Nonostante le difficoltà provocate da pandemia e tassi e il crac di molti colossi, gli indici azionari crescono. Bene gli uffici.
Nonostante le difficoltà provocate da pandemia e tassi e il crac di molti colossi, gli indici azionari crescono. Bene gli uffici.Per lungo tempo fra i settori peggiori in Borsa, il comparto immobiliare delle società quotate ha rialzato negli ultimi mesi la testa, complice probabilmente la speranza di un robusto taglio dei tassi d’interesse a partire dal prossimo anno. Basta dare uno sguardo all’Etf iShares european property yield ucits che replica l’andamento delle principali 60 società immobiliari quotate in Europa e che da inizio anno è in salita del 12% circa. Fino a poche settimane fa era stato per buona parte del 2023 in negativo, arrivando a perdere anche il 15%.«Per comprendere il mercato immobiliare quotato è quindi bene innanzitutto ricordare la differenza che esiste fra alcuni veicoli di investimento che offrono l’opportunità di partecipare al mercato immobiliare senza dover acquistare fisicamente proprietà», ricorda Salvatore Gaziano, direttore investimenti di Soldiexpert scf. «In particolare, va evidenziata la differenza principale tra i Real estate investment trusts (Reit all’americana o Siiq all’italiana) e fondi immobiliari chiusi. Se si acquista un fondo d’investimento aperto o un Etf si investe tipicamente in società immobiliari quotate in Borsa che, se strutturate come Reit o Siiq, hanno l’obbligo di distribuire almeno il 90% dei loro profitti sotto forma di dividendi agli investitori», continua. «I fondi immobiliari chiusi sono invece veicoli di investimento collettivo che raccolgono capitale da un gruppo di investitori per acquistare e gestire proprietà immobiliari. A differenza dei Reit, i fondi immobiliari chiusi non sono quotati in Borsa e hanno una struttura a termine fisso, con una durata predeterminata, spesso compresa tra 7 e 15 anni».Negli ultimi anni, il settore immobiliare in Borsa ha sperimentato fluttuazioni in risposta agli andamenti del mercato immobiliare e ai cambiamenti economici globali. L’aumento della domanda di spazi commerciali e residenziali ha contribuito a sostenere per molti i prezzi delle azioni dei Reit, offrendo rendimenti interessanti agli investitori. La pandemia ha modificato però in modo crescente il settore e ha contribuito alla riduzione del tasso di occupazione di molti immobili destinati alla locazione provocando la rinegoziazione al ribasso di molti contratti immobiliari e la concorrenza dello smart working. L’effetto negativo della pandemia prima e poi del balzo alle stelle dei tassi d’interesse e dell’inflazione ha messo però in crisi diverse società immobiliari in tutto il mondo che si sono trovate i bilanci con ricavi in discesa e costi di gestione e indebitamento alle stelle. Un caso recente è quello del magnate austriaco René Benko la cui Signa holding ha annunciato l’apertura di una procedura di insolvenza che coinvolge centinaia di aziende in diversi Paesi nel mondo (Italia compresa). Fra i casi più eclatanti, poi, c’è la Sbb, società svedese del settore quotata in Borsa (-78% da inizio anno). In più, sullo sfondo c’è la forte crisi dell’immobiliare cinese che sta vedendo i più importanti sviluppatori immobiliari lottare per la sopravvivenza finanziaria con vendite di nuove case in picchiata.A ogni modo, il recente forte recupero delle azioni ha trascinato al rialzo il settore immobiliare. A Wall Street, a novembre, le azioni delle società immobiliari specializzate in uffici hanno registrato la loro più grande impennata in un giorno degli ultimi tre anni in seguito a dati sull’inflazione inferiori alle attese e alle crescenti aspettative che la Federal reserve sia sulla buona strada per fermare l’innalzamento dei tassi di interesse.
In Svizzera vengono tolti i «pissoir». L’obiettivo dei progressisti è quello di creare dei bagni gender free nelle scuole pubbliche. Nella provincia autonoma di Bolzano, pubblicato un vademecum inclusivo: non si potrà più dire cuoco, ma solamente chef.
