2024-02-29
La manager spacca-Confindustria prende posto alla Fiera di Milano
Carlo Bonomi (Imagoeconomica)
Incarico per la Magistroni. L’ad di Ansaldo contravvenendo al Mef: «Gozzi presidente».Prosegue a fari spenti la campagna elettorale dentro Confindustria, in attesa che il 4 aprile venga scelto il nuovo presidente che prenderà il posto di Carlo Bonomi. Eppure, nonostante i richiami al silenzio e alla riservatezza di questa fase, da viale dell’Astronomia continuano a uscire spifferi e indiscrezioni. Con tutta probabilità il prossimo 15 marzo i saggi stabiliranno chi saranno i candidati che si sfideranno, ovvero quelli che hanno almeno il 20% dei voti dell’assemblea. Al momento se ne calcolano solo due, ovvero Emanuele Orsini e Edoardo Garrone. Per Alberto Marenghi e Antonio Gozzi la sfida è sempre in salita. Se per il primo si dà per certo il ritiro ufficiale nei prossimi giorni, il secondo è invece ancora convinto di potercela fare (cioè di arrivare al 20%), anche se, stando a quanto risulta alla Verità, avrebbe solo il 16% del voto assembleare. Per di più i sostenitori di Gozzi non sembrano volerlo aiutare. Ieri mattina sul Secolo XIX di Genova, l’amministratore delegato di Ansaldo Energia Fabrizio Fabbri ha pensato bene di annunciare il suo appoggio al presidente di Federacciai. «Mi piacerebbe vedere al vertice di Confindustria Antonio Gozzi», ha detto Fabbri, dimenticandosi che in Liguria i candidati sono 2 e che a fine gennaio il ministero dell’Economia aveva chiesto espressamente alle aziende partecipate di non esprimere preferenze per la corsa alla presidenza di Viale dell’Astronomia. Per di più, nemmeno una settimana fa, proprio la commissione esaminatrice dei candidati, aveva chiesto «l’impegno ad esprimere ed a rappresentare le proprie opinioni sul rinnovo della Presidenza nell’unica […] con la massima attenzione alla riservatezza sui contenuti delle audizioni e degli orientamenti espressi». A quanto pare a sostenere Gozzi nella sua battaglia ci sarebbe anche Bonomi, il presidente uscente, che sta provando in tutti modi a ritagliarsi un ruolo istituzionale dopo la parentesi di Confindustria: avrebbe anche chiesto a qualche candidato di ritirarsi per far posto a Gozzi. Di sicuro un incarico l’ha intanto trovato Alessia Magistroni, già in Assolombarda come direttore della comunicazione e relazione esterne, quindi in viale dell’Astronomia come direttore comunicazione brand proprio durante la presidenza di Bonomi. Magistroni sarà da domani primo marzo direttrice relazioni esterne & comunicazione di Fiera Milano, dove Bonomi è (guarda caso) presidente. Il nome Magistroni evoca malumori e mal di pancia dentro viale dell’Astronomia. Del resto, pochi mesi fa, proprio su di lei, si consumò una spaccatura insanabile dentro Confindustria, che portò all’uscita della direttrice generale Francesca Mariotti, che dal 2007 si occupava per l’associazione di politiche fiscali. Mariotti si era infatti rifiutata di firmare la liquidazione della Magistroni, dopo mesi di attriti e scontri verbali. D’altra parte, la nuova direttrice relazioni esterne di Fiera era stata accostata in quei mesi sia alla Lega calcio sia alla Luiss, due realtà in cui anche Bonomi aveva provato a ritagliarsi un ruolo, senza successo. Falliti quei tentativi Magistroni avevano chiesto di andarsene con una liquidazione all’altezza a cui Mariotti si era opposta. A quanto apprende La Verità, la liquidazione richiesta poi è arrivata, come anche l’incarico in Fiera Milano, con la benedizione di Bonomi. Per di più, circola a Milano l’indiscrezione che Magistroni si sarebbe già candidata a diventare direttore generale di Assolombarda. Qui però sembra che la sfida si faccia più difficile, anche perché in via Pantano hanno preso da tempo le distanze dall’ex presidente Bonomi.
Alberto Gusmeroli (Imagoeconomica)
La Uss Gravely (DDG-107), una nave da guerra lanciamissili della Marina degli Stati Uniti, arrivata al porto di Port of Spain in Trinidad e Tobago (Getty Images)
Beppe Grillo. Nel riquadro, Lorenzo Borré (Ansa-Imagoeconomica)
(Guardia di Finanza)
Nei giorni scorsi, militari del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Napoli, nell’ambito delle attività di controllo economico del territorio e di contrasto ai traffici illeciti, hanno sequestrato, a Lettere, 142 kg. di infiorescenze di cannabis già pronte per il confezionamento e la vendita, oltre a 5.750 piante in essicazione e 390 piante in avanzato stato di vegetazione e maturazione, per un peso complessivo di oltre 1.000 kg., nonché denunciato un soggetto incensurato per produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti.
In particolare, i finanzieri della Compagnia Castellammare di Stabia hanno individuato, sui Monti Lattari, un capannone strutturato su due livelli, convertito in laboratorio per la lavorazione di cannabis. Il manufatto era dotato di una rete di fili di ferro al soffitto, essiccatoi e macchinari di separazione. All’interno della serra sono state rinvenute le piante in vegetazione, incastonate tra fili di nylon per sostenerne la crescita e alimentate con un percorso di irrigazione rudimentale.
Dai riscontri delle Fiamme Gialle è emerso che la produzione era destinata al consumo di droghe per uso personale dato che, nel prodotto finito, risultavano già separate le infiorescenze dalla parte legnosa, pronte per il confezionamento in dosi.
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