2023-09-09
Sempre peggio: multe e arresto se non hai fatto la casa «green»
Rishi Sunak (Getty Images)
Al Parlamento inglese si discute una legge che prevede pene detentive e forti ammende per chi non adegua l’abitazione. A Berlino dal 2024 vogliono imporre lo stop a nuovi impianti di riscaldamento con energia fossile.Potrebbe sembrare una storia da film di fantascienza. Invece, è realtà. L’Inghilterra di Rishi Sunak sta valutando una norma che prevede fino a un anno di carcere o una multa fino a 15.000 sterline per chi non rende l’abitazione di cui è proprietario neutrale quanto a emissioni di carbonio. Non solo, la norma giunta alla terza discussione in Parlamento lo scorso 5 settembre, prevede che gli elettrodomestici, come frigoriferi, lavatrici e pompe di calore, debbano essere dotati di funzioni intelligenti che possono essere controllate da «chiunque effettui il controllo del carico», ovvero la National Grid (l’Enel locale), che regola la maggior parte della trasmissione e della distribuzione di elettricità in Gran Bretagna. In poche parole, nel regno di Sua Maestà si sta discutendo una norma che metta in carcere chi non ristruttura il proprio immobile sotto il profilo energetico e dà la possibilità a un ente nazionale di accendere o spegnere (e quindi controllare) le apparecchiature di ogni casa inglese. Nel disegno di legge dei conservatori, chiamato Energy Bill, si afferma che «le norme sulla prestazione energetica possono comportare reati penali». Inoltre, le persone possono essere perseguite anche per aver fornito «false informazioni» sull’efficienza energetica o per aver ostacolato un’autorità di controllo. Secondo la proposta allo studio «le normative sull’efficienza energetica possono portare a reati relativi all’ostacolo delle persone che operano per conto delle autorità di controllo».La norma è a dir poco draconiana e sta scuotendo il partito Conservatore (i Tories), costituito da chi è a favore di un disegno di legge così stringente e chi è ad esso contrario. Il vero problema, però, è che qui non si sta parlando di ladri o truffatori, ma di persone comuni che molto probabilmente non avranno la disponibilità per rendere le proprie abitazioni più efficienti dal punto di vista energetico. Soprattutto in un momento in cui l’inflazione sta colpendo duramente i portafogli dei cittadini inglesi. Senza contare che, se la norma dovesse passare con queste pene, potrebbe diventare un precedente per altri Paesi occidentali intenzionati a incarcerare chi non ha una casa che segue i dettami della filosofia Net Zero che mira a rendere l’Inghilterra a zero emissioni di carbonio entro il 2050. Per chi non lo sapesse il termine «Net Zero» si riferisce all’equilibrio tra la quantità di gas a effetto serra rilasciato nell’atmosfera e la quantità di gas a effetto serra rimosso. Ciò significa che, oltre a ridurre le emissioni di anidride carbonica (uno dei gas serra), il Net Zero può essere raggiunto anche attraverso la compensazione delle emissioni di carbonio. La compensazione delle emissioni di anidride carbonica viene effettuata da aziende o individui che neutralizzano le proprie emissioni di anidride carbonica acquistando crediti da progetti che rimuovono le emissioni di gas serra dall’atmosfera o intraprendendo azioni come la piantumazione di alberi.Tutto questo però si sta trasformando in una dittatura, un dogma da seguire in cui il governo di una delle principali e più avanzate economie del pianeta sta seriamente valutando se mettere in galera chi non ha modo di rendere la propria abitazione a zero emissioni. Oppure, nella migliore delle ipotesi, di chiedere una sanzione da 15.000 sterline in uno dei momenti più complicati per l’economia delle famiglie inglesi ed europee. Nel caso in cui la legge venisse approvata, poi, c’è il rischio che dia una sferzata alla direttiva sulle case green, altra prova dell’ideologia ambientalista che potrebbe abbattersi sulle tasche dei cittadini europei che non possono o non hanno i fondi per rendere il proprio immobile sostenibile. In Germania, ad esempio, il Bundestag ha votato una legge controversa pensata per eliminare gradualmente i sistemi di riscaldamento a gas e a petrolio. La legge ha creato una spaccatura tra la coalizione di governo tedesca, composta dai Socialdemocratici di centro-sinistra del Cancelliere Olaf Scholz, dai Liberaldemocratici più orientati al business e dai Verdi votati al cambiamento climatico.I tre partiti si sono scontrati - anche pubblicamente -sulla proposta di legge, con Robert Habeck dei Verdi, che ricopre il ruolo di ministro dell’Economia e dell’Azione per il clima e di vicecancelliere, che ha appoggiato fermamente la proposta.Denominata legge sull’energia degli edifici (Geg), mira ad aumentare gradualmente la quantità di fonti energetiche rinnovabili utilizzate per generare calore nelle case e negli altri edifici. Entro il primo gennaio 2024, insomma, gli impianti di riscaldamento di nuova installazione in edifici vecchi e nuovi dovranno essere alimentati per almeno il 65% da energie rinnovabili. Una follia per la maggior parte delle abitazioni che devono mettere mano all’impianto di riscaldamento: entro pochi mesi saranno costrette ad istallare impianti fotovoltaici, eolici, geotermici o a biomasse. In pratica, un altro salasso a cui i cittadini non possono dire di no. Intendiamoci, la salute del pianeta è importante. Ma forse lo dovrebbe essere ancora di più quella delle tasche dei cittadini. In un mondo in cui l’auto va cambiata perché deve essere più green, in cui la casa deve essere a zero emissioni e il cibo a chilometro zero, non si è ancora capito chi pagherà per tutto questo visto che l’unica cosa che non cresce mai sono i salari dei lavoratori.