2023-04-21
«Citadel», la nuova serie di spionaggio targata Prime Video
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«Citadel» (Amazon Prime Video)
Al debutto sulla piattaforma streaming venerdì 28 aprile, la serie tv è un progetto ambizioso, un tentativo di creare un universo che possa ramificarsi così come ha fatto quello Marvel. Amazon, nel presentarlo, ha fatto riferimento a Mission Impossible e This is us, a una narrazione capace di incrociare generi e linguaggi: lo spionaggio da un lato, il romanticismo dall'altro.Citadel è un progetto ambizioso, il tentativo di creare un universo che possa ramificarsi così come ha fatto quello Marvel. Amazon Prime Video, nel presentarlo, ha fatto riferimento a Mission Impossible e This is us, a una narrazione capace di incrociare generi e linguaggi: lo spionaggio da un lato, con la quota adrenalinica ivi compresa, il romanticismo, finanche smielato, a fargli da contrappunto.Citadel, al debutto sulla piattaforma streaming venerdì 28 aprile, dovrebbe rivelarsi capace di tenere insieme due anime, e di farlo tanto bene da dare adito, un domani, a spin-off ambientati in Paesi altri e girati in lingua locale. «C’è voluto un anno e mezzo per fare questa serie […] Sono state coinvolte numerose case di produzione, con troupe locali in giro per il mondo che hanno dato un proprio contributo. In questa stagione, in particolare, abbiamo coinvolto sceneggiatori di tutto il mondo, che hanno creato trame in grado di intrecciarsi ad altre serie che Amazon Prime Video ha in lavorazione», ha spiegato alla prima londinese dello show Priyanka Chopra, protagonista con Richard Madden e Stanley Tucci della serie Amazon. Una serie che prende il via dal declino di un’agenzia, per raccontarne poi il tentativo di rinascita. Otto anni fa, Citadel è stata distrutta. L’agenzia di spionaggio globale, sulle cui spalle è sempre pesato l’onere di badare alla sicurezza di ogni popolo, è stata smantellata dagli emissari di Manticore, un sindacato tanto potente quanto defilato. Agisce nell’ombra, e dall’ombra manovra i fili che reggono le sovrastrutture moderne. Manticore è l’eminenza grigia per eccellenza, burattinaio di mille e più burattini. È malvagio, egoista. Capace persino di cancellare la memoria di chi, un tempo, è stato parte di Citadel. Nadia Sinh e Mason Kane, agenti d’élite della Citadel che fu, sono stati resettati, perché nulla potessero ricordare del proprio passato. Negli otto anni seguiti alla perdita della memoria, si sono arrabattati come meglio hanno potuto, sempre avviluppati in nuove spirali umane, con nuove identità e nuovi progetti di vita. Si sarebbero trascinati per sempre, se una telefonata non li avesse risvegliati. Bernard Orlick, ex collega dei due, ha voluto e dovuto destarli. Manticore, ha detto loro, si è mosso per sovvertire l’ordine mondiale, così da stabilirne uno nuovo, pericoloso. Una battaglia, dunque, si è resa necessaria, una battaglia che solo Kane e la Sinh possono combattere. È Kane, allora, a cercare l’ex compagna. A chiamarla all’azione, provando parimenti a rimettere insieme i ricordi che Manticore ha sottratto loro. Quel che segue, in Citadel, è una storia di contromosse e spionaggio, raccontata con i crismi che il genere impone. Nel mezzo, però, c’è altro: la relazione fra Mason Kane e Nadia Sinh, un rapporto umano indagato così come si dovrebbe fare in una rom-com. «In genere, [in produzione a tema spionaggio] c’è una sola spia al centro della narrazione, una spia che è indistruttibile. Qui, invece, c’è uno scambio perpetuo e un supporto reciproco tra i personaggi», ha spiegato nel corso della conferenza stampa romana l’executive producer Angela Russo-Otstot, mettendo in luce come un legame «Tra supereroi e spie, sicuramente, ci sia. Le spie non hanno dei poteri: se li hanno, sono tecnici. C’è un legame, però, per sotteso alla vita delle spie, che, come quella dei supereroi, è diversa rispetto alla vita di una persona normale». Citadel, dunque, potrebbe essere una versione aggiornata, più credibile, degli Avengers. Una versione unica nel suo genere. «Nell’ambito dello spionaggio, si ha spesso una spia protagonista, di norma un maschio. Poi, si ha l’uomo della tecnologia e dopo ancora un supervisore. Qui, invece, c’è un approccio diverso: c’è un team di spie protagoniste e poi c’è Bernard, che è una combinazione dei tre archetipi. Bernard sa stare sul campo, è l’uomo della tecnologia, ma è anche il referente delle spie, quello che li gestisce», ha dichiarato Tucci, che di Bernard Orlick è l’interprete.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
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