2022-07-23
Centri sociali e No Tav organizzano il Social camp per il clima con Greta
A Torino summit internazionale sulla «rivoluzione green», dove è attesa pure Greta Thunberg, con il sostegno di antagonisti nei guai con la giustizia: Askatasuna e gruppi anti Alta velocità. E c’è il patrocinio del Comune.Qualche anno fa, in un bel libro intitolato Punk Capitalismo, Matt Mason mostrò come il sistema neoliberista fosse così fluido da riuscire a inglobare anche il suo (apparente) contrario, servendosene per divenire più efficiente. Il capitalismo, nel corso degli anni, è riuscito ad appropriarsi della contestazione, perfino quella che sembra più radicale, e sfrutta le «battaglie per i diritti» ai propri fini: ciò che un tempo pareva ribellione, oggi mostra il suo vero volto di totale asservimento alla logica dominante. L’esempio più calzante di questa nuova fase è la cosiddetta «rivoluzione green». Presentata da movimenti e attivisti come una necessaria risposta ai danni causati dal capitale, in realtà è precisamente una nuova fase del capitalismo, che porterà molti benefici a grandi aziende transnazionali e ben pochi vantaggi alle popolazioni.Quindi non stupisce troppo quanto sta per accadere a Torino, dove gli antagonisti più radicali uniranno le forze con le istituzioni proprio al fine di sostenere la lotta al cambiamento climatico che tanto piace ai giganti neoliberisti. Sotto la Mole, al Parco della Coletta, dal 25 al 29 luglio si terrà un grosso evento chiamato Climate social camp.Nella presentazione ufficiale leggiamo che «il programma prevede incontri gratuiti per sviluppare un pensiero e un agire ecologico nella sua totalità. Il Climate social camp», spiega ancora il comunicato stampa, «vuole riflettere sui danni della crisi ecoclimatica che si traduce anche in una crisi sociale, migratoria ed economica che colpisce in modi ed intensità diverse le diverse fasce della popolazione, prime fra tutte le categorie oppresse: i popoli del Sud del mondo, le classi sociali più povere, le persone migranti, le donne, le persone Lgbtqi+, le persone con disabilità».Le frasi che abbiamo appena riportato sono tratte dal sito ufficiale del Comune di Torino, che ha deciso di sostenere l’intera iniziativa. A una richiesta di accesso agli atti effettuata da Fratelli d’Italia, infatti, il Comune ha risposto di aver concesso patrocinio agli eventi di Fridays for future, impegnandosi pure a fornire un «contributo in servizi (materiale economale più servizio Polizia municipale)». La kermesse si annuncia imponente e molto partecipata. Il logo della manifestazione, tanto per dire, è stato disegnato dal noto fumettista «antagonista» Zerocalcare, che si è anche speso come sponsor. Per l’occasione, ha spiegato con dovizia di particolari La Stampa in vari articoli celebrativi, si attendono vip e vippetti, compresi musicisti famosi come Subsonica e Rappresentante di lista. «In calendario anche il direttore dell’Istituto di geoscienze e georisorse del Cnr Antonello Provenzale, il fondatore di Slow Food Carlin Petrini, il rettore del Politecnico Guido Saracco e il rettore dell’Università degli studi di Torino Stefano Geuna».Non è un caso che il rettore del locale ateneo abbia deciso di partecipare. In contemporanea al Social camp, infatti, si terrà sempre a Torino il secondo meeting internazionale di Fridays for future, ovvero «cinque giorni di dibattiti, workshop, conferenze, per confrontarsi su rivendicazioni e pratiche del movimento e trovare nuove idee per combattere la crisi climatica». Parteciperanno, dicono gli organizzatori, «più di 500 attivist3 (non è un errore, lo scrivono proprio così per rispettare tutti i generi, ndr) da 55 Paesi». E dove si svolgerà questo bel meeting? Negli spazi del Campus Einaudi dell’Università degli studi di Torino. Come vedete, dunque, le istituzioni si sono date un gran daffare per supportare i battaglieri ambientalisti. I loro sforzi, a quanto risulta, saranno ben ripagati.Da giorni infatti la stampa torinese scrive che al Climate social camp parteciperà addirittura Greta Thunberg, la rivoluzionaria