2022-08-03
Calenda si consegna alla sinistra. Accordo con Letta in cambio di seggi
Il Pd, che si presenterà come Dp (Democratici e progressisti), darà ad Azione 15 collegi sicuri e il 30% dei candidati negli uninominali. Nel programma revisione del reddito di cittadinanza e del Superbonus.Dal campo largo alle porte aperte per avere seggi garantiti. La soap opera tra Enrico Letta e Carlo Calenda si è conclusa a tapas e vino con il patto elettorale siglato tra Pd, Azione e +Europa di Benedetto Della Vedova. Dimostrando che alla fine, era solo un problema di collegi sicuri. Quindici per la precisione, con un compromesso sulle candidature in quelli nominali: non potranno correre né gli ex parlamentari pentastellati e di Forza Italia, né i leader delle forze che costituiranno l’alleanza. Politici come Roberto Speranza per Articolo uno, Nicola Fratoianni per Sinistra italiana, Angelo Bonelli per Europa verde, lo stesso Calenda, ma anche Luigi Di Maio (incontrato ieri da Letta alla Farnesina), che corre assieme a Bruno Tabacci nelle liste di Impegno civico, e Mara Carfagna e Mariastella Gelmini, azzurre passate con Calenda dopo la scelta di Forza Italia di non votare la fiducia al governo Draghi (e ora, con una perfida nemesi, compagne di viaggio del Pd). La totalità dei candidati nei collegi uninominali della coalizione verrà inoltre suddivisa tra Democratici e progressisti e Azione/+Europa nella misura del 70% (Partito democratico) e 30% (+Europa/Azione), scomputando dal totale dei collegi quelli che verranno attribuiti alle altre liste dell’alleanza elettorale. Ingoiati i rospi e smussati i paletti fissati almeno mediaticamente alla vigilia, la Große Koalition del centrosinistra ha lanciato il whatever it takes elettorale «sennò arrivano le destre» assicurando che verranno rispettati sia il metodo sia l’Agenda del governo Draghi. «Credo che il passo che abbiamo fatto oggi renda queste elezioni veramente contendibili», ha detto Letta in conferenza stampa. «La scelta è tra l’Italia che sta con i grandi Paesi europei e l’Italia che sta con Orbán e Putin», gli ha fatto eco Calenda. Si profila così il Grande centro, escluso per ora Matteo Renzi che intende correre da solo. Ma chissà, le porte sono sempre aperte» dice Calenda (anche se l’alleata Emma Bonino ha già detto chiaramente di non volere l’ex sindaco di Firenze in coalizione). «È un patto elettorale che ovviamente riguarda il Pd, Azione e + Europa ma sta all’interno di un accordo che riteniamo sia più importante fare più largo con altre componenti con cui parleremo», ha aggiunto Letta. Si chiamano quindi a raccolta i «cespugli» che danno l’orticaria a Calenda. Proprio mentre l’aereo della Us Air Force con a bordo la speaker americana Nancy Pelosi si preparava ad atterrare a Taipei per la sua delicata missione a Taiwan, ecco il punto stampa di Angelo Bonelli di Europa verde e Nicola Fratoianni di Sinistra italiana, già all’opposizione del governo Draghi. Oggi pomeriggio parleranno con il Pd perchè si sentono «parte responsabile» nella lotta contro il centrodestra ma assicurano ai sostenitori delusi, «solo se avremo garanzie sui programmi». Ma cosa prevede il resto dell’accordo siglato ieri? Tra i punti programmatici c’è la revisione del reddito di cittadinanza e del Superbonus, nessun aumento del carico fiscale complessivo, completamento del Pnrr e una politica di bilancio prudente. «Pd e Azione/+ Europa si impegnano a promuovere, nell’ambito della rispettiva autonomia programmatica, l’interesse nazionale nel quadro di un solido ancoraggio all’Europa e nel rispetto degli impegni internazionali dell’Italia e del sistema di alleanze così come venutosi a determinare a partire dal secondo dopoguerra», spiegano i tre leader politici, «in questa cornice le parti riconoscono l’importanza di proseguire nelle linee guida di politica estera e di difesa del governo Draghi con riferimento in particolare alla crisi ucraina e al contrasto al regime di Putin». Tra le priorità politiche pubbliche più idonee per garantire l’autonomia del Paese attraverso un’intensificazione degli investimenti in energie rinnovabili, il rafforzamento della diversificazione degli approvvigionamenti per ridurre la dipendenza dal gas russo, la realizzazione di impianti di rigassificazione nel quadro di una strategia nazionale di transizione ecologica virtuosa e sostenibile. In ambito economico e sociale, si legge nel testo dell’accordo «le parti s’impegnano a contrastare le disuguaglianze e i costi della crisi su salari e pensioni, convenendo di realizzare il salario minimo nel quadro della direttiva Ue e una riduzione consistente del «cuneo fiscale» a tutela in particolare dei lavoratori». Le parti si impegnano inoltre a chiedere che «il tempo di parola attribuito alla coalizione nelle trasmissioni televisive sia ripartito nelle stesse percentuali applicate ai collegi». Priorità. Restano comunque i social dove Calenda è di certo il più scatenato. Anche se ieri ha dovuto fare i conti con una rivolta virtuale scoppiata soprattutto su Facebook tra gli elettori di Azione, molti rimasti assai delusi dell’ammucchiata col Pd. Il riassunto lo fa con ironia un utente su Twitter, salottino amatissimo dal leader di Azione: «Calenda si è fatto prestare il simbolo dai radicali. I candidati da Forza Italia e i seggi blindati dal Pd. Quando si dice la competenza». Auguri.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)