2024-08-22
«Commissione Covid anche in Germania»
Il ministro della Salute tedesco, Karl Lauterbach (Ansa)
L’Afd chiede un’inchiesta e le dimissioni del titolare della Salute, Karl Lauterbach, che mantenne il rischio pandemico «molto alto» nonostante il disaccordo degli scienziati. Pure il vicepresidente del Bundestag (liberale, quindi suo alleato) gli dice di farsi da parte.In risposta a un’interrogazione parlamentare, il ministro della Salute della Germania Karl Lauterbach ha ammesso ufficialmente di aver influenzato per motivi politici la valutazione del rischio del Robert Koch Institute (Rki), l’agenzia incaricata dal governo di Berlino di monitorare l’andamento dell’infezione nel Paese. Pertanto, «deve dimettersi». È quanto chiede Alternative für Deutschland (AfD), ricordando come «le libertà di milioni di persone potevano essere tolte e i cittadini essere costretti a sottoporsi a un esperimento di vaccinazione genetica». In un comunicato, Martin Sichert portavoce della politica sanitaria del gruppo parlamentare di estrema destra dichiara: «Ora che tutta la verità è sul tavolo, c’è solo un modo per affrontare la politica arbitraria del Covid: abbiamo bisogno di una commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia nel Bundestag tedesco. Ma prima il ministro Lauterbach deve dimettersi; ha già causato già abbastanza danni. Non è possibile scendere a patti con lui». In questi giorni, la notizia per i giornali tedeschi è che Lauterbach ha riconosciuto quanto davvero accadde durante la pandemia e per questo l’indignazione generale è grande. La risposta del suo ministero all’interrogazione parlamentare del deputato della Csu, Stephan Pilsinger, è stata letteralmente questa, come riferisce il quotidiano Bild: «A causa dello sviluppo molto dinamico e del rischio di sovraccarico del sistema sanitario, alla fine di febbraio 2022 la Bmg (il ministero federale della Salute, ndr) ha deciso insieme all’Rki di mantenere la valutazione del rischio per la salute della popolazione». Significa che il Robert Koch non ha deciso in modo indipendente in base a una valutazione scientifica, ma che è intervenuto nella decisione il ministero della Salute. Dai verbali del team di crisi dell’Rki, riferiti al periodo gennaio 2020 - luglio 2023 e pubblicato online il 23 luglio scorso, di cui ha dato conto La Verità, era emerso che gli scienziati nella primavera del 2022 volevano ridurre la valutazione del rischio da «molto alto» ad «alto», ma non potevano farlo su istruzione del ministero della Salute. Una riduzione non era politicamente ben vista, si legge in un verbale: «Un downgrade anticipato potrebbe essere interpretato come un segnale di allentamento e quindi politicamente indesiderabile».Altro che «teoria del complotto», controllata dalla Russia, come la definì Lauterbach quando i protocolli vennero pubblicati online nella loro interezza. Lo scorso marzo erano diventate pubbliche solo le prime parti dei verbali, desecretate dal tribunale amministrativo di Berlino su richiesta della rivista online Multipolar. Poi a luglio, un ex dipendente del Robert Koch Institute aveva fornito migliaia di altre file. «Non dobbiamo permettere che sui social media emergano teorie del complotto attraverso l’ingerenza di governi stranieri», commentò su X il ministro della Salute.Dopo la pubblicazione dei verbali l’Rki ha messo dei moduli a disposizione dei dipendenti dell’istituto che ritengono violata la loro privacy, offrendo appoggio legale. «Abbiamo già risposto tempestivamente, e continueremo a rispondere, alle richieste di rimozione o oscuramento dal set di dati di singoli documenti che contengono informazioni personali, come i numeri di cellulare privati», ha fatto sapere la giornalista freelance berlinese Aya Velázquez, che assieme al suo team ha messo a disposizione i file. Nel sottolineare che conoscere il contenuto dei verbali era un diritto per 84 milioni di tedeschi costretti a subire per un lunghissimo periodo lockdown, chiusura delle scuole e vaccinazioni in base a raccomandazioni «pilotate» dell’Rki, ha tenuto a precisare che «tuttavia, finora solo una persona ci ha contattato in merito e abbiamo risposto immediatamente», cancellando i dati personali. Anche Wolfgang Kubicki, vicepresidente del Bundestag (il Parlamento federale), nonché vicepresidente del Partito liberale che fa parte del governo di coalizione insiem ai Verdi, ha invitato Lauterbach a dimettersi. Accusa il ministero di diffondere informazioni false. «Non c’è stata alcuna decisione congiunta perché, secondo i protocolli Rki, la decisione di non abbassare la valutazione del rischio è stata presa dal ministero indipendentemente dalle competenze dell’Istituto Robert Koch», ha detto Kubicki alla Bild. Per poi aggiungere: «Non posso continuare a sostenere un ministro che informa erroneamente l’opinione pubblica e il Parlamento. Ci sono molte cose sbagliate nella dichiarazione del ministero federale della Sanità». Su X, il vicepresidente del Bundestag ha postato diversi messaggi: «L’Rki è giunto autonomamente alla conclusione che la situazione era meno drammatica di quanto il ministro della Sanità voleva rendere pubblica», durante la pandemia. Durissimo il suo giudizio sul comportamento di Lauterbach, che a inizio 2022 aveva affermato che non vi era alcun sovraccarico del sistema sanitario tedesco, per poi sostenere di aver preso una decisione «congiunta» con l’Rki, mentre l’istituto la pensava diversamente sulla gravità reale della situazione sanitaria. «Chiunque dica il falso tre volte in una sola frase per mantenere la propria narrazione non è degno di fare ministro federale», ha tuonato Kubicki. Vedremo in Italia, che cosa farà emergere la commissione parlamentare di inchiesta.