2024-08-28
Consuelo Locati: «Speranza sbaglia le date. Ecco la verità sui fondi ai parenti dei morti Covid»
Consuelo Locati e Roberto Speranza
L’avvocato dell’associazione attaccata da «Repubblica»: «Articoli strumentali, esposti presentati prima delle donazioni. Nessuno ha “pagato” i familiari».«Sinceramente ci sfugge quale sia la notizia data da Repubblica e dove voglia andare a parare. O forse si capisce troppo bene». Consuelo Locati - avvocato del team legale dell’associazione Sereni, vittime del Covid che riunisce i familiari dei deceduti nel 2020 e che ha ricevuto 25.000 euro dalla Fondazione Alleanza nazionale, vicina al governo Meloni - commenta l’articolo uscito sul quotidiano di Largo Fochetti due giorni fa, dandone comunicazione con un titolo («Covid, i soldi di Fdi a chi denunciò Conte e Speranza») che ha spinto l’ex ministro della Salute Roberto Speranza ad accusare il governo di aver «finanziato associazioni no vax». All’avvocato Locati bastano poche parole per demolire Repubblica e l’intemerata di Roberto Speranza e Sandra Zampa che, insieme con i deputati del Pd, hanno addirittura annunciato un’interrogazione parlamentare a tal proposito.Cosa ne pensa? «È una vicenda del tutto strumentale. Innanzitutto perché si è trattato di una donazione, tra l’altro annunciata pubblicamente in un articolo di dicembre 2021. Ripeto, dov’è la notizia? Faccio una riflessione sulla tempistica: è curioso che questo pezzo sia stato pubblicato in un momento in cui si sta aspettando la decisione del gip di Roma sull’opposizione alle archiviazioni di tutta quella parte dell’inchiesta portata avanti dalla Procura di Bergamo, che è stata mandata per competenza a Roma, sul mancato adeguamento del piano pandemico, la mancata attuazione del piano pandemico, la truffa e il reato di falso nelle autovalutazioni».Cosa vuol dire?«Che è molto grave che, nonostante non ci sia stato niente di segreto, nonostante tutto risulti documentale da un’indagine giudiziaria e nonostante sia sempre stata dichiarata la posizione dei familiari delle vittime rispetto alle loro richieste avanzate ai giudici - fare chiarezza sulla gestione pandemica - in un momento in cui si sta attendendo la decisione del gip di Roma sulle archiviazioni richieste dalla pm e da noi opposte, esca questo articolo, censurabile dal nostro punto di vista, ancora una volta contro i familiari. Hanno avuto la faccia tosta di lasciar intendere che sarebbero stati pagati per fare quegli esposti».In effetti l’allora sottosegretario alla salute Sandra Zampa (Pd) lo ha proprio detto: «Quei soldi servivano a pagare le spese legali dell’esposto?». Non è così?«No, ed è vergognoso insinuarlo: gli esposti sono stati presentati dai parenti dei deceduti Covid individualmente a giugno, luglio e ottobre del 2020, l’associazione dei familiari delle vittime è nata a dicembre del 2021. Prima di dire alcune cose, bisognerebbe andare a rileggersi un po’ tutti gli atti e i documenti e averne contezza». Repubblica e l’altro ieri anche La7, vi definiscono «associazione dichiaratamente no vax»…«Una buffonata: gli esposti sono del 2020 e non hanno nulla a che fare con i vaccini. peraltro negli esposti si contesta la mancata chiusura immediata della zona rossa».Speranza trova «gravissimo» il sostegno fornito alla vostra associazione. Dice che proprio dagli esposti dell’associazione è partita l’indagine di Bergamo e che quei procedimenti penali, «molto clamorosi, ripresi dai media di mezzo mondo», si sono chiusi per lui e per l’ex premier Giuseppe Conte con una piena archiviazione…«Guardi, gli esposti sono stati presentati contro ignoti. E Speranza dimentica che riguardavano atti non soltanto del governo ma anche della Regione Lombardia. Non si sapeva nemmeno se sarebbero stati fatti confluire nel procedimento aperto d’ufficio l’8 aprile 2020 direttamente dalla Procura di Bergamo sulla gestione della pandemia, che ha portato a tre anni di indagine, con l’iscrizione nel registro degli indagati di 21 persone, a seguito di acquisizioni di documenti e di chat».Quindi non perché sono stati «pagati i familiari»…«No: sono stati aperti a seguito di un’indagine svolta nel corso di un procedimento aperto d’ufficio dalla Procura della Repubblica di Bergamo».Parliamo di queste chat. Sandra Zampa aveva espresso notevoli riserve sulla competenza dei loro funzionari. Aveva parlato di «enorme inadeguatezza dei nostri burocrati, […] alcuni tragicomici». Aveva citato le loro «mancanze oggettive», i loro «punti di debolezza», dicendo: «Sembriamo gente allo sbando, qui non funziona niente»…«Ecco: ci risulta strano che adesso, ancora una volta - e questa è la cosa secondo me più scandalosa - i familiari delle vittime, che hanno l’unica colpa di chiedere un accertamento della verità, siano offesi in questo modo». Speranza ribadisce che lui ne è uscito pulito.«Innanzitutto ricordo all’ex ministro che noi rispetto a quell’archiviazione del Tribunale dei ministri abbiamo fatto un ricorso alla Corte europea dei diritti umani (Cedu), che è stato dichiarato ammissibile e stiamo aspettando l’ulteriore vaglio: la vicenda non è finita qui. Gli esposti dei familiari - con cui lui se l’è presa in maniera secondo me anche sopra le righe, e non riusciamo a capire per quale ragione - sono stati presentati, ripeto, nei confronti di ignoti». Roberto Speranza è convinto che la gestione della pandemia sia stata la migliore possibile…«Se è così ci devono spiegare perché non vogliono far luce da un punto di vista giudiziario e politico, con la commissione Covid, perché ancora adesso a noi sfugge. Cos’hanno da temere?».Sul mancato adeguamento del piano pandemico, la mancata attuazione del piano pandemico, la truffa e il reato di falso nelle autovalutazioni?«Stiamo aspettando, appunto, la decisione del gip del Tribunale di Roma che dovrebbe essere entro fine settembre. Se il gip dovesse decidere un’imputazione coatta, come abbiamo chiesto noi, si riaprirebbe tutta la parte della gestione della pandemia. L’indagine è penale e la responsabilità è personale, per carità, ma è chiaro che nel corso del processo riemergerebbero anche le posizioni dell’ex premier Conte e dell’ex ministro Speranza. Non avranno paura di questo?».
Luca Zaia intervistato ieri dal direttore della Verità e di Panorama Maurizio Belpietro (Cristian Castelnuovo)
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 22 ottobre con Carlo Cambi