2020-05-20
Così la vicepresidente dell’Anm si dava da fare per suo marito pm
Alessandra Salvadori (Ansa)
Dalle chat emergono le preoccupazioni di Alessandra Salvadori per l'incarico di Onelio Dodero a Cuneo. Portato a casa anche grazie alla toga sotto inchiesta. Che era in contatto con molti altri esponenti dell'associazione.Dentro alle ormai celebri chat del pm Luca Palamara sono finiti anche pezzi da 90 della nuova Unicost, la corrente che un anno fa ha annunciato un'operazione di pulizia che ha portato la ex Balena bianca delle toghe a ritornare, a costo di una scissione, alleata della sinistra giudiziaria, dopo una fuitina con i giudici conservatori di Magistratura indipendente.Tra le più convinte sostenitrici della nuova stagione c'è Alessandra Salvadori, presidente di sezione presso il tribunale di Torino, la quale non solo non è stata travolta dallo tsunami del maggio 2019, ma anzi è stata nominata vicepresidente dell'Associazione nazionale magistrati in rappresentanza della sua corrente. Eppure anche lei è rimasta invischiata nella rete di conoscenze, amicizie, promesse di Palamara. Leggendo e incrociando le chat della primavera 2018 si assiste in diretta agli interessamenti per la nomina a procuratore di Cuneo di Onelio Dodero, coniuge della stessa Salvadori. L'uomo, brillante e preparato, è però per la cerchia di Palamara semplicemente «il marito di…».Il 23 aprile il consigliere di Unicost Massimo Forciniti chiede, a proposito della corsa per la Procura di Vercelli: «Non c'è Marito della Salvadori?». Palamara: «Cuneo». Forciniti: «Dodero Onelio. Ci terrebbe anche Tarditi (Luciano, in quel momento pm ad Asti, ndr), meno bravo e non nostro. Solo anziano. Magistratura indipendente porta Pianta […] questo mi scrive Tassone (Stefania, giudice torinese, ndr)». Il 17 maggio 2018 Palamara chiede a due colleghi conferma del nome del consorte, evidentemente molto meno noto della sua signora: «Il marito della Salvadori è Onelio Dodero?». Rivolge il quesito all'attuale consigliere del Csm Marco Mancinetti e all'allora potente collega di corrente Riccardo Fuzio, ex procuratore generale della Cassazione, attualmente indagato insieme con Palamara. La risposta è positiva e Fuzio aggiunge: «Fatto?». Palamara: «No, ma c'è accordo». Fuzio mostra il pollicione dell'ok. Il giorno dopo tocca a un altro consigliere del Csm in quota Unicost, Rosario Spina, prendere informazioni: «Scusa Luca, ma perché non mi hai detto che trattavate Procura Vercelli? Ti avevo detto di avvertirmi e mi avevi detto che lo trattavate con Cuneo. Noi potevamo andare su Dodero, a cui Unicost Torino tiene (marito della Salvadori) o Tarditi. A questo punto io voto Tarditi». Sembra lo faccia per ripicca. Palamara: «Dodero Cuneo». Spina: «Io faccio delle figure barbine in questo modo, senza essere informato prima». Palamara: «Era per tutelare Dodero». Anche la già citata Tassone, il 7 giugno, giorno della decisione in commissione, dà l'idea di essere molto interessata alla questione. Palamara la informa: «A breve votiamo Cuneo». Lei risponde scrivendo «DODERO» tutto maiuscolo e aggiunge «grazie Luca. Fammi sapere». Lui: «Sì, tutto ok». Lei: pollicione e bacio. Palamara lo stesso giorno mette sulla chat: «Cuneo 5-1 Dodero».Ma nelle carte depositate dalla Procura di Perugia e ora al vaglio del Csm a caccia di illeciti disciplinari, ci sono anche i messaggi che Palamara ha scambiato direttamente con la Salvadori. La conversazione depositata inizia il 19 aprile 