La mozione non poteva che arrivare dai Verdi, sempre meno occupati a difendere l’ambiente (e quest’ultimo ringrazia) e sempre più impegnati in battaglie superflue. Sono stati loro a proporre al comune svizzero di Burgdorf, nel Canton Berna, di eliminare gli orinatoi dalle scuole. Per questioni igieniche, ovviamente, anche se i bidelli hanno spiegato che questo tipo di servizi richiede minor manutenzione e lavoro di pulizia. Ma anche perché giudicati troppo «maschilisti». Quella porcellana appesa al muro, con quei ragazzi a gambe aperte per i propri bisogni, faceva davvero rabbrividire la sinistra svizzera. Secondo la rappresentante dei Verdi, Vicky Müller, i bagni senza orinatoi sarebbero più puliti, anche se un’indagine (sì il Comune svizzero ha fatto anche questo) diceva il contrario.
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L’episodio è avvenuto a Lucca: la donna alla guida del bus è stata malmenata da baby ubriachi: «Temo la vendetta di quelle belve».
Città sempre più in balia delle bande di stranieri. È la cronaca delle ultime ore a confermare quello che ormai è sotto gli occhi di tutti: non sono solamente le grandi metropoli a dover fare i conti con l’ondata di insicurezza provocata da maranza e soci. Il terrore causato dalle bande di giovanissimi delinquenti di origine straniera ormai è di casa anche nei centri medio-piccoli.
Quanto accaduto a Lucca ne è un esempio: due minorenni di origine straniera hanno aggredito la conducente di un autobus di linea di Autolinee toscane. I due malviventi sono sì naturalizzati italiani ma in passato erano già diventati tristemente noti per essere stati fermati come autori di un accoltellamento sempre nella città toscana. Mica male come spottone per la politica di accoglienza sfrenata propagandata a destra e a manca da certa sinistra.
Zohran Mamdani (Ansa)
Le battaglie ideologiche fondamentali per spostare i voti alle elezioni. Green e woke usati per arruolare i giovani, che puntano a vivere le loro esistenze in vacanza nelle metropoli. Ma il sistema non può reggere.
Uno degli aspetti più evidenti dell’instaurazione dei due mondi sta nella polarizzazione elettorale tra le metropoli e le aree suburbane, tra quelle che in Italia si definiscono «città» e «provincia». Questa riflessione è ben chiara agli specialisti da anni, rappresenta un fattore determinante per impostare ogni campagna elettorale almeno negli ultimi vent’anni, ed è indice di una divisione sociale, culturale ed antropologica realmente decisiva.
Il fatto che a New York abbia vinto le elezioni per la carica di sindaco un musulmano nato in Uganda, di origini iraniane, marxista dichiarato, che qualche mese fa ha fatto comizi nei quali auspicava il «superamento della proprietà privata» e sosteneva che la violenza in sé non esista ma sia sempre un «costrutto sociale», così come il genere sessuale, ha aperto un dibattito interno alla Sinistra.
Jean-Eudes Gannat
L’attivista francese Jean-Eudes Gannat: «È bastato documentare lo scempio della mia città, con gli afghani che chiedono l’elemosina. La polizia mi ha trattenuto, mia moglie è stata interrogata. Dietro la denuncia ci sono i servizi sociali. Il procuratore? Odia la destra».
Jean-Eudes Gannat è un attivista e giornalista francese piuttosto noto in patria. Nei giorni scorsi è stato fermato dalla polizia e tenuto per 48 ore in custodia. E per aver fatto che cosa? Per aver pubblicato un video su TikTok in cui filmava alcuni immigrati fuori da un supermercato della sua città.
«Quello che mi è successo è piuttosto sorprendente, direi persino incredibile», ci racconta. «Martedì sera ho fatto un video in cui passavo davanti a un gruppo di migranti afghani che si trovano nella città dove sono cresciuto. Sono lì da alcuni anni, e ogni sera, vestiti in abiti tradizionali, stanno per strada a chiedere l’elemosina; non si capisce bene cosa facciano.






