
Linde, quotata a Wall Street, realizza 31 miliardi di dollari di fatturato grazie alla tecnologia che impiega i gas per far aumentare la resa agricola fino a oltre il 30%.La CO2 è verde. Verde come le piante e verde come i dollari. Trentuno miliardi sono infatti i dollari di fatturato nel 2022. E un Ebitda (vale a dire tutto ciò che residua prima di contabilizzare gli ammortamenti, le perdite straordinarie, gli interessi passivi e le tasse; in italiano si direbbe margine operativo lordo) di circa 9,7 miliardi di dollari. Insomma, più o meno il flusso di cassa (cash flow direbbero i competenti) prodotto ogni anno. Oltre il 30% del fatturato. Niente male. L’impresa produce cassa. Ma da paura! Una vera gallina dalle uova d’oro verrebbe da dire: 12 miliardi di debiti sono più che sostenibili. Tanti bei dividendi. Quotata alla Borsa di New York. Si chiama Linde. Il suo mestiere? Produce e processa gas di ogni tipo utilizzati da aziende di tutto il mondo. I suoi clienti operano nei settori più disparati: chimica, energia, manifattura, sanità, estrazione mineraria, elettronica, alimenti e bevande. Chi più ne ha più ne metta. Si va bene, mi direte voi, e ora ti sei messo a fare il broker e vuoi piazzarci azioni? Tipo Leonardo DiCaprio in The Wolf Of Wall Street? La società ovviamente è politicamente corretta. Anzi correttissima che più correttissima non si può. Resilience and Growth (Resilienza e crescita) è il titolo del bilancio 2022 da cui sono stati estratti i numeri prima elencati. Linde ci spiega che ridurrà del 35% le emissioni di gas serra. Lo scrivono a pagina 5 del bilancio. Il tutto entro il 2035. Piantatevi in testa l’espressione «gas serra». Mi raccomando. Ovviamente Linde sarà «climaticamente neutra entro il 2050». Bene, mi direte sempre voi, e quindi? E quindi nulla… Volete sapere qual è una delle molteplici attività di questo redditizio gioiellino? Produrre i gas serra. Sì proprio così. In inglese si chiamano «green house gas». Ma nel vero senso della parola. Sono gas che vengono letteralmente «sparati» in serra per aumentare la produttività delle piante. E quali sono i gas serra che aumentano la produttività delle piante e rendono il verde ancora più verde e i frutti ancora ancora più grossi, rossi, maturi, zuccherini e gustosi? Il diossido di carbonio. Avete capito bene? La CO2. L’anidride carbonica che sarebbe la causa del cambiamento climatico antropico che ovviamente ci starebbe ammazzando. Quel gas serra, quello che loro stessi dicono di voler abbattere del 35% entro il 2035, quelli della Linde lo sparano in serra. Gli agricoltori clienti sono felici. Gli azionisti pure.La normale aria normale che respiriamo «ha una concentrazione di anidride carbonica di 340 ppm. Questo è insufficiente per produrre la migliore resa. Le piante di solito richiedono concentrazioni di anidride carbonica comprese tra 600 e 1.000 ppm» spiega sul suo sito l’azienda. Ora ci sarebbe da dire che gli articoli scientifici ci dicono che «la concentrazione mensile media di anidride carbonica in atmosfera ha ormai superato 410 parti per milione: prima d’ora gli esseri umani non hanno mai respirato aria così satura di CO2». Era il 14 maggio 2018 e Focus lanciava il suo allarme. Ovviamente per tutte le possibili ricadute sul clima. Ma «l’anidride carbonica supplementare è particolarmente importante quando si utilizza l’illuminazione artificiale. Se si lascia che la concentrazione di anidride carbonica scenda, la crescita viene interrotta e l’illuminazione artificiale non offre alcun beneficio», proseguono i tecnici di Linde. Scorre un video ad alta definizione dove viene documentato il funzionamento di una vera e propria «serra modello». «Quando l’anidride carbonica extra viene aggiunta all’aria della serra, la resa delle colture di pomodoro, cetriolo e lattuga migliorano fino al 25-30%, o anche di più. Anche i fiori recisi e le piante in vaso beneficiano della concimazione con anidride carbonica. L’anidride carbonica non solo aumenta la resa, ma produce anche un raccolto precoce e migliora la resistenza delle piante a malattie e parassiti» continua lo spot Linde. Mi viene una voglia di CO2 che manco vi immaginate a vedere quei pomodori. «I garofani possono fiorire fino a un mese prima. La lattuga è pronta per la raccolta settimane prima, mentre i pomodori nei germogli di pomodoro possono maturare una settimana prima del solito. La fecondazione con anidride carbonica ripaga, come chiaramente indicato da diversi studi ed esperienza pratica» concludono gli uomini Linde. Insomma, la tanto criminalizzata CO2 che altererebbe in maniera distruttiva il clima di questo pianeta è in realtà il mattone della vita. Della fotosintesi clorofilliana, ci spiegavano già alle elementari. Di giorno le piante assorbono CO2 e restituiscono ossigeno. «La biomassa vegetale è aumentata in modo significativo negli ultimi decenni con un fenomeno noto come global greening. Il termine indica il notevole aumento della produttività degli ecosistemi (agricoli e naturali) ed è evidenziato dal monitoraggio satellitare», spiega Luigi Mariani nel libro Dialoghi sul clima (edito da Rubbettino e curato dal prof Alberto Prestininzi) esperto di agrometeorologia e docente di agronomia e coltivazioni erbacee sostenibili dell’università di Brescia, nonché docente di storia dell’agricoltura all’Università degli studi di Milano. Ed ecco che mi tornano a mente anche le parole di Antonio D’Amato, già presidente di Confindustria in un’intervista rilasciatami e pubblicata su La Verità qualche settimana fa: «La massa verde in Europa, Stati Uniti e Canada è più estesa di quanto non fosse due secoli fa. Sa che ogni dieci anni la superficie boschiva europea cresce di un’area estesa come la Svizzera?».