2018: «Ciao Luca, domani mattina ore 12 sarò al Consiglio per incontro con Sto (struttura tecnica per l'organizzazione, ndr). Se sei libero e non ti disturbo potrei - prima o dopo - passare a salutarti o potremmo prenderci un caffè insieme. Davvero non preoccuparti se non riesci». Palamara non riesce. Salvadori non demorde: «Ci riprovo la prossima volta che passo da Roma». Il 23 aprile ritenta: «Mi ha appena scritto Stefania Tassone dicendomi che Procura Vercelli è imminente e che lei ha espresso il suo parere. Ma ha parlato con te?». Palamara: «No, oggi è venuta solamente in discussione la Procura di Vercelli, ma siamo rimasti di rinviare la trattazione in prossimità dei posti di Cuneo e di Alessandria». Il giorno dopo Palamara aggiorna la collega: «Ti confermo giovedì votiamo solo il presidente della Corte d'Appello di Torino. Gli altri posti dopo il 7 maggio». Salvadori: «Grazie mille Luca caro. Stefania con il suo messaggio mi aveva fatto temere che ci fossero novità non positive». Palamara la tranquillizza: «Tutto ok». Salvadori: «Bene. Credo che se trattati congiuntamente sia più facile trovare una soluzione valida per tutto il distretto». Il 17 maggio ritocca a Palamara: «Iniziamo oggi con Vercelli. Accordo anche su altri posti». Salvadori: «Grazie Luca. Sei stato un tesoro ad avvisarmi». Il 25 maggio la Salvadori intercetta Palamara a un convegno a Viterbo: «Ti ho notato in prima fila. A tra poco». Il 7 giugno è il gran giorno. Palamara: «A breve votiamo Cuneo. Tutto ok!!». Un'ora dopo la conferma: «5 a 1. Solo Morgigni (Aldo, di Autonomia & indipendenza, ndr) ha votato Tarditi». La Salvadori festeggia: «Mi sembra ottimo. Luca caro, ancora grazie di tutto». Un quarto d'ora dopo ha un ripensamento: «Puoi dirmi cosa è successo per Procura Cuneo? Ho visto che Morgigni ci ha ripensato e mi sono incuriosita... ovviamente solo se non è riservato e se hai un po' di tempo che ti avanza». Palamara: «È il solito Morgigni. Non c'è una spiegazione logica. Sono input che gli vengono da Marra (Giuseppe di A&I, ndr). Solo per alimentare sterili e inutili polemiche». Infatti quando c'è l'unanimità in commissione al plenum fila tutto liscio, invece così ci sarebbero state due proposte, una di maggioranza e una di minoranza. La Salvadori è indispettita: «Incomprensibile».La vicepresidente non è la sola componente della della Giunta esecutiva centrale dell'Anm ad aver dialogato via Whatsapp con Palamara: come lei anche Angelo Renna, pm milanese di cui abbiamo scritto nei giorni scorsi, e Bianca Ferramosca, presidente di sezione del tribunale di Roma. Una nomina che il 4 luglio 2018 il giudice ha festeggiato direttamente con il pm oggi indagato: «Luca carissimo, mi hai fatta presidente senza che me ne sia quasi accorta! Ancora grazie, sei troppo forte!!!!!» con cinque punti esclamativi. La toga neo promossa promette: «Aspettiamo le elezioni e organizzo un super festeggiamento». Un successo così clamoroso e inaspettato che la Ferramosca, il giorno dopo, addirittura teme possa essere controproducente per la corrente in vista del rinnovo del Consiglio superiore della magistratura («Mi dispiace solo se la mia nomina possa nuocere sotto elezione»). E per essere maggiormente esplicita, accompagna il messaggio a Palamara con una faccina triste. Ma il signore delle nomine è sicuro di quel che ha fatto e di come la base assorbirà la promozione. La sua risposta è di due parole soltanto: «Assolutamente no».
Giancarlo Giorgetti (imagoeconomica)