2023-02-11
Il Qatargate travolge il Pd: arrestato Andrea Cozzolino. Fermato anche Tarabella
Andrea Cozzolino e Marc Tarabella (Ansa)
L’eurodeputato napoletano era ricoverato in clinica per problemi di salute. Oltre che con Antonio Panzeri, avrebbe avuto rapporti con i servizi segreti del Marocco.«Nel corrente mese di marzo 2022 Atmoun», l’ambasciatore del Marocco in Polonia, l’uomo che avrebbe elargito tangenti in contanti, «su richiesta del suo "capo" ha contattato Antonio Panzeri per far sì che l’eurodeputato Andrea Cozzolino facesse una dichiarazione riguardante il riavvicinamento della Spagna al Marocco». È una delle valutazioni dei magistrati contenute nel mandato di cattura europeo nei confronti di Andrea Cozzolino, parlamentare europeo del Pd, coinvolto nel Qatargate. Ma c’è anche un dettaglio pesante, proveniente da una intercettazione nella quale Panzeri e Giorgi «si sono accordati per far piazzare sia Cozzolino sia Eva Kaili nella commissione speciale Pegasus del Parlamento Ue», nell’ottica «di difendere gli interessi marocchini all’interno della commissione».La nuova azione della magistratura ancora una volta vede protagonisti (in negativo) due eurodeputati socialisti. Ieri la Guardia di finanza di Napoli ha eseguito i provvedimenti su delega del giudice istruttore Michel Claise. Inizialmente i finanzieri si sono recati a Napoli, nel quartiere Vomero, presso l’abitazione di Cozzolino, che di recente è stato privato dell’immunità parlamentare. Ma a quanto risulta l’eurodeputato non è stato trovato in casa. Cozzolino non era nemmeno a Bruxelles, dove Polizia federale belga ha perquisito la sua residenza nel quartiere di Ixelles. Solo in tarda serata è stato svelato il mistero rendendo possibile l’esecuzione del mandato: l’eurodeputato era ricoverato in una clinica, per problemi di salute. Per gli inquirenti belgi Cozzolino era parte integrante «della squadra di Panzeri e Giorgi». Secondo Claise l’esponente dem sarebbe stato «una pedina fondamentale per il Marocco», in virtù del contatto «diretto e stretto» con «Abderrahim Atmoun». Nel 2021 Atmoun «si sarebbe tra l’altro recato presso l’appartamento di Cozzolino a Bruxelles». Il sospetto è che Cozzolino si sia anche recato in Marocco con un volo pagato, scrive Claise, «dai servizi segreti di Rabat», anche se su questo punto non c’è alcuna conferma che l’eurodeputato campano sia mai salito su quell’aereo. Era invece a casa Marc Tarabella quando ieri mattina, intorno alle 6, gli uomini della Polizia giudiziaria federale belga hanno bussato alla porta della sua abitazione per accompagnarlo a Bruxelles dove, in stato di fermo (anche a lui è stata revocata l’immunità), è stato sottoposto ad interrogatorio. Nel pomeriggio era previsto lo svolgimento dell’udienza di convalida, che avrebbe potuto trasformare il fermo in arresto, ma al momento di andare in stampa la decisione non era ancora stata resa nota. Gli investigatori hanno anche perquisito l’abitazione del politico belga, il suo ufficio al Parlamento europeo (che è stato posto sotto sequestro) e quelli del Comune di Anthisnes, di cui Tarabella è sindaco. La Polizia ha anche disposto l’apertura di una cassetta di sicurezza affittata dall’eurodeputato in una banca di Liegi. A coinvolgere l’esponente socialista, finito sotto la lente degli investigatori nella prima fase dell’inchiesta è stato Panzeri, che già durante i primi interrogatori (precedenti all’inizio della collaborazione), ha affermato di aver fatto avere all’ex collega circa 140mila euro in cambio dell’adozione di una posizione più favorevole verso il Qatar in vista dei mondiali di calcio 2022. Nelle dichiarazioni di Panzeri, riportate dal quotidiano belga Le soir sono descritte le dazioni di denaro alle persone coinvolte: «In un caso, quello di Marc Tarabella, è stato premiato più volte per una cifra complessiva, a memoria, compresa tra i 120 ei 140.000 euro. Il denaro è stato consegnato in contanti. Gli ho dato contanti più volte». Poi Panzeri entra nel dettaglio: «Consegnavo i soldi a Tarabella in luoghi diversi. I soldi erano in sacchetti di carta. È iniziato due anni fa. Il contatto in generale è stato preso da me e talvolta da Giorgi (Francesco, ex assistente di Panzeri, ndr). Ogni volta, la somma era di circa 20.000 euro. Ogni volta, abbiamo consegnato il denaro a due o tre mesi di distanza e l’ultima consegna è stata di sei mesi fa». Secondo Panzeri, sarebbe stato lui stesso a offrirsi di pagare il collega belga: «Quando c’è stato un incontro con Marc Tarabella, io e Giorgi gli abbiamo chiesto se era d’accordo a difendere certe posizioni e se voleva avere regali vari, anche in denaro». Secondo alcune fonti vicine all’eurodeputato, ieri Tarabella avrebbe accolto così gli investigatori che hanno bussato alla sua porta: «Finalmente, vi aspetto da due mesi, ora potrò essere ascoltato. Intanto, giovedì (ma la notizia è stata divulgata solo ieri), la Corte d’appello di Milano ha revocato gli arresti domiciliari a Monica Rossana Bellini, la commercialista della famiglia di Panzeri, arrestata il 17 gennaio su mandato d’arresto europeo dei magistrati belgi che indagano sul Qatargate. I giudici, dopo aver accolto l’istanza della difesa hanno poi rinviato al 9 marzo l’udienza per decidere sulla consegna o meno al Belgio della donna, perché non sono arrivati atti che chiariscano le finalità della consegna stessa. A quanto si è saputo la Corte ha stabilito che sono venute meno o comunque si sono estremamente affievolite le esigenze cautelari a carico della professionista (difesa dagli avvocati Franca De Candia e Liliana Crescimanna) che giustificavano i domiciliari. Per la commercialista resta solo il divieto di espatrio e potrà comunque chiedere singole autorizzazioni se dovrà andare all’estero. Può in ogni caso tornare a lavorare.
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