Ansa
La saldatura tra Ppe, Ecr e Patrioti consente di rivedere le regole sulla due diligence che avrebbero affossato la nostra industria. Socialisti e Verdi, in fibrillazione per la nuova «maggioranza», attaccano il voto segreto.
La maggioranza Ursula si spacca sulla due diligence e per la prima volta si rompe il «cordone sanitario» a Bruxelles. Il Parlamento europeo ha approvato con 382 voti a favore, 249 contrari e 13 astenuti il compromesso promosso dal Ppe sulla semplificazione delle direttive sugli obblighi di due diligence e reportistica ambientale per le aziende. Il testo è stato approvato con una maggioranza composta dal Ppe insieme con l’Ecr e i gruppi delle destre Patrioti per l’Europa e Europa delle Nazioni sovrane. La maggioranza Ursula composta da Ppe, Socialisti, Liberali e Verdi si sgretola sul muro delle follie green. Quella rivista è considerata una delle leggi più controverse del von der Leyen I. Il testo nella versione originale impone alle imprese di verificare l’intera catena di fornitura per prevenire violazioni dei diritti umani e ambientali.
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 14 novembre con Carlo Cambi
La Germania lancia il piano per reclutare mezzo milione di ragazzini, tra combattenti e riservisti: dal 2026, questionari obbligatori e visite militari ai diciottenni. Se scarseggeranno volontari, i coscritti verranno estratti. Per adesso, esentati donne e «non binari».
Dal divano alla trincea. Dai giovani che salvano il Paese restando sul divano durante il lockdown, ai diciottenni che devono mobilitarsi per la futura guerra contro la Russia. Nell’Europa di oggi, la storia si ribalta con disinvoltura. E così, archiviato lo spot del 2020, in cui lodava gli eroi della pandemia per essere stati «pigri come procioni», la Germania ha cambiato parola d’ordine. Prima era: «Restate a casa». Adesso è diventata: «Arruolatevi».
Il piano teutonico per rimpinguare le file dell’esercito con la coscrizione, concordato dai partiti di maggioranza e presentato ieri in conferenza stampa a Berlino, non è privo di aspetti grotteschi. A cominciare dal regime di esenzioni: il questionario che, dal 2026, il governo spedirà a chi compie la maggiore età, per determinarne l’abilità alla leva, dovrà essere obbligatoriamente compilato dai maschi, ma potrà essere ignorato dalle femmine e dai «non binari». Il confine tra l’inclusività e la gaffe è labile: il guanto di velluto arcobaleno l’avrà preteso la sinistra? Oppure la Bundeswehr non intende ingaggiare trans e individui dall’identità di genere ambigua?
Ll’ex ministro dell’Energia Svitlana Grynchuk (Ansa)
Scoperta una maxi rete di corruzione. L’entourage presidenziale: «Colpa di Mosca». Da Bruxelles arrivano ancora 6 miliardi, ma crescono i dubbi sull’uso degli asset russi.
Quando gli investigatori dell’Ufficio nazionale anticorruzione (Nabu) hanno aperto il fascicolo dell’operazione «Mida» di sicuro non si immaginavano di imbattersi in una struttura capace di gestire come un feudo privato uno dei settori più sensibili dell’Ucraina: il sistema elettrico nazionale. Quindici mesi di intercettazioni telefoniche e ambientali, sopralluoghi e documentazione sequestrata hanno rivelato un apparato clandestino che drenava denaro dagli appalti di Energoatom, la società pubblica che controlla tutte le centrali nucleari del Paese. Una rete che, secondo gli inquirenti, sottraeva percentuali fisse dagli appalti (tra il 10 e il 15%) trasformando ogni contratto in una fonte di arricchimento illecito mentre la popolazione affrontava - e lo fa anche oggi- blackout continui e missili russi diretti sulle infrastrutture.





