, con particolare attenzione alle opportunità offerte dal mercato saudita. L’obiettivo è facilitare l’accesso delle aziende italiane ai mega-programmi legati alla Vision 2030 e promuovere partnership industriali e commerciali ad alto valore aggiunto.
Il Memorandum prevede iniziative congiunte in quattro aree chiave: business matching, attività di informazione e orientamento ai mercati arabi, eventi e missioni dedicate, e supporto ai processi di internazionalizzazione. «Questo accordo consolida l’impegno di Simest nel supportare l’espansione delle Pmi italiane in un’area strategica e in forte crescita», ha commentato il presidente di Simest, Vittorio De Pedys, sottolineando come la collaborazione con Cdp e Jiacc permetterà di offrire accompagnamento, informazione e strumenti finanziari mirati.
Parallelamente, sempre a Riyad, si è svolta la cerimonia di apertura del nuovo presidio SIMEST, inaugurato dal ministro Tajani insieme al presidente De Pedys e all’amministratore delegato Regina Corradini D’Arienzo. L’antenna nasce per fornire assistenza diretta alle imprese italiane impegnate nei percorsi di ingresso e consolidamento in uno dei mercati più dinamici al mondo, in un Medio Oriente considerato sempre più strategico per la crescita internazionale dell’Italia.
L’Arabia Saudita, al centro di una fase di profonda trasformazione economica, ospita già numerose aziende italiane attive in settori quali infrastrutture, automotive, trasporti sostenibili, edilizia, farmaceutico-medicale, alta tecnologia, agritech, cultura e sport. «L’apertura dell’antenna di Riyad rappresenta un passo decisivo nel rafforzamento della nostra presenza a fianco delle imprese italiane, con un’attenzione particolare alle Pmi», ha dichiarato Corradini D’Arienzo. Un presidio che, ha aggiunto, opererà in stretto coordinamento con la Farnesina, Cdp, Sace, Ice, la Camera di Commercio, Confindustria e l’Ambasciata italiana, con l’obiettivo di facilitare investimenti e cogliere le opportunità offerte dall’economia saudita, anche in settori in cui la filiera italiana sta affrontando difficoltà, come la moda.
Le due iniziative – il Memorandum e l’apertura dell’antenna – rafforzano dunque la presenza del Sistema Italia in una delle aree più strategiche del panorama globale, con l’ambizione di trasformare le opportunità della Vision 2030 in collaborazioni concrete per le imprese italiane.
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«Sono molto soddisfatta dell’approvazione all’unanimità in Parlamento del disegno di legge del governo che introduce il reato di femminicidio. È un segnale importante di coesione della politica contro la barbarie della violenza sulle donne. Aggiungiamo uno strumento in più a quelli che avevamo già previsto».
Lo afferma in un video il premier Giorgia Meloni, commentando il via libera definitivo alla Camera del ddl sui femminicidi.
Il presidente del Consiglio ricorda poi gli altri interventi, che vanno dal «rafforzamento del Codice Rosso» al raddoppio delle risorse «per i centri antiviolenza e per le case rifugio».
«Sono passi concreti che ovviamente non bastano, ma dobbiamo continuare a fare ogni giorno di più per difendere la libertà e la dignità di ogni donna».