Sei fototipi per scegliere la crema solare migliore

- L'estate raggiunge il suo apice e la voglia di abbronzarsi aumenta sempre di più. Cinque miti da sfatare sulla tintarella.
- Conoscere la propria pelle è il primo passo per proteggersi dai raggi Uv. Guida ai fototipi, scopri il tuo.
- Il melanoma colpisce circa 14.000 italiani ogni tanto. Ecco come proteggersi.
- Anche le creme cambiano con la moda: dall'Australia arriva l'olio balinese che promette un'abbronzatura color cioccolato. Bali Body grazie ai social network è diventato un business da 2 milioni di dollari al mese.
Lo speciale comprende quattro articoli.
Con l'arrivo del caldo, aumenta il desiderio distendersi su spiagge assolate in località tropicali difficili persino da pronunciare. E cosa c'è meglio di portare a casa una bella tintarella, insieme a tanti indelebili ricordi? Quella carnagione bianchissima di cui ci siamo presi cura durante l'inverno, tutto d'un tratto ci appare insopportabile e guardiamo con invidia chi, già a giugno, sfoggia un colorito dorato. Il sole può però essere il nostro miglior alleato come il nostro peggiore nemico. Per questo motivo è importante prepararsi nel modo giusto prima di esporsi sotto i raggi UV. Ecco cinque miti sull'abbronzatura da sfatare.
La protezione serve quando si va al mare o in piscina
Spesso si ricollega l'utilizzo di creme solari a particolari momenti dell'anno. In realtà, la protezione solare è sempre necessaria ed è importante utilizzarla tutti i giorni, anche quando si è in città. Il sole danneggia la pelle anche quando ci si trova a passeggiare, durante il tragitto che ci porta all'ufficio o persino durante un caffè con le amiche. I raggi solari sono inoltre attivi tutto l'anno, non solo nei mesi estivi, quindi è importante aggiungere una crema con protezione solare alla propria routine quotidiana.
La protezione alta previene l'abbronzatura
Il filtro solare serve a filtrare i raggi più dannosi per la nostra pelle, non il sole nella sua totalità. Per questo motivo utilizzare una crema solare (anche una spf 50) non impedisce di acquisire la tanto bramata tintarella, anzi permette di abbronzarsi in maniera graduale, più intensa e soprattutto più duratura.
Se faccio delle lampade prima di espormi al sole, la crema non serve
Le docce e i lettini Uva agiscono in maniera molto superficiale, limitandosi a «colorare» il primo stato di cellule morte. Il sole, al contrario, dà il via al processo della melanina che ci permette di abbronzarci in maniera più duratura. Questo stratagemma può essere utile quando non si vuole arrivare in spiaggia ultra pallidi, ma la vera abbronzatura arriverà solo dopo.
Utilizzare prodotti fai-da-te garantisce una migliore abbronzatura
Se ne sentono davvero tantissime. Gli ingredienti da dispensa nei mesi estivi si trasformano in veri e propri elisir fatti in casa. State attenti a utilizzare olio, birra, carote, cocco, limone e tutti quegli alimenti che si dice facciano bene all'abbronzatura. Invece che con un colorito dorato vi troverete con una bella scottatura, accompagnata da spellature. E dopo qualche giorno sarete al punto di partenza.
Il sole fa bene a chi soffre di acne
È vero che i raggi ultravioletti esercitano una leggere azione antinfiammatori e possono attenuare l'untuosità della cute. Ed è anche vero che l'abbronzatura rendendo il colorito più uniforme fa sì che le imperfezioni - come l'acne - siano meno visibili. Bisogna comunque stare molto attenti alle scottature che rendono più attivi i meccanismi che regolano la comparsa di brufoli e puntini. Il sole infatti aumenta lo spessore della cute, intensificando la possibilità di ostruzioni follicolari.
Conoscere il proprio fototipo è importante per proteggersi sotto il sole
Abbronzarsi è un obiettivo estetico che accomuna la gran parte delle persone, specialmente durante i mesi estivi. Complici le ferie, solitamente trascorse su spiagge assolate in giro per il mondo, durante la bella stagione è quasi impossibile evitare i raggi ultravioletti. È quindi fondamentale prendere le giuste precauzioni quando ci si espone al sole. Per farlo, tuttavia, bisogna tenere sempre ben presente che gli step da compiere prima di qualsiasi esposizione sono diversi e variano da persona in persona. Il sole infatti non produce lo stesso effetto su chiunque ed ecco perché si parla di «fototipo».
Il fototipo è una classificazione usata in dermatologia per spiegare le differenza di qualità e quantità di melanina presenti in condizioni basali nella pelle. Diversi livelli di melatonina producono diverse reazioni della pelle all'esposizione ai raggi ultravioletti e di conseguenza diversi livelli di abbronzatura. Esistono sei tipi di fototipi, che corrispondono a particolari caratteristiche individuali. Vediamoli insieme.
Fototipo I
Una persona dalla pelle molto chiara, che spesso presenta numerose lentiggini, con i capelli rossi (o di un biondo molto chiaro) e gli occhi chiari. Chi corrisponde al fototipo I si abbronza molto raramente ed è a forte rischio scottature. La protezione 50+ è necessaria prima di esporsi al sole.
Fototipo II
Una persona dalla pelle molto chiara, che può presentare lentiggini, con capelli biondi (o come nel caso di Lucy Liu scuri), tendenzialmente con gli occhi chiari. Il fototipo II ha un'abbronzatura dorata ma non molto intensa. Per le prime esposizioni al sole è consigliata una 50+ che dopo un mese circa su pelle già abbronzata può passare a spf 30.
Fototipo III
Una persona dalla carnagione chiara o leggermente olivastra, con occhi scuri o verdi scuri e capelli che vanno dal biondo scuro al castano. Chi corrisponde al fototipo III rischia comunque di scottarsi, ma in modo molto minore rispetto ai primi due fototipi. L'abbronzatura è dorata e dura a lungo. Per la protezione dai raggi ultravioletti deve utilizzare almeno una crema spf 30 per poi scendere a una 20/15.
Fototipo IV
Una persona dalla carnagione leggermente scura o olivastra. Questo fototipo presenta capelli scuri e occhi dal marrone chiaro o più intenso. Anche la sua abbronzatura sarà intensa e duratura e ci vorrà poco più di una settimana per ottenere il colorito che cerca. Per la protezione dai raggi uv è bene iniziare con una 30, ma dopo le prime settimane si può anche passare a un spf 10.
Fototipo V
Una persona dalla carnagione abbastanza scura, con capelli e occhi marroni. Qui le possibilità di scottatura diventano decisamente scarse, ma per ottenere un'abbronzatura duratura è bene utilizzare sempre la crema prima di esporsi al sole. È necessario partire da un spf 10, che dopo qualche settimana può gradualmente scendere arrivando a 6-4.
Fototipo VI
Una persona dalla pelle nera può ottenere un'abbronzatura intensissima e la scottatura è quasi impossibile. Non per questo chi appartiene al fototipo con il maggior livello di melanina può permettersi di non utilizzare la protezione solare. Per proteggere la pelle dall'invecchiamento e assicurarsi che l'abbronzatura duri a lungo è buona cosa usare almeno una protezione con spf 6.
Melanoma: il rischio dietro l'abbronzatura
Negli ultimi anni stiamo assistendo a una crescita nei casi di melanoma, un tumore che si origina dal melanocita, ovvero la cellula preposta alla sintesi della melanina. Fattore scatenante di questo tipo di neoplasia sono i raggi ultravioletti, in combinazione con la quantità di pigmentazione della pelle. È infatti la razza caucasica a presentare il più alto numero di melanomi, specialmente in paesi dal clima mite e soleggiato. Secondo uno studio effettuato da WHO ci sarebbero 312.000 ogni anno in giro per il mondo, di cui quasi 14.000 in Italia. Sempre più spesso, i casi accertati sono una diretta conseguenza di una cattiva esposizione al sole. Per questo motivo, a partire da quest'anno è stata istituita una campagna di sensibilizzazione (#soleconamore) dedicata ai più giovani.
Un sondaggio effettuato dalla Fondazione Aiom su un gruppo di 3.500 adolescenti ha mostrato come ben il 39% degli adolescenti non metta mai la crema protettiva in spiaggia. Ancora più significativo il fatto che per oltre la metà (51%) utilizzarla è «da sfigati» perché impedirebbe di abbronzarsi. A preoccupare è la scarsa consapevolezza dei giovani in merito ai rischi di un'esposizione incontrollata al sole. Solo il 18% sa cos'è il fototipo (per il 53% è un tipo di immagine, per il 16% una tecnica di selfie e per il 13% una tonalità di colore dei fiori), mentre il 63% ritiene che le lampade solari aiutino ad abbronzarsi meglio e il 48% non sa cosa sia il melanoma (per il 24% è un problema alimentare).
Questa mancanza di istruzione può aumentare esponenzialmente (fino a tre volte) il rischio di soffrire di melanoma una volta raggiunta l'età adulta. Sebbene il sole non sia da considerarsi un nemico, le scottature possono avere un effetto a lungo termine sul nostro corpo. Per prevenirle è necessario utilizzare una protezione solare adatta al proprio tipo di pelle, e ricordarsi di riapplicarla ogni 2 ore perché mantenga il suo effetto.
Dall'Australia arriva l'olio balinese che promette un'abbronzatura color cioccolato
Le italiane li acquistano online, cercando di essere le più rapide prima che il prodotto preferito - l'olio con vera polvere di cacao - vada a ruba. Bali Body è un fenomeno mediatico che, oggi, porta nelle casse dei suoi creatori ben 2 milioni di dollari al mese.
Dave Oosterloo, ex carpentiere, e sua moglie Laura non avevano alcuna esperienza nel settore beauty quando, nel 2014, decisero di fondare Bali Body. L'idea alla base del successo è semplice: sfruttare le conoscenze balinesi e mixare la forza della frutta e degli ingredienti naturali a olii nutrienti. Aggiungere una protezione solare, un packaging accattivante.. e il gioco è fatto.
«I nostri prodotti» spiega Oosterloo «sono perfetti anche per chi ha problemi di allergie, soffre di pelle delicata o eczemi. All'interno delle nostre bottigliette non c'è nulla di chimico, sono un mix perfetto di ingredienti naturali in grado di dare un'abbronzatura intensa ma anche di nutrire la pelle».
Il successo di Bali Body è tutto nei numeri: a oggi viene venduto online un prodotto ogni 45 secondi. Il marchio spedisce in oltre 400 Paesi al mondo, vanta 1 milione di followers su Instagram e ogni 10 minuti viene postata un'immagine sui social con il tag #balibody.
Oltre a un'ampia scelta di olii abbronzanti, dal più amato al cacao a quello all'anguria, passando per i nuovissimi pesca e uva, alle creme (normali o leggermente glitterate), Bali Body offre anche alcuni prodotti che aiutano a mantenere l'abbronzatura. «Noi non li chiamiamo autoabbronzanti» spiega Dave Oosterloo «sono dei prodotti, anch'essi naturali, in grado di intensificare la produzione di melanina e offrire un colorito sano, abbronzato. Non facciamo miracoli, ma i nostri prodotti migliorano l'incarnato fin dal primo utilizzo».
Follia? Non proprio. La face tan water, un'acqua trasparente da utilizzare sul viso con un tamponcino, è oggi uno dei prodotti più amati del genere al punto che, al mondo, se ne vende una confezione ogni 45 secondi.
«Non ci fermiamo mai» ammette Dave «ora abbiamo lanciato un nuovo prodotto che promette un'abbronzatura graduale, utilizzo dopo utilizzo».
















