
A Davos si sogna il Grande reset: un'umanità atterrita dal virus e addomesticata da Internet, ecologismo ed elemosine di Stato.La teoria del complotto è la meno scema.L'essere umano è fondamentalmente portato a dire la verità. Il bambino molto piccolo, per esempio, non sa mentire. Questo nostro arcaico istinto alla verità affiora nelle cosiddette gaffe.Già all'inizio della cosiddetta pandemia da Covid-19 sono state ripetutamente dette da più voci bizzarre frasi. Nulla sarà più come prima. Il mondo non sarà mai più come prima. Dovete abituarvi alla nuova normalità. Vi daremo sussidi, ma non è pensabile che certe attività continuino.Perché diavolo pronunciare queste frasi all'inizio di un'epidemia, in particolare di un'epidemia che tutti, Italia, Francia e Germania e così via, all'inizio hanno minimizzato fino all'effetto comico? Nella top 10 su chi ha fatto l'azione più scema, il ministro Roberto Speranza, che ha finanziato con i quattrini pubblici un incredibile spot pubblicitario dove si invitava a violare le regole più elementari dell'igiene in caso di qualsiasi influenza con la delirante affermazione che il virus fosse poco, pochissimo infettivo. Le frasi sono completamente insensate: nei nostri travagliati millenni di storia sanitaria ed epidemiologica abbiamo visto di tutto, dalla peste nera alla spagnola, eppure nessuna epidemia ha mai modificato il tessuto sociale, resettato la civiltà. Si seppellivano i morti e i vivi continuavano a vivere. Non abbiamo smesso di vivere perché la morte e la malattia fanno parte della vita, come la nascita, come la gioia. Non abbiamo smesso di vivere davanti a epidemie che hanno ucciso una persona su tre. Non smettiamo di vivere tutti gli anni per l'influenza stagionale, che uccide lo 0,1% della popolazione. Uno scienziato di Stanford ha appena fatto uno studio, riportato anche dall'Organizzazione mondiale della sanità, in cui affermava che il virus era 54 volte più diffuso rispetto a quanto si pensava ad aprile e che quindi la sua mortalità, nelle persone al di sotto dei 70 anni, è dello 0,05%. Se calcoliamo anche luoghi non occidentali, l'Africa, si scende allo 0,005%Eppure, incredibilmente, per un virus a bassa letalità si sta distruggendo tutta una civiltà. Ed è stato preannunciato con le famose frasi insensate: sono riusciti a immaginarlo già prima, benché nulla del genere sia mai successo nella nostra storia! Che bravi! È stata distrutta la religione, con le sante messe sospese persino a Pasqua. Si potevano però guardarle attraverso uno schermo. È stata abolita la scuola, dopo che per decenni abbiamo fatto corsi universitari e master sull'importanza della socializzazione. La scuola però poteva essere seguita attraverso uno schermo. Abolito il lavoro, fatti fallire i negozianti, ma si può acquistare attraverso uno schermo. Sia in Italia che in Francia supermercati aperti, ma con il divieto di vendere qualsiasi cosa che non sia alimentare, che si potrà comprare quindi solo davanti a uno schermo. Sto cercando di fare il calcolo di quanti disoccupati e cassaintegrati stiano crollando nella disperazione. Riesco a tenere il conto dei suicidi. Tutte le persone hanno perso il lavoro, salvo quelle che possono lavorare davanti a uno schermo. Vietato sposarsi, andare al ristorante, andare a trovare qualcuno per una tazza di tè. Anche fare l'amore è sconsigliato, bisognerebbe farlo con la mascherina o non farlo proprio e restare davanti a uno schermo a guardare YouPorn. Vivere è sconsigliato, ma se hai uno schermo c'è Netflix. La parte più divertente è che quello preannunciato dalle le frasi insensate, benché appunto senza senso, si stanno verificando. Ci dicono che la salute è tutto? Idiozia, la libertà è tutto, tolta la libertà, anche la salute sarà perduta. Vivere è pericoloso, lo Stato che è buono ci elimina il pericolo impedendoci di vivere. Può fermare il terribile virus solo un popolo fatto da isolati, ognuno nel suo box di due metri per tre con una grata per respirare, non è necessario mettersi in piedi, con il suo schermo per Netflix, YouPorn, Messa, scuola, shopping, lavoro, scommesse. L'idea di fermare un virus è insensata. Il virus si previene potenziando il sistema immunitario (vitamine C, D, lattoferrina eccetera) e si cura con i protocolli del professor Luigi Cavanna, che ha avuto lo 0% di mortalità (aspirina, cortisone, eparina, idrossiclorochina, azitromicina, vitamina C ad alte dosi). Impedire il passaggio del virus è una follia, si può ottenere solo impedendo la vita. Il terribile Covid-19 è sparito in Cina, e in Cina il Pil vola, e grazie a lui si è avuto il voto postale che ha affossato l'unico leader mondiale che teneva testa alla Cina. Persa la verità, la libertà è persa. Persa la libertà è persa anche la salute. I bambini sono privi di scuola, folli e fobici, con la maestra che bercia «tuo nonno morirà per colpa tua!» a chi ha prestato la gomma a un compagno, gli imprenditori si impiccano e i disoccupati anche, le famiglie sono nella disperazione, le forze dell'ordine che multano e terrorizzano per comportamenti non solo leciti, ma irrinunciabili alla creatura umana, hanno ormai la caratteristica di un esercito di occupazione, quindi prendiamo atto che è possibile prendano ordini mediati dal ministero dell'Interno ma partiti dall'estero. Da chi?La democrazia statunitense è stata distrutta. Anche nell'(inverosimile) ipotesi che non ci siano stati brogli, il voto postale è una follia, perché nega le due necessità del voto, segretezza e libertà e favorisce infinitamente il voto di scambio. Inoltre chi non se la sente di andare a votare, chi per il suo Paese non ha nemmeno voglia di trascinarsi fino a un seggio, non si capisce perché debba avere voce in capitolo. Con il voto postale la democrazia statunitense è stata assassinata. La società è stata resettata, e il lato divertente è che il piano è stato preannunciato dalle famose frasi senza senso che però sono risultate vere. «Grande reset» è un'idea presentata ufficialmente il 3 giugno, in un evento online organizzato dal World economic forum, più comunemente detto il Forum di Davos, e che ha visto un meraviglioso entusiasmo per la «pandemia»: finalmente gli animali selvatici si riappropriano delle città, i cervi pascolano nei parchi pubblici tra le giostrine dei bambini chiusi in casa. Perché non sfruttare questa meravigliosa «opportunità» per «resettare» l'umanità e la sua maniera di vivere e far nascere il Green new deal? Nel 2021 se ne parlerà a Davos, dove quindi si vedrà se questo spettacolare esperimento antropologico è riuscito.Alla modica somma di 4 euro e 99 centesimi, che forse vale la pena di investire, potete comprarvi su Amazon la versione digitale di Covid-19: The Great Reset, il libro scritto da Klaus Schwab, fondatore e attuale direttore esecutivo del Wef, insieme a Thierry Malleret, direttore del Global risk network dello stesso World economic forum. Nel libro gli autori ammettono candidamente che milioni di posti di lavoro andranno persi e che le piccole e medie imprese saranno eliminate. Non per cattiveria, però. È perché poi nasce l'uomo nuovo, che non vive e non sporca, così Greta è contenta e gli orsi polari pure, sta nel suo cubetto di plexiglass, a guardare Netflix e YouPorn, con il reddito di cittadinanza, che però perde se tenta di uscire dal suo cubetto. Una quarta rivoluzione industriale che passi alla completa digitalizzazione della vita, che risulta migliore se la vita è abolita. Aljaksandr Lukashenko, capo di stato bielorusso, afferma di aver ricevuto una stratosferica offerta di 140 milioni di euro, dal Fondo monetario internazionale, per imporre gli arresti domiciliari al suo popolo. Ma le statistiche dimostrano che maggiore è il lockdown, maggiore il contagio: gli arresti domiciliari favoriscono il contagio di ogni virus influenzale che si trasmette al chiuso, e fa crollare le difese immunitarie sia per mancanza di sole che per la disperazione. L'Argentina, dopo mesi e mesi di lockdown, ha i contagi altissimi. E poi c'è la quarantena, sulla base di un tampone che per ammissione del suo stesso scopritore è un falso positivo nell'80% dei casi. Grazie al dannato tampone, gente sana, senza un colpo di tosse e una linea di febbre, è costretta in casa, rinchiusa come un carcerato senza ora d'aria, trattato come un appestato e un untore. Già grandissimi gentiluomini parlano di andare a stanarli a casa. L'uso che si potrebbe fare degli alberghi ormai falliti è trasformarli in campi di raccolta coatta per gente sana, dichiarata forse contagiata da un test privo di valore reale.
Ansa
Centinaia di tank israeliani pronti a invadere la Striscia. Paesi islamici coesi contro il raid ebraico in Qatar. Oggi Marco Rubio a Doha.
iStock
Considerato un superfood, questo seme (e l’olio che se ne ricava) combatte trigliceridi, colesterolo e ipertensione. E in menopausa aiuta a contrastare l’osteoporosi. Accertatevi però di non essere allergici.
Nel riquadro Roberto Catalucci. Sullo sfondo il Centro Federale Tennis Brallo
Parla Roberto Catalucci, il maestro di generazioni di atleti: «Jannik è un fenomeno che esula da logiche federali, Alcaraz è l’unico al suo livello. Il passaggio dall’estetica all’efficienza ha segnato la svolta per il movimento».
Sempre più risparmiatori scelgono i Piani di accumulo del capitale in fondi scambiati in borsa per costruire un capitale con costi chiari e trasparenti. A differenza dei fondi tradizionali, dove le commissioni erodono i rendimenti, gli Etf offrono efficienza e diversificazione nel lungo periodo.
Il risparmio gestito non è più un lusso per pochi, ma una realtà accessibile a un numero crescente di investitori. In Europa si sta assistendo a una vera e propria rivoluzione, con milioni di risparmiatori che scelgono di investire attraverso i Piani di accumulo del capitale (Pac). Questi piani permettono di mettere da parte piccole somme di denaro a intervalli regolari e il Pac si sta affermando come uno strumento essenziale per chiunque voglia crearsi una "pensione di scorta" in modo semplice e trasparente, con costi chiari e sotto controllo.
«Oggi il risparmio gestito è alla portata di tutti, e i numeri lo dimostrano: in Europa, gli investitori privati detengono circa 266 miliardi di euro in etf. E si prevede che entro la fine del 2028 questa cifra supererà i 650 miliardi di euro», spiega Salvatore Gaziano, responsabile delle strategie di investimento di SoldiExpert SCF. Questo dato conferma la fiducia crescente in strumenti come gli etf, che rappresentano l'ossatura perfetta per un PAC che ha visto in questi anni soprattutto dalla Germania il boom di questa formula. Si stima che quasi 11 milioni di piani di risparmio in Etf, con un volume di circa 17,6 miliardi di euro, siano già attivi, e si prevede che entro il 2028 si arriverà a 32 milioni di piani.
Uno degli aspetti più cruciali di un investimento a lungo termine è il costo. Spesso sottovalutato, può erodere gran parte dei rendimenti nel tempo. La scelta tra un fondo con costi elevati e un Etf a costi ridotti può fare la differenza tra il successo e il fallimento del proprio piano di accumulo.
«I nostri studi, e il buon senso, ci dicono che i costi contano. La maggior parte dei fondi comuni, infatti, fallisce nel battere il proprio indice di riferimento proprio a causa dei costi elevati. Siamo di fronte a una realtà dove oltre il 90% dei fondi tradizionali non riesce a superare i propri benchmark nel lungo periodo, a causa delle alte commissioni di gestione, che spesso superano il 2% annuo, oltre a costi di performance, ingresso e uscita», sottolinea Gaziano.
Gli Etf, al contrario, sono noti per la loro trasparenza e i costi di gestione (Ter) che spesso non superano lo 0,3% annuo. Per fare un esempio pratico che dimostra il potere dei costi, ipotizziamo di investire 200 euro al mese per 30 anni, con un rendimento annuo ipotizzato del 7%. Due gli scenari. Il primo (fondo con costi elevati): con un costo di gestione annuo del 2%, il capitale finale si aggirerebbe intorno ai 167.000 euro (al netto dei costi). Il secondo (etf a costi ridotti): Con una spesa dello 0,3%, il capitale finale supererebbe i 231.000 euro (al netto dei costi).
Una differenza di quasi 64.000 euro che dimostra in modo lampante come i costi incidano profondamente sul risultato finale del nostro Pac. «È fondamentale, quando si valuta un investimento, guardare non solo al rendimento potenziale, ma anche e soprattutto ai costi. È la variabile più facile da controllare», afferma Salvatore Gaziano.
Un altro vantaggio degli Etf è la loro naturale diversificazione. Un singolo etf può raggruppare centinaia o migliaia di titoli di diverse aziende, settori e Paesi, garantendo una ripartizione del rischio senza dover acquistare decine di strumenti diversi. Questo evita di concentrare il proprio capitale su settori «di moda» o troppo specifici, che possono essere molto volatili.
Per un Pac, che per sua natura è un investimento a lungo termine, è fondamentale investire in un paniere il più possibile ampio e diversificato, che non risenta dei cicli di mercato di un singolo settore o di un singolo Paese. Gli Etf globali, ad esempio, che replicano indici come l'Msci World, offrono proprio questa caratteristica, riducendo il rischio di entrare sul mercato "al momento sbagliato" e permettendo di beneficiare della crescita economica mondiale.
La crescente domanda di Pac in Etf ha spinto banche e broker a competere offrendo soluzioni sempre più convenienti. Oggi, è possibile costruire un piano di accumulo con commissioni di acquisto molto basse, o addirittura azzerate. Alcuni esempi? Directa: È stata pioniera in Italia offrendo un Pac automatico in Etf con zero costi di esecuzione su una vasta lista di strumenti convenzionati. È una soluzione ideale per chi vuole avere il pieno controllo e agire in autonomia. Fineco: Con il servizio Piano Replay, permette di creare un Pac su Etf con la possibilità di ribilanciamento automatico. L'offerta è particolarmente vantaggiosa per gli under 30, che possono usufruire del servizio gratuitamente. Moneyfarm: Ha recentemente lanciato il suo Pac in Etf automatico, che si aggiunge al servizio di gestione patrimoniale. Con versamenti a partire da 10 euro e commissioni di acquisto azzerate, si posiziona come una valida alternativa per chi cerca semplicità e automazione.
Ma sono sempre più numerose le banche e le piattaforme (Trade Republic, Scalable, Revolut…) che offrono la possibilità di sottoscrivere dei Pac in etf o comunque tutte consentono di negoziare gli etf e naturalmente un aspetto importante prima di sottoscrivere un pac è valutare i costi sia dello strumento sottostante che quelli diretti e indiretti come spese fisse o di negoziazione.
La scelta della piattaforma dipende dalle esigenze di ciascuno, ma il punto fermo rimane l'importanza di investire in strumenti diversificati e con costi contenuti. Per un investimento di lungo periodo, è fondamentale scegliere un paniere che non sia troppo tematico o «alla moda» secondo SoldiExpert SCF ma che rifletta una diversificazione ampia a livello di settori e Paesi. Questo è il miglior antidoto contro la volatilità e le mode del momento.
«Come consulenti finanziari indipendenti ovvero soggetti iscritti all’Albo Ocf (obbligatorio per chi in Italia fornisce consigli di investimento)», spiega Gaziano, «forniamo un’ampia consulenza senza conflitti di interesse (siamo pagati solo a parcella e non riceviamo commissioni sui prodotti o strumenti consigliati) a piccoli e grandi investitore e supportiamo i clienti nella scelta del Pac migliore a partire dalla scelta dell’intermediario e poi degli strumenti migliori o valutiamo se già sono stati attivati dei Pac magari in fondi di investimento se superano la valutazione costi-benefici».
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