2024-01-17
Berlino paga il proprio integralismo
Angela Merkel e Ursula von der Leyen (Ansa)
I tedeschi hanno imposto un Pnrr ideologico, credendo di guadagnarci. Il risultato è stato un autogol clamoroso che viene incredibilmente omesso dal racconto dei media.Cosa si può dire della Germania attualmente in ginocchio se non che «chi è causa del suo mal pianga sé stessa?». Malgrado l’incredibile silenzio che i media italiani sembrano essersi imposti per non raccontarlo, i contadini di tutta la Germania ormai sono infuriati contro il governo perché ha cessato di dare loro incentivi per l’acquisto del gasolio agricolo e questo li mette in fortissima crisi perché si trattava di incentivi corposi e, stanti le condizioni di mercato, indispensabili. In breve, cosa è successo? È successo che la Germania aveva pensato, Merkel in testa (e Scholz al seguito, ma molto al seguito), di costruire un Pnrr a sua immagine e somiglianza, e così ha fatto. Ha fatto sì che tutto il Pnrr, in modo indifferenziato per tutti i Paesi, puntasse su ciò che per la Germania stessa risultasse più conveniente e utile per la sua economia compresa entro i confini tedeschi e di qualche utile idiota a contorno. Quindi transizione digitale per favorire la componentistica elettronica e altro, transizione ecologica per garantire l’industria automobilistica tedesca e il passaggio alle auto elettriche. Lasciamo per un attimo perdere la transizione digitale: su quell’ipotetico campo da corsa, mentre l’Europa è ancora alla linea di partenza, la Cina ci ha già doppiato due o tre volte. Occupiamoci della ciccia, che è la transizione ecologica. Le politiche economiche, o più semplicemente i provvedimenti come quelli previsti nel Pnrr, sono retti da una legge inesorabile che funziona come i nodi che vengono al pettine: in questo caso i grandi progettoni vengono al portafoglio e lì le buone intenzioni (non crediamo che ce ne fossero molte, ma che fossero biechi interessi nazionalisti), i buoni propositi, i grandi progettoni europei per il progresso dell’umanità, insomma tutte queste fandonie da qualche parte dovevano pur finire. Anche per assonanza merceologica le carote sono finite nei pressi della parte mediana del pur robusto corpo dei contadini tedeschi di Germania. Ora, è noto che il contadino tedesco, quando si accorge che la carota, al posto di essere un frutto del loro lavoro, è una frottola, allora si irrita, sale sul trattore e va spedito verso chi quelle frottole gli ha raccontato: il governo tedesco unitamente alla ineffabile Von der Leyen ed altri beneamati commissari. Tutto questo perché la Germania ha già dimostrato di credere alla transizione ecologica così come una gallina crede che mentre fa l’uovo compie contemporaneamente un esercizio ginnico elasticizzante. Tanto è vero che appena ci fu sentore di crisi energetica la Germania per prima riattivò le centrali a carbone. Per rimanere in tema potremmo tradurre il tutto così: transizione ecologica va bene ma intanto io mi guardo spalle e fondo schiena, lo stesso delle famose carote di cui sopra. Insomma, il carotone che la Germania voleva rifilare a tutta l’Europa non ha fatto tanta strada e se lo è ritrovato lì la Germania stessa. Veramente a volte c’è da rimanere stupiti della stupidità che caratterizza i ragionamenti europei, tedeschi in primis. Nel frattempo che stiamo andando verso la transizione ecologica, in un momento di crisi da costi di importazione (sementi ovviamente incluse), chi avrà avuto l’idea di togliere gli incentivi agli agricoltori tedeschi pensando che tra una decina d’anni magari i trattori andranno tutti ad energia elettrica, li voglio vedere. Prudenza avrebbe voluto che si procedesse molto lentamente e che si raggiungesse l’obiettivo successivo solo dopo aver verificato che fosse sostenibile economicamente per gli agricoltori tedeschi. No, muro o non muro tre passi in avanti, risultato: rottura del cranio contro il muro. Certo che vanno fatte le transizioni ma bisogna tenere conto che esse, per loro natura, devono essere fatte a passi non a salti perché quello che è vero per la natura, natura non facit saltus, è vero anche per l’adattamento delle norme per l’economia di mercato. Se si fa il contrario l’economia si contrae e il suo sviluppo diminuisce. Lo spiegano bene le storie dell’economia o i libri sui rapporti tra ordine giuridico e ordine economico (vedi la produzione scientifica Natalino Irti).Quando all’inizio dell’ideazione del Pnrr qualcuno notò che doveva essere maggiormente flessibile nelle fasi attuative perché nessuno poteva prevedere le reazioni del mercato, questo qualcuno non fu ascoltato. Ora se ne vedono le conseguenze e proprio in Germania dove avevano voluto un piano rigido. Questo atteggiamento mi ricorda quelli che per partito preso, pur sapendo di andare a farsi del male, lo fanno lo stesso perché il loro orgoglio non consente loro di tornare indietro e si sfasciano contro un muro o giù da un precipizio. Scientificamente vengono definiti coglioni.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.