più amata dai padroni, una che passa senza problemi dai palazzi di Davos a un campeggio in Piemonte. Per carità: Fridays for future ha tutto il diritto di organizzare eventi e parate. Ci sono però un paio di particolari non secondari che vale la pena riportare, giusto per avere un quadro più ampio. Per prima cosa, giova notare che il Climate social camp è gemellato con un altro evento, ovvero il Festival della felicità di Venaus, in Val Cenischia, che è storicamente un luogo di ritrovo dei No Tav.Giusto a maggio dell’anno scorso, riporta il Quotidiano Piemontese, un pm di Torino ha chiesto condanne dai 10 mesi ai 2 anni per 14 attivisti che «durante il Festival Alta felicità del luglio 2019 avevano forzato le recinzioni a protezione del cantiere Tav […] in località Maddalena di Chiomonte. Durante la marcia ci furono diversi scontri con la polizia. La procura contesta agli attivisti i reati di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità». A quanto sembra, dunque, gli ecologisti di Fridays for future hanno stabilito una interessante collaborazione con il mondo No Tav.Stando alle informazioni che recuperate dalla Verità, non si tratta dell’unico legame problematico stretto dagli ecologisti. All’organizzazione del Social camp torinese, infatti, ha collaborato attivamente anche lo storico centro sociale piemontese Askatasuna. Il profilo Instagram del centro sociale ha pubblicato tutto il materiale promozionale del Social camp e sempre tramite lo stesso profilo, nel maggio di quest’anno, Askatasuna ha convocato i suoi simpatizzanti alla conferenza stampa di presentazione: «Domani, ore 20,30 nell’area pedonale di via Balbo avremo il piacere di presentarvi il Climate social camp insieme a Zerocalcare».Del resto, già nel 2020 a rilasciare interviste per conto di Fridays for future era Stefano Millesimo, giovane attivista che a maggio è finito nei guai con la giustizia, accusato con altre dieci persone di aver partecipato all’assalto alla sede dell’Unione industriali di via Fanti lo scorso febbraio. Alcuni dei partecipanti all’attacco sono finiti agli arresti domiciliari, mentre a Millesimo è toccato l’obbligo di firma.Insomma, sembra proprio che tra i tifosi della rivoluzione green e gli antagonisti più esagitati del Piemonte ci sia corrispondenza di amorosi sensi. E ciò risulta vagamente imbarazzante per il Comune di Torino, che concede appoggio a una iniziativa organizzata anche da un centro sociale il quale, secondo i giudici del Tribunale del Riesame ospita addirittura una «associazione a delinquere».Citiamo da un articolo di Repubblica uscito l’11 luglio: «C’è un’associazione a delinquere dentro al centro sociale Askatasuna. Lo hanno stabilito i giudici del tribunale del riesame accogliendo in parte la richiesta della procura che a marzo aveva chiuso una corposa indagine, basata anche su intercettazioni telefoniche e ambientali, in cui si analizzavano dieci anni di azioni violente o illecite, legate al cantiere della Tav o in generale contro le forze dell’ordine, portate avanti da un gruppo di esponenti dello storico centro sociale torinese, considerato tra i più importanti in Italia per l’area autonoma».Comprensibile dunque lo sdegno di Maurizio Marrone, assessore regionale di Fratelli d’Italia: «La saldatura tra il campeggio europeo di Greta Thunberg e il festival dei centri sociali No Tav in Valsusa dimostra le strette connessioni tra i giovani ambientalisti dalla faccia pulita, tanto coccolati dai salotti radical chic, con gli antagonisti avvezzi alle aggressioni violente contro forze dell’ordine e avversari politici, già definiti dalla Procura e dal Tribunale del riesame di Torino come associazione a delinquere», dice Marrone. «Al sindaco Lo Russo chiedo come possa confermare il patrocinio al Climate social camp ora. Lo revochi per dignità istituzionale di Torino e coerenza sull’Alta velocità».Riassunto: i rivoluzionari rossi salgono sul trenino mainstream della rivoluzione verde con il bollino del Comune. E anche la lotta di classe è finita in farsa.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)