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I governi dei big europei non hanno più i voti
Friedrich Merz (Ansa)
Gli esecutivi dei principali Paesi dell’Ue sono in affanno, a partire dalla Germania, dove Merz non è caduto solo grazie al sostegno dell’opposizione alla riforma delle pensioni. La solita sopravvivenza politica a tutti i costi, anche a quello di tradire gli elettori.

Possiamo dire che la democrazia si è scollata sulle pensioni, materia incandescente per tutti. Toccare la previdenza significa toccare i fili sensibili del quadro elettrico europeo. Gli italiani lo sanno bene e ricordano perfettamente le cause che portarono al governo Monti e, tra le altre cose, alla riforma Fornero, che per prudenza nessun governo osa toccare, nemmeno l’attuale, nonostante certe promesse in campagna elettorale. A pattinare sul ghiaccio ora tocca ai tedeschi: il governo del cancelliere Merz rischiava il capitombolo proprio sulla riforma delle pensioni e se si è salvato è stato per l’aiutino della Sinistra radicale, che in teoria sarebbe all’opposizione. Per farla breve è accaduto che il partito del cancelliere, la Cdu, si è spaccata tra la componente giovanile, lo Junge Gruppe che conta 18 voti, e il resto del partito.

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Putin: «Nato minaccia per l’Europa. Nel G8 Paesi in declino, non rientro»
Vladimir Putin (Ansa)
  • Intervistato da «India Today», il leader russo conferma le sue rivendicazioni ma anche la buona volontà di Donald Trump, che sospende alcune sanzioni contro Lukoil. Emmanuel Macron agli europei: «Temo il tradimento del tycoon».
  • È la prima visita di Vladimir Putin a Nuova Delhi dall’inizio della guerra. Sul tavolo accordi su energia e armamenti. Ma è anche una dimostrazione a Donald Trump e Xi Jinping della propria indipendenza.

Lo speciale contiene due articoli

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(Ansa)

«I Risultati positivi dell'Italia sono sotto gli occhi di tutti». Così il vicepresidente alla Coesione Raffaele Fitto a margine dell’assemblea nazionale della CNA a Roma.

«Stiamo lavorando sul terreno della semplificazione in modo molto efficace. Abbiamo presentato sei omnibus che vanno nella direzione della semplificazione. Ma anche con una politica flessibile che mira a intercettare le reali esigenze che cambiano in modo molto rapido. In terzo luogo, con gli strumenti attualmente disponibili, che sono il PNRR, di cui l’Italia è il principale beneficiario, con risultati positivi e sotto gli occhi di tutti, insieme alla revisione della politica di coesione dell’attuale bilancio, un altro strumento molto importante che abbiamo messo a disposizione».

L’Europa vuole l’oro degli italiani
La sede della Banca d'Italia a Roma (Imagoeconomica)

Le 2.452 tonnellate sono detenute dalla Banca d’Italia, che però ovviamente non le possiede: le gestisce per conto del popolo. La Bce ora si oppone al fatto che ciò venga specificato nel testo della manovra. Che attende l’ultima formulazione del Mef.

La Bce entra a gamba tesa sul tema delle riserve auree detenute dalla Banca d’Italia. Non bastava la fredda nota a ridosso della presentazione dell’emendamento di Fratelli d’Italia alla manovra. Nonostante la riformulazione del testo in una chiave più «diplomatica», che avrebbe dovuto soddisfare le perplessità di Francoforte, ecco che martedì sera la Banca centrale europea ha inviato un parere al ministero dell’Economia in cui chiede in modo esplicito di chiarire la finalità dell’emendamento. Come dire: non ci fidiamo, che state tramando? Fateci sapere.

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Lo ha detto l'eurodeputato della Lega a margine dell'evento Conferenza Pro Vita-Vannacci contro 'epidemia' di transizioni sessuali nei minori in Europa riguardo all'ideologia di genere che si prefigge lo scopo di distruggere la società occidentale.

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