2023-05-14
Capitale sorvegliata da mille uomini
Visita «a sorpresa» di Volodymyr Zelensky a Roma, l’apparato di sicurezza è stato predisposto in appena due giorni. Strade chiuse e controlli a tappeto in tutta la città. Attivata anche una no fly zone.È iniziata intorno alle 10 di ieri mattina la visita lampo a Roma del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, quando a bordo di un Airbus A319 dell’Aeronautica militare, con la scritta «Repubblica italiana» è atterrato sulla pista dell’aeroporto di Ciampino. Il velivolo con a bordo Zelesnky, secondo quanto riferito, è entrato nello spazio aereo italiano alle 9,45. E in quel momento a Roma è scattato un doppio piano di sicurezza militare, a terra e aereo.All’interno della sala operativa della questura di Roma, una task force composta da esponenti di tutte le forze dell’ordine, forze armate, polizia locale, 118, vigili del fuoco e tutte le altre istituzioni coinvolte nell’evento, ha monitorato gli spostamenti di Zelensky. Coinvolti anche reparti speciali e tiratori scelti. Un piano che viene adottato in occasione della permanenza nella Capitale delle «personalità più importanti»: capi di Stato o di governo. Sotto controllo, dunque, non solo gli obiettivi sensibili e i palazzi delle istituzioni, ma anche stazioni ferroviarie, aeroporti, strade, autostrade e anche il Tevere. Predisposta pure una no fly zone.Un apparato di sicurezza che ha impegnato più di mille uomini e che, come ha spiegato ieri alla Verità il capo di gabinetto della questura di Roma, Giuseppe Rubino, è stato approntato a tempo di record. «Abbiamo avuto la notizia informale un paio di giorni fa, attraverso canali informali, e quindi abbiamo iniziato a ragionare sul da farsi ma non abbiamo potuto attivarci subito perché, ovviamente, non sapevamo se la visita sarebbe poi stata ufficializzata», ha spiegato, evidenziando anche il rischio di «mettere in allarme un intero sistema», per un evento che poteva anche non realizzarsi.La preparazione del dispositivo di sicurezza è, quindi, stata concentrata «in una giornata». Sceso dall’aereo, con l’immancabile felpa verde, il presidente ucraino, dopo l’incontro con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, si è recato all’hotel Parco dei principi, nel quartiere Parioli. Dopo una sosta, durante la quale ha indossato una più istituzionale felpa scura, Zelensky, salito a bordo di una Jeep Grand Cherokee nera scortata da quattro Alfa Romeo Giulia e seguita da quattro pulmini con lo staff, si è diretto al Quirinale. Dove è arrivato seguendo un percorso reso sicuro, oltre che dalla preventiva bonifica dei tombini (poi sigillati), dalla chiusura di tutte le strade (e delle relative traverse) interessate dal percorso del corteo.Chiusure, ad eccezione di quella di via del Tritone e di via del Corso, decise all’ultimo momento e senza alcuna comunicazione, tanto che una fonte interna ad Atac, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico a Roma, ci ha spiegato: «Non c’era nulla di programmato e non abbiamo pianificato deviazioni. Quanto passava il corteo ci sono stati quelli che noi chiamiamo «fermi a vista», il servizio cambiava in base alle disposizioni che davano le forze dell’ordine sul posto». L’auto con a bordo Zelensky ha imboccato la salita che da via Nazionale porta al Quirinale intorno alle 11.45. Dopo circa un’ora di colloquio con il presidente Sergio Mattarella, Zelensky si è poi recato a Palazzo Chigi, dove il dispositivo di sicurezza prevedeva la chiusura - anche ai pedoni - del tratto di via del Corso stretta tra piazza Colonna (dove si trova la presidenza del consiglio) e la Galleria Alberto Sordi.Imponente anche lo schieramento intorno a piazza San Pietro, dove i pellegrini che si recavano a visitare la basilica già a inizio pomeriggio erano incolonnati per i controlli di sicurezza svolti dalle forze dell’ordine, che monitoravano ogni accesso all’area, transennata e raggiungibile solo attraverso percorsi obbligati. Svuotata via della Conciliazione, dalla quale sono stati anche allontanati i camion bar che stazionano lungo la strada, Zelensky è arrivato in Vaticano intorno alle 16 ed è rimasto per circa un’ora con Papa Francesco. Dopo una sosta al Parco dei principi, intorno alle 18, seguito da una scorta di dieci auto, ha raggiunto Bruno Vespa per un’edizione speciale di Porta a porta. La puntata, per ragioni di sicurezza, non è stata trasmessa, come d’abitudine, dagli studi Rai di via Teulada, ma dalla terrazza del Vittoriano. Una scelta che ha portato alla chiusura a sorpresa, intorno alle 18 , di via dei Fori imperiali, tra piazza del Colosseo e piazza Venezia, costringendo gli autobus a una seconda deviazione fuori programma.Stamattina il tour europeo di Zelensky proseguirà a Berlino, dove, secondo quanto risulta alla Verità, il presidente ucraino dovrebbe arrivare stamattina, dopo aver trascorso la notte a Roma, dormendo al Parco dei principi, o in un’altra location segreta.
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
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