ANSA
È finita come doveva finire, cioè con un accordo. Perché conveniva a tutti, prima di altri a Forza Italia. Il partito che venerdì sera sembrava orientato a mandare a monte ogni cosa, ritenendo che la scelta della Lega di votare per la presidenza del Senato la forzista Anna Maria Bernini fosse offensiva, in realtà dalla rottura aveva tutto da perdere. A Silvio Berlusconi sono bastate poche ore per far sbollire la rabbia di aver visto affondata la sua prima scelta, ossia Paolo Romani.