Confcommercio incassa solo mezza cedolare secca e spera nella riforma delle partite Iva

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Il mondo del commercio attende con particolare attenzione - e anche con un filo di inquietudine - le decisioni del governo in vista della legge di bilancio. Al di là delle scelte più generali che saranno compiute in materia di tasse, c'è infatti una spada di Damocle che grava sul settore, e che deriva dalle eredità lasciate dai governi Renzi e Gentiloni: le clausole di salvaguardia, sotto forma di minacciati aumenti dell'Iva, per un valore di oltre 12 miliardi. L'imposta secca sugli affitti di negozi vale solo per quelli sfitti da due anni e non per tutte le locazioni. L'organizzazione guidata da Carlo Sangalli spera che la flat tax per i professionisti si estenda fino ai 100.000 euro di fatturato.

Dalla rete sunnita all’Iran. Il nuovo impero di Erdogan si espande senza dogmi
Recep Tayyip Erdogan (Ansa)
  • Oltre a supportare i suoi alleati tradizionali, il leader intrattiene rapporti più discreti con Hezbollah e il suo sponsor sciita, Teheran. Con cui c’è sintonia pure sugli Huthi.
  • Le limitazioni Usa all’invio di armi hanno favorito la nascita di un’industria nazionale.
  • L’analista Giovanni Giacalone: «L’offensiva con cui Al Jolani ha conquistato Damasco è partita dalla Turchia. Ora il sultano vuol trasformare il Paese in un protettorato per condizionare l’intera regione, compresi Libano e Iraq. Israele sarebbe a rischio, per questo sostiene i drusi».

Lo speciale contiene tre articoli.

Tra Russia e Ucraina forse è la volta buona
Vladimir Putin (Ansa)

Dopo settimane di tira e molla, questa può essere quella decisiva: la telefonata tra lo zar e Erdogan crea le premesse per sedersi al tavolo. E Zelensky ci sta: «Aspetto Putin personalmente». Ora sperare si può.

K.I.S.S. | Il genio siciliano
La Sicilia ha dato i natali a diversi grandi personaggi dell’aviazione e in questo podcast abbiamo parlato di alcuni di loro, tuttavia c’è un inventore nato a Sciacca nel marzo 1886 che è considerato un pioniere dell’aviazione persino negli Stati Uniti.
La cricca dei  leader finiti gioca alla guerra
Emmanuel Macron, Keir Starmer e Volodymyr Zelensky (Ansa)

A parole vogliono la pace, ma in realtà preparano la guerra. Già il nome che si sono scelti non promette nulla di buono: coalizione dei volenterosi.

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