2023-05-08
La Commissione paga l’ente che la convince a suicidarsi con le ecofollie green
Mark Zuckerberg con Vera Jourova (Ansa)
Le associazioni «verdi» siedono ai tavoli come istituzioni. E prendono pure i soldi.Tra i vari finanziatori di Transport & Environment figura anche la Commissione europea, che nel 2022 ha erogato alla Ong progressista una cifra di 739.568 euro. Un cortocircuito davvero singolare che ha una spiegazione. Si chiama Climate, Infrastructure and Environment Executive Agency (Cinea) ed è una agenzia che «sostiene le parti interessate nella realizzazione del Green deal europeo attraverso una gestione del programma di alta qualità che aiuta a realizzare progetti che contribuiscono alla decarbonizzazione e alla crescita sostenibile». In pratica, la Commissione ha affidato a questa agenzia esecutiva determinati compiti nell’ambito della gestione dei programmi comunitari, compresa la destinazione di finanziamenti. Si tratta di una sorta di esternalizzazione di alcuni compiti, decisa dalla Commissione in base ad una valutazione costi-benefici rispetto agli obiettivi dei vari programmi europei.I gruppi di pressione che riescono ad accreditarsi presso l’Unione europea lavorano su vari livelli. Parlano con il singolo parlamentare europeo, con i membri delle commissioni, con assistenti, funzionari, portando le proprie posizioni sui temi di interesse. Poi, partecipano alle consultazioni pubbliche che spesso la Commissione indice su nuovi provvedimenti. Rappresentanti delle lobby intervengono poi direttamente nei lavori di gruppi, commissioni o comitati in qualità di esperti, in certi casi, o di portatori di interessi in altri. Infine, molto spesso la Commissione richiede studi su temi specifici, che i gruppi di pressione sono in grado di produrre in abbondanza. I finanziamenti vengono concessi da Cinea su presentazione di progetti da parte delle Ong ed erogati se la Commissione ritiene che il progetto sia in linea con gli obiettivi europei. Tramite Cinea, nel 2021 T&E ha incassato dalla Commissione 533.880 euro in totale. Per il programma Life, oltre ad una «sovvenzione di funzionamento» (sic), 487.500 euro. Per il programma Life360 altri 28.863 euro e per il programma H2020 (Monitoraggio del rumore e delle emissioni e mitigazione radicale, sic) 17.517 euro. Nel 2022 il raccolto è stato migliore: 739.568 euro dei contribuenti europei, di cui 700.000 come sovvenzione di funzionamento e per il solito programma Life, più 39.568 euro sempre per il programma H2020. Horizon 2020 è lo strumento che finanzia la ricerca scientifica e l’innovazione della Commissione europea ed ha un budget stanziato tra i più alti del mondo: quasi 80 miliardi di euro per 7 anni (2014 al 2020). Dal 2021 è stato sostituito dal programma Horizon, per altri 7 anni, dal 2021 al 2027, con una dotazione finanziaria complessiva di 95,5 miliardi di euro.In questo complesso intreccio, dunque, i gruppi di pressione giocano su più tavoli ed hanno più ruoli. Sono dei co-legislatori di fatto, influenzano le decisioni, ricevono denaro dalle istituzioni europee per fare quello che la Commissione vuole fare e, presumibilmente, per dire alla Commissione quello che vuole sentirsi dire. Tutto nella massima trasparenza, visto che i dati sono pubblicati. Ma la trasparenza diventa un alibi, nel momento in cui le istituzioni europee appaltano ad entità esterne, politicamente irresponsabili, la realizzazione di programmi politici per i quali la legittimazione democratica è già un vago simulacro. Se il meccanismo democratico a livello dello Stato è pressoché sterilizzato dall’ossequio a logiche sovranazionali, a livello europeo non ve ne è rimasto che un lontano ricordo.
Jose Mourinho (Getty Images)