2021-05-14
Caos sui quarantenni da immunizzare. I governatori reclamano più farmaci
Vincenzo De Luca (Ivan Romano/Getty Images)
Regioni in ordine sparso e con diverse difficoltà a dar seguito agli ordini di Francesco Paolo Figliuolo. Vincenzo De Luca: «È una guerra per averne abbastanza». L'assessore della Sardegna: «Non abbiamo ancora finito di pensare ai fragili».È sempre più complicato far viaggiare la campagna vaccinale nelle Regioni a una sola velocità e nella stessa direzione. Chiuso un caso – quello dell'intervallo di tempo tra la prima e seconda dose di Pfizer – se ne apre un altro. Quello sul via libera dato mercoledì sera dal commissario Francesco Paolo Figliuolo alle vaccinazioni per i quarantenni. Il primo, come sempre, a lanciare stoccate al generale è stato il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che continua a chiedere più dosi: «Si è detto: apriamo ai quarantenni. Se nelle altre Regioni, Liguria, Veneto, Emilia, vi erano più ottantenni e settantenni, quando arriviamo ai quarantenni vuol dire che ce ne sono di più in Campania. Oggi dovremmo avere più vaccini di altri, ma se ne sono dimenticati. È una guerra quotidiana per avere la stessa percentuale». Intanto però De Luca ha deciso di vaccinare tutto il comparto turistico-alberghiero, dopo aver già immunizzato le isole «anche non rispettando alcuni criteri demenziali dati dal commissario nazionale», per poi proseguire con le aree industriali. «Abbiamo fatto la scelta inglese: facciamo le prime dosi almeno e poi chi vivrà vedrà».Per esempio, martedì partirà la campagna vaccinale riservata al personale Anm, la società di trasporto pubblico locale, nell'hub Eav di Napoli. Alla faccia della programmazione centrale. E del viaggiare sugli stessi binari. In Puglia da lunedì prossimo anche i quarantanovenni e quarantottenni potranno prenotare l'appuntamento per vaccinarsi. Venerdì 21 la fascia 40-49 anni sarà completata e le prime somministrazioni per gli under 50 potrebbero essere effettuate già a fine maggio. In Sardegna dove l'assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, dice che le vaccinazioni per gli over 40 «non potranno iniziare da lunedì prossimo perché per ora non abbiamo dosi sufficienti per vaccinare le categorie già incluse nella campagna. Non abbiamo finito di vaccinare ancora neppure tutti i fragili e mi sembra assurdo pensare adesso anche agli ultra quarantenni». Invece in Friuli «da lunedì, se al momento della prenotazione ci saranno spazi liberi nelle agende, noi inseriremo chiunque possa prenotarsi», anche gli over 40, per i quali le prenotazioni inizieranno quel giorno, ha annunciato il presidente Massimiliano Fedriga. Figliuolo rassicura tutti che «a maggio avremo circa 17 milioni di dosi, una media di oltre 450.000 al giorno con punte di oltre 500.000. Maggio sarà un mese di transizione, ma giugno deve essere il mese della svolta dove dare la spallata definitiva. Se gli arrivi di vaccino a giugno saranno coerenti con la mia stima quindi saranno dai 20 milioni in su, appena messi al sicuro gli over 80, i fragili e gli over 75 daremo il via libera ad una vaccinazione parallela e multipla. In parallelo, ovvero su tutte le classi, multipla ovvero aprendo nuovi hub vaccinali come nelle aziende». Il metodo deve essere quello del bilanciamento «con il consenso delle Regioni. Anche pochi giorni fa abbiamo disposto un bilanciamento Sud-Sud tra Sicilia e Puglia», ha proseguito Figliuolo, «e faremo ulteriori bilanciamenti su Astrazeneca in modo da vaccinare il più possibile e non tenere niente in casa. I bilanciamenti ovviamente sono provvisori e quando la situazione si stabilizza si riportano le dosi dove sono state prese». Per le Regioni che rispettano i target previsti dal piano, e che necessitano di ulteriori dosi oltre a quelle già consegnate in virtù di un alto numero di somministrazioni, è inoltre previsto un meccanismo di compensazione con l'anticipo di fiale. A chiedere più dosi, in particolare quelle di Astrazeneca rifiutate in alcuni territori, sono state Veneto, Piemonte e Lombardia. Il punto, quindi, non sono le forniture – il cui flusso peraltro continua senza problemi e sulla base di una tabella di marcia nota alle Regioni – ma aprire le prenotazioni gestendo gli appuntamenti in modo tale da arrivare preparati con le scorte anche il prossimo mese. Su questa strada si muove la Lombardia: «Noi vogliamo fare le cose con coerenza, non vogliamo fare sparate, abbiamo le nostre agende che sono state riempite dai cinquanta-sessantenni che hanno aderito e sono molto orgoglioso di questo. Fino al 20 maggio abbiamo la programmazione delle dosi che ci verranno consegnate. Dopo il 20 sapremo se arriveranno ulteriori dosi. Credo che quella sia la data nella quale possiamo prevedere un eventuale allargamento», ha detto il presidente della Regione, Attilio Fontana. La Lombardia sta viaggiando ad una media di 85.000 vaccinazioni al giorno, «ma potremmo presto superare le 115.000, come è già successo nei giorni scorsi, e puntare alle 140.000», ha aggiunto Fontana. Intanto, insegnanti e personale scolastico che non hanno ancora ricevuto la prima dose di vaccino anti Covid da ieri possono prenotare il primo appuntamento sul sito di Poste e Regione. Nel frattempo, è fino a 300.000 dosi in più alla settimana rispetto a quelle già ricevute, il potenziale che la Lombardia auspica attraverso il meccanismo di compensazione previsto dalla struttura commissariale (nella regione i cittadini che rifiutano Astrazeneca sono solo lo 0,5%). Ieri Figliuolo ha proseguito il suo tour tra le Regioni ed è stato in Veneto che «ha un target di 40.000 dosi, è in grado oggi di farne 50.000, anche 80-90.000 e anche 100.000», ha detto il commissario. La regione guidata da Luca Zaia ha consumato l'89,9% delle forniture giunte in magazzino. Le persone che hanno già completato il ciclo vaccinale sono il 12,7% della popolazione, mentre il 30,9% ha ricevuto almeno una dose.
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 17 settembre con Carlo Cambi
Dario Franceschini (Imagoeconomica)
Papa Leone XIV (Getty Images)
Sergio Mattarella con la mamma di Willy Monteiro Duarte (Ansa)