2024-09-09
Conte: «Se Grillo è il sopraelevato allora io non posso esserci»
Continuano le bordate nel M5s. L’ex premier: «Non lavoreremo mai con Matteo Renzi».Tensione a 5 stelle. È proprio il caso di dirlo. I rapporti tra il presidente del Movimento Giuseppe Conte e il fondatore Beppe Grillo sono ridotti ai minimi termini. Tra loro non si parlano più, se non per attaccarsi pubblicamente. A spiegarlo lo stesso Conte: «Il rapporto (con Grillo, ndr) non è stato mai idilliaco» aggiungendo però di rispettare il suo ruolo di fondatore. Poi ha confermato i sospetti di molti: «Dopo queste uscite non ci siamo più sentiti, non mi ha più chiamato». Parole ragionate, quelle di Conte, che ha aspettato tre giorni prima di rispondere pubblicamente e di persona all’ultimo attacco lanciato da Grillo dalle colonne del suo blog. Il fondatore del Movimento 5 stelle giovedì scorso era tornato a rivendicare il suo ruolo di garante, ribadendo il veto sulla possibilità di cambiare nome, simbolo e regola del doppio mandato, considerati i valori fondanti da cui è nato il Movimento ormai 15 anni fa. «Dobbiamo interpretare non i bisogni di 15 anni fa ma di oggi», ha detto però Conte, «Evidentemente c’è una ricetta che non funziona più e il modo migliore per interpretare principi e valori è di attualizzarli lanciano processo costituente». Il presidente «grillino» ha deciso di rispondere punto per punto: «Non è questione Grillo-Conte, ma una questione Grillo-comunità che vuole discutere. È un principio politico e giuridico. Io non accetterò mai di vivere in una comunità in cui c’è un soggetto sopraelevato rispetto alla comunità stessa. È un principio antidemocratico. Se passa questo principio - e non vedo come possa passare - io non potrei esserci», ha spiegato sottolineando che lo ha sorpreso l’atteggiamento di Beppe Grillo «che ha lanciato l’idea di democrazia dal basso sul vero processo di partecipazione dei cittadini che ora si sta realizzando». Sul simbolo ha spiegato «è già cambiato più volte nella storia del movimento, da ultimo abbiamo messo anche la parola pace. Sul doppio mandato, si sono inventati, con Grillo compiacente, il mandato zero e io non c’ero. Chi parla non ha detto dobbiamo cambiare il simbolo, il nome e il doppio mandato, ha detto ascoltiamo i bisogni» della base. «È un atteggiamento sbagliato dire di questo si discute e di questo no. Se alla fine del processo» si decide che «il è simbolo identico a me va benissimo, alle 5 stelle sono affezionato». Alla domanda se sia possibile un movimento senza Grillo risponde: «No, no vi prego, è una prospettiva a cui non abbiamo mai pensato e che mi sorprenderebbe tanto. Sarebbe una contraddizione». Per Conte in questi giorni i problemi non si esauriscono nel suo orto di casa. Nella sua mente, o forse sarebbe meglio dire nei suoi incubi, c’è soprattutto il leader di Italia viva Matteo Renzi. «È il popolo italiano che non si fida più. Noi mai potremo lavorare e costruire un progetto con lui», ha chiarito ancora una volta. Un veto, il suo, di cui dovrà inevitabilmente discutere con il segretario del Pd Elly Schlein che invece ha riaperto all’ex dem. «Avremo modo di parlarne sicuramente. Noi con Pd e Avs stiamo lavorando e non si parte da zero», ha assicurato piazzando un ricattino: «Un progetto alternativo non puoi farlo con persone che contaminano. Noi siamo in politica per contrastare l’affarismo, non può essere che ti appropri per le istituzioni per fare affari», ha aggiunto riferendosi proprio a Renzi. «Se qualcuno pensa, con queste presenze inquinanti di rovinare i nostri principi e valori non ci riuscirà». Parole gravi per Renzi che ha reagito così: «Evidentemente Conte non sta benissimo, questa polemica con Grillo lo sta provando: appena sta meglio, lo invito a un confronto pubblico in streaming, scelga lui se in tv o in tribunale. Rispetto alla questione politica, ricordo semplicemente che Schlein ha chiesto di costruire una coalizione senza veti che parta dai contenuti: noi siamo pronti a farlo».
Sergio Spadaro e Fabio De Pasquale (Imagoeconomica)
Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti (Imagoeconomica)