2023-12-15
La casa pagata da Med non bastava. «Facciamo qualche magheggio»
Mediterranea sborsava soldi anche per l’abitazione di Casarini, il quale però chiedeva il rimborso delle altre uscite (pure il cinema). Caccia: «Mi metti in imbarazzo». L’ex tuta bianca nega: «Il contratto è a mio nome».Salottino vista mare, un’ampia libreria, uno studio con una moderna lampada ad arco, un cucinino con soppalco. La «casa/sede», come la chiama l’ex tuta bianca Luca Casarini, ora Commodoro della Mare Jonio, il taxi del mare di Mediterranea, si scopre dalle chat acquisite dalla Procura di Ragusa, veniva pagata dalla Ong. E ci viveva Casarini. «Come giustifichiamo la casa/sede?», chiede l’ex arruffapopoli del G8 di Genova, folgorato sulla via di Damasco, al compare Beppe Caccia, ovvero al suo datore di lavoro. È il 26 novembre 2019 e Mediterranea non sembra navigare economicamente in buone acque. Caccia gli ha appena allungato una filippica su alcune spese che, a suo dire, sarebbero difficili da giustificare: «Sull’uso della carta devi evitare di fare cazzate. Non mi hai mai spedito i giustificativi e il tabulato è pieno di voci ingiustificabili, che sarà un casino spiegare. Così mi metti in forte imbarazzo con gli altri». Casarini di quelle spese prova a fornire una ragione: «Ci sono alcune voci che riguardano arredamento sede/foresteria. Altre che vanno detratte perché non avevo altri per pagare (ad esempio un cinema con i ragazzi). Ma è tutto spiegabile e non penso superi i 100 euro». Caccia sembra inviperito con l’amico: «Ma capisci che cazzo racconto, ad esempio, sui biglietti del cinema. E dei prelievi di contante? Ci vuole un po' di rigore nell’uso di quella carta. E di Justeat? E delle spese a Pantelleria dell’estate? Basta stare un po' attenti ed evitiamo che ci rompano le palle pretestuosamente. Siccome lo faranno». Casarini però per queste spese si sente sicuro: «Mi faccio fare da Sheila elenco. Su prelievi contante ho quasi tutto. Su Pantelleria estate ricordi che sono dovuto partire di corsa per missione? Ma vedo con lei di trovare giustificativo. E su quelle palesemente personali faccio dichiarazione e poi mi verranno detratti dallo stipendio di gennaio (ora sono nella merda)». L’unico punto debole, insomma, è la casa/sede di Palermo. Quella davvero sembra difficile da giustificare. E dice: «Piuttosto inventiamoci qualche magheggio». Poi aggiunge: «Se faccio libretto di navigazione e continua la storia delle navi poi posso vantare uno stipendio un po' più marittimo». Casarini spiega di avere una situazione economica complicata: «Hai ragione. Sono troppo incasinato con i soldi. Devo darmi una regolata una volta per tutte. È che ogni mese pago le cambiali. È tutto troppo precario in come vivo. Devo pensare a come fare. Trova un lavoro a tutti e due a Berlino. E me ne vado da Palermo. Difficile ora per me stare lì». Caccia ha un’idea: «Piuttosto ti riporterei lo stipendio a 1.900 e poi mi arrangio io a spiegare perché l’ho fatto». Casarini: «Non portarmi stipendio a 1.900». La casa, risulta alla Verità, era stata presa a giugno, quando Casarini annuncia a Caccia di avergli inviato «bozza del contratto casa/sede». Poi lo sollecita: «Se ce la fai vedi contratto». Solo otto mesi dopo, però, cambia abitazione. E manda in chat all’amico le foto (che la Verità può mostrare in esclusiva). La risposta di Caccia è «wow», mentre Casarini continua a inviare immagini: la cucina, il salottino. E Caccia risponde: «Ottima». L’ex tuta bianca spiega: «È davvero bella. Tieni conto che resta arredata così, perché è tutto suo». Risposta di Caccia: «Bene». «Libera da fine marzo», annuncia Casarini. E Caccia: «Speriamo che il padrone di casa trovi presto, così ti sposti subito». Ma i problemi non sono finiti. Ad agosto Casarini dice di essere di nuovo in bolletta. E scrive a Caccia: «Beppe, per favore ricordati di farmi il bonifico. Avendo speso 460 euro per il trasloco non ho più una lira e ora devo tornare da Levanzo». Caccia gli chiede: «Abbiamo una ricevuta?». E a questa domanda non segue alcuna risposta. Casarini sembra refrattario alle richieste del suo datore di lavoro. Che nemmeno un anno prima gli aveva posto la questione dei giustificativi per le spese. Proprio quando Casarini era rimasto di nuovo in bolletta: «Beppe sto partendo da Berlino. È possibile avere stipendio in anticipo? Alla fine sono rimasto con 100 euro in tasca. Ho dovuto pagare le colazioni che non erano incluse». Casarini è tornato spesso alla carica: «Se non dai il via libera a Sheila entro cinque minuti non mi accreditano bonifico domani e non ho soldi per andare a Milano. Se vogliamo fare cose in ordine ricarica anche carta perché spese di vitto, trasferimenti eccetera non sono coperte». Caccia in un primo momento non sembra d’accordo: «Fatto l’anticipo, siamo messi male e non possiamo ricaricare carte. Se hai spese fai fare da Sheila prenotazioni e pagamenti. Se hai altro (metro o taxi) anticipa tu, spedisci riscontro e poi si rimborserà appena abbiamo soldi sul conto. Ricordati intanto tutti i riscontri (credibili) delle spese già fatte». Poi però cede: «Ho rinviato alcuni pagamenti a creditori con scuse varie, così domattina vengono caricati 200 euro sulla carta». Casarini ringrazia. Con buona pace dei creditori. E ieri sera, a Piazzapulita, su specifica domanda sulla casa, l’ex tuta bianca ha risposto che al momento, attualmente, il contratto sarebbe intestato a lui.
Il cpr di Shengjin in Albania (Getty Images)