2024-02-26
I borghi italiani più famosi per la street art
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Un murales ad Aielli (L'Aquila)
Quali sono i borghi italiani famosi per la Street Art? Da Nord a Sud ormai ce ne sono a decine, conosciuti per i bei murales che ne ravvivano il centro storico, ribaltando l’anonimato che - non certo per carenza di meriti - ha colpito i piccoli Paesi d’Italia. Un tempo abitati, si stanno oggi spopolando, tanto che non si contano i cosiddetti borghi fantasma, abbandonati da tempo e lasciati al loro decadente destino. Sarà per questo che alcuni comuni si sono messi all’opera, chiamando artisti famosi e portando a sé molti turisti.Piemonte: Vernante (CN)Piccolo borgo nel Parco naturale delle Alpi Marittime, è conosciuto come “la città di Pinocchio”. Del resto Attilio Mussino, che abitò a Vernante, fu il primo a illustrare le avventure del personaggio collodiano.Lo zio di Pinocchio, com’è soprannominato, si trasferì infatti nella cittadina piemontese, lasciandosi alle spalle i fasti del capoluogo di regione. Per questo motivo “Il gatto e la volpe” (duo di artisti i cui veri nomi sono Bruno Carletto e Bartolomeo Cavallera) hanno deciso di animare il borgo con le scene illustrate di Mussino.Così, camminando per Vernante, si incontrano la Fata Turchina, Geppetto, il Grