2020-02-01
Coronavirus, ricoverati i due turisti. Sotto osservazione altre 32 persone
In isolamento allo Spallanzani la coppia proveniente da Wuhan: «Si trova in condizioni discrete». Ma i test non si fermano: esami in corso per 12 connazionali e monitoraggio su 20 asintomatici. Assalto alle farmacie.Tanti allarmi ma, per fortuna, nessun focolaio. Lo spettro del coronavirus continua ad aggirarsi per l'Europa e per l'Italia, soprattutto. Dopo il caso dei due turisti cinesi, risultati positivi e ora in cura all'ospedale Spallanzani di Roma, è tutto un fiorire di segnalazioni. Nessuna delle quali si è poi rivelata fondata. In Lombardia sono ancora in corso cinque verifiche, altre 28 hanno dato esito negativo. Un visitatore cinese è invece sott'osservazione nel reparto di malattie infettive dell'ospedale Cervello di Palermo. Una bambina di Hong Kong è stata sottoposta al test in Val d'Aosta mentre ancora a Roma, per un sospetto contagio in un hotel di via Genova, un uomo è stato trasferito allo Spallanzani.I due «pazienti zero» cinesi, dicono i medici, sono «in condizioni discrete», ma questo non significa che bisogna abbassare la guardia. Emanuele Nicastri, direttore malattie infettive ad alta intensità del nosocomio capitolino, ha spiegato che «altri 12 pazienti cinesi, sono stati sottoposti al momento al test; altri 9 sono stati isolati e poi dimessi dopo il risultato; altri 20 soggetti asintomatici, che hanno avuto contatti primari con i ricoverati, sono in osservazione». I contagiati sono una donna di 65 anni e il marito di 66, provenienti dalla provincia di Wuhan. «Bisogna evitare allarmismi ma dire che non ci saranno altri casi è negare la realtà», ha aggiunto il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito.Le autorità nazionali invitano alla calma, ma il tour italiano della coppia è stato ricostruito e sottoposto ad accurate indagini per individuare possibili altri focolai. Smentita la loro presenza a Sorrento (Napoli) e a Parma, sono stati avviati controlli negli hotel di Verona e di Milano dove la comitiva di turisti cinesi potrebbe essersi fermata. Analoghe indagini sono state estese a Firenze e Parma. Intanto, il governo ha decretato lo stato d'emergenza per sei mesi, come già accaduto nel 2003 con l'epidemia Sars (la sindrome respiratoria acuta). Per la gestione, Palazzo Chigi ha stanziato 5 milioni di euro e indicato come commissario per l'emergenza il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. «Le misure assunte sono di carattere precauzionale e collocano l'Italia al più alto livello di cautela sul piano internazionale», ha voluto specificare il ministro della Salute, Roberto Speranza.Atterreranno a Pratica di Mare, nella giornata di lunedì 3 febbraio, invece, gli 80 italiani circa che si trovano tuttora nella città di Wuhan, epicentro dell'infezione. I nostri connazionali saranno trasportati con un velivolo KC-767A del 14° stormo dell'Aeronautica militare. Acquisite le necessarie autorizzazioni da parte delle autorità cinesi, l'aereo raggiungerà direttamente lo scalo di Wuhan con a bordo personale medico e infermieri specializzati delle Forze armate, con adeguato equipaggiamento sanitario al seguito, coordinati da un team dello Spallanzani per garantire un trasporto sanitario sicuro. E per alcuni che s'imbarcano, altri che sbarcano. Sempre ieri è iniziata infatti la discesa sulla terraferma dei 6.000 passeggeri dalla nave, bloccata da 24 ore nel porto di Civitavecchia per il sospetto di coronavirus poi rientrato.L'attenzione è massima a ogni latitudine. L'Organizzazione mondiale della sanità ha certificato infatti che il livello di allerta ha oltrepassato i confini della Cina. I 213 morti accertati finora sono tutti in Cina, dove le persone contagiate sono circa 10.000 e in tutte le regioni del Paese, compreso il Tibet. Finora, fuori dalla Cina, il coronavirus ha contagiato in Giappone (14 casi), Thailandia (14), Singapore (13), Australia (9), Taiwan (9), Malesia (8), Corea del Sud (7), Francia (6), Stati Uniti (6), Germani (5), Vietnam (5), Emirati Arabi Uniti (4), Canada (3) e Regno Unito (2). Un singolo caso di contagio è stato accertato anche in Cambogia, Finlandia, India, Nepal, Filippine e Sri Lanka. In Russia due cittadini cinesi sono stati posti in isolamento dopo essere risultati positivi per il virus.Il rischio psicosi sta dilagando. Nelle farmacie è corsa all'acquisto del gel Amuchina e delle mascherine che, ormai introvabili nei negozi, online hanno subito un incremento di prezzo di oltre il 1.500 per cento. Solo a Malpensa ne sono state vendute circa 70.000.E, con la paura, cresce anche il rischio di intolleranza. In un bar nei pressi della Fontana di Trevi, a Roma, infatti, è comparso un cartello, in cinese e in inglese, su cui c'era scritto che «a causa delle disposizioni internazionali di sicurezza, a tutte le persone provenienti dalla Cina non è permesso di entrare in questo posto. Ci scusiamo per il problema».E, se i ricercatori dell'Istituto Pasteur hanno annunciato di essere riusciti a completare la sequenza del genoma del coronavirus di Wuhan, al fine di poter arrivare a un vaccino in tempi più o meno rapidi, si accende lo scontro sulla gestione di Pechino della crisi.Il gigante cinese con la febbre non è un enorme problema solo di natura sanitaria, ma anche economica. Il turismo è stato stroncato con la decisione di diverse compagnie aeree di sospendere i voli da e per la Cina mentre, in Italia, una indagine di Promos Italia, l'agenzia nazionale delle camere di commercio per l'internazionalizzazione, calcola che almeno sei imprese su dieci si aspettano conseguenze negative sul business. I primi a pagare dazio sono stati i ristoranti cinesi con un crollo del fatturato di circa il 70 per cento in questi ultimi giorni. Un picco a cui difficilmente si potrà far fronte confidando solo nella buona sorte dei biscotti della fortuna.
Il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Getty Images)
Riyadh e Islamabad hanno firmato un patto di difesa reciproca, che include anche la deterrenza nucleare pakistana. L’intesa rafforza la cooperazione militare e ridefinisce gli equilibri regionali dopo l’attacco israeliano a Doha.
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco