2018-11-19
Cinepanettone dei Renzi: Natale con le toghe
Il 20 dicembre udienza a Cuneo per il rinvio a giudizio della madre del Bullo, accusata di concorso in bancarotta per la Direkta. I pm piemontesi mandano a Genova carte che potrebbero far riaprire l'inchiesta Chil post, per cui babbo Tiziano fu archiviato.A casa Renzi da qualche settimana si brinda. Un po' per la richiesta di archiviazione di babbo Tiziano nell'inchiesta Consip, un po' per i 145.000 euro di risarcimento che due diversi giudici fiorentini hanno stabilito che il Fatto Quotidiano e Marco Travaglio dovranno pagare a Renzi senior. Il figlio Matteo su Facebook ha esultato come se fosse definitivamente passata la buriana: «Ci sono dei giudici in Italia, bisogna solo saper aspettare. E verrà presto il tempo in cui la serietà tornerà di moda. Ci hanno rovesciato un mare di fango addosso. Nessun risarcimento ci ridarà ciò che abbiamo sofferto, ma la verità è più forte delle menzogne».Purtroppo per lui il prossimo 20 dicembre la mamma Laura Bovoli dovrà presentarsi di nuovo davanti a un giudice, questa volta a Cuneo, dove la Procura diretta da Onelio Dodero ha chiesto il suo rinvio a giudizio per concorso in bancarotta documentale aggravata dall'entità del danno patrimoniale, un'accusa legata al crac della Direkta srl di Mirko Provenzano, ditta per anni in stretti rapporti commerciali con la Eventi 6 di Rignano sull'Arno, l'azienda dei Renzi. Il giudice per l'udienza preliminare Emanuela Dufour dovrà decidere se mandarla a processo.L'altra notizia che arriva dal Piemonte è che i magistrati cuneesi hanno trasmesso gli atti della loro inchiesta ai colleghi di Genova che dal 2013 al 2016 hanno indagato sulla bancarotta della Chil post, ex azienda della famiglia Renzi, prosciogliendo dalle accuse babbo Tiziano, dopo che quest'ultimo era rimasto iscritto sul registro degli indagati per 29 mesi. Secondo i pm cuneesi nella documentazione sequestrata presso la sede della Direkta ci sono elementi che potrebbero interessare i colleghi genovesi che nel 2015 chiesero l'archiviazione per Renzi senior partendo dal presupposto che, come sostenuto dai suoi avvocati, lo stesso avesse tagliato il cordone ombelicale con la sua vecchia ditta nell'ottobre 2010 e che quindi non gli potevano essere addebitati i rovesci della gestione successiva, quella di Mariano Massone e Antonello Gabelli, i quali nel 2013 hanno portato i libri in tribunale e nel 2016 hanno patteggiato, rispettivamente, 26 e 22 mesi di condanna. Ma dalle carte della Direkta emergerebbe che Provenzano, Massone e i Renzi si sarebbero mossi sotto una specie di regia comune per molti mesi. Tanto che la collaborazione tra questi soggetti è proseguita sino ai giorni nostri, con tanto di commesse e incarichi affidati ai due bancarottieri Provenzano e Massone da ditte collegate ai Renzi come la Marmodiv e la Delivery service (per la prima è stato chiesto il fallimento, la seconda è già andata in default). A certificare questi legami ben successivi al 2010 ci sarebbero mail e contratti.La Chil post di Massone ancora nel 2011, agiva coordinandosi con Tiziano e Laura. Per esempio nell'ottobre 2011 una commessa da 500.000 euro l'anno venne trasferita dalla Chil post alla Direkta su impulso di Rignano sull'Arno. Qualche settimana prima la Bovoli aveva scritto a Provenzano e Massone e alle loro consorti per riepilogare lo stato dell'arte riguardo a un affare comune: «A Mirko che materialmente provvede a effettuare il lavoro (di distribuzione dei volantini, ndr) non può essere riconosciuto da settembre che massimo il 70% dell'intero fatturato a Chil promozioni andrebbero riconosciuti almeno i costi bancari a Tiziano è utopistico prevedere il rientro graduale ventilato da Mariano». Sembrano le direttive di chi guida una holding alle società collegate.A incuriosire i pm è stato anche il fatto che il 31 marzo 2011 un assegno da 97.357 euro emesso dalla Direkta e destinato alla Chil post sia stato incassato presso gli sportelli del credito cooperativo di Pontassieve da Laura Bovoli che in quel momento non aveva più nessun incarico nella ditta che suo marito aveva ceduto a Massone.C'è, infine, il capitolo dell'imprenditrice fiorentina Lilian Mammoliti, stretta collaboratrice dei Renzi, ingaggiata, secondo i magistrati, da Provenzano e dalla compagna Erika Conterno per imbellettare i bilanci della fallita Direkta, quando era già sotto il commissariamento del tribunale. Per questa attività la Mammoliti è stata indagata a Cuneo per concorso in bancarotta fraudolenta. Quindi la sua posizione è stata stralciata e gli atti che la riguardano sono stati trasmessi a Firenze.Ovviamente, di fronte ai nuovi dati, il fascicolo genovese sulle responsabilità dei Renzi nel fallimento della Chil post, potrebbe essere riaperto, essendo stato chiuso con l'archiviazione di Tiziano in fase di indagine e non dopo un'assoluzione in un processo. E i tempi di prescrizione per un'accusa di bancarotta fraudolenta sono di circa tre lustri.Ma se Genova dovrà valutare la ripresa del procedimento, Cuneo si appresta a portare a processo la Bovoli con accuse che avvalorano l'ipotesi di una forte sinergia tra la Eventi 6 e le aziende dei suoi collaboratori.Il gup Dufour ha fissato l'udienza per il 20 dicembre alle ore 11 per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio depositata dai pm il 9 ottobre nei confronti della Bovoli, dell'imprenditore Paolo Buono e del commercialista alessandrino Franco Peretta. Per gli inquirenti la Bovoli e Buono si sarebbero prestati «a far risultare un abbattimento dell'esposizione della Direkta srl nei confronti dei suoi fornitori». Mamma Laura avrebbe emesso tre lettere con richiesta di «note di credito» per «penali e disservizi» per contribuire a «bloccare il ricorso a decreto ingiuntivo di 1,7 milioni di euro avviato dai fornitori della Direkta». Sei anni dopo, per quelle missive consegnate a mano e con ogni probabilità retrodatate, rischia un secondo processo. Infatti la signora, insieme con il consorte Tiziano, a partire dal 4 marzo, si dovrà difendere a Firenze dall'accusa di aver emesso false fatture per circa 200.000 euro. Con questi presupposti, forse, per Matteo Renzi non è ancora giunto il tempo della baldoria.
Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin (Imagoeconomica). Nel riquadro il programma dell'evento organizzato da La Verità
Charlie Kirk con la moglie Erika Frantzve (Getty Images)
L’AIE cambia idea, niente picco di domanda. Tassonomia Ue, gas e nucleare restano. Stagione atlantica avara di uragani. La Germania chiede più quote di emissione. Cina in ritardo sul Net Zero. Maxi-diga in Etiopia.