2023-11-09
Crisanti: «Indagare a fondo sul Covid». Ma il suo Pd non ne vuole sapere
Ok all’inchiesta parlamentare sul virus, nonostante Pd e M5s si siano messi di traverso (segno che la temono). Ora si attende il sì della Camera. Intanto Andrea Crisanti chiede indagini a 360 gradi: lo dica ai suoi colleghi di partito.Un altro, faticoso passo è stato compiuto. Con 94 sì, 64 no e 0 astenuti, ieri sera il Senato ha dato il via libera al testo che istituisce la commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia. Ora servirà un ulteriore giro alla Camera e poi forse questa benedetta indagine potrà iniziare. I motivi per cui tocca ancora attendere sono fin troppo noti, e alcuni dei protagonisti della infausta stagione virale non hanno avuto remore a esprimerli, manifestando pubblicamente la propria opposizione alla commissione.Non tutti, va ammesso, si sono messi di traverso. Bisogna, ad esempio, notare che Andrea Crisanti si era già espresso favorevolmente in tempi non sospetti. Quando si iniziò a discutere della istituzione di una commissione Covid, il microbiologo si disse d’accordo: «Penso che questa Commissione abbia senso solo se non ha dei limiti», dichiarò. «E i limiti che sono stati posti a mio avviso hanno un’ispirazione politica, e sono un limite al raggiungimento della verità». In quel caso, Crisanti si riferiva molto probabilmente alla possibilità di indagare anche sull’operato delle Regioni, su cui la commissione eviterà invece di concentrarsi (anche perché esistono già commissioni regionali e inchieste). Comunque sia, mercoledì il professore è stato mio ospite a Ztl su radio GiornaleRadio, e ha ribadito e rafforzato il concetto. «Riguardo alla commissione Covid», ha detto, «mi piacerebbe vedere applicato il modello inglese, con un mandato a 360° senza alcun limite. L’obiettivo non è quello di prendere a randellate la minoranza ma di restituire agli italiani la verità». Le parole di Crisanti sono totalmente condivisibili, e divengono ancora più rilevanti nel momento in cui a pronunciarle è una delle più note virostar dell’epoca emergenziale. Star che, prima di essere portata in Parlamento dal Partito democratico, ebbe molto da ridire sull’operato dell’allora ministro Roberto Speranza. Il problema, però, sta proprio qui. Il professore si è infatti candidato con un partito che ha fatto - e sicuramente farà - di tutto per affossare la commissione di inchiesta. Anzi, non appena Fratelli d’Italia e altri schieramenti (perfino Italia Viva) hanno proposto di creare uno strumento parlamentare di indagine, i dem si sono ferocemente opposti. Hanno sbraitato e si sono stracciati le vesti sin dal primo giorno, sostenendo che non si dovesse svolgere alcuna indagine. Ancora mercoledì, durante la discussione in aula sul testo che istituisce la commissione, sono state avanzate tre pregiudiziali di costituzionalità, presentate rispettivamente da Partito democratico, Alleanza Verdi-Sinistra e Movimento 5 stelle. Persino Matteo Renzi ha trovato la faccenda assurda, ed è tutto dire. «Avete chiesto di bloccare una commissione d’inchiesta in nome di un principio costituzionale dopo che ne abbiamo fatte novantasette», ha detto Renzi. E ha aggiunto: «Se il Parlamento non ha il coraggio di andare ad approfondire quello che è successo non fa una scelta politica, ma fa una scelta di vigliaccheria istituzionale verso il futuro». Ovvio, il furbo Matteo ha tutta l’intenzione di utilizzare la commissione per regolare qualche conto con i suoi ex compagni e con i pentastellati. Ma questa è la politica, e in fondo contano poco i retropensieri e le mire indicibili. Ciò che conta è che, a distanza di un anno e passa, si riesca a ottenere finalmente qualche brandello di verità ufficiale sul Covid. Qualcuno sostiene che sia una operazione inutile, velleitaria, addirittura propagandistica. Eppure se la commissione è così temuta dalle forze politiche che stavano al governo negli anni del Covid forse un motivo c’è. Tocca ricordare, per inciso, che a mettersi contro l’inchiesta è stato anche il Quirinale. Se il percorso in aula del testo è stato così accidentato e sfinente lo si deve in primis alla sinistra, che ha tirato in lungo in ogni modo. E poi al Colle, che ha preteso l’eliminazione di alcuni articoli, rendendo necessario un ulteriore passaggio alla Camera. Eccezionalmente, sia Renzi sia Crisanti hanno ragione: indagare sulla gestione del Covid si deve, e si dovrebbe farlo senza limiti e senza paletti. Qualcuno, tuttavia, quei limiti ha voluto metterli a tutti i costi, temendo che fossero finalmente svelati i suoi altarini. Il risultato è che le altre nazioni, a partire dal Regno Unito, un esame serio lo stanno già conducendo da tempo e con profitto. Noi, al contrario, siamo ancora appesi a speranze sfilacciate. E allo spettro di Speranza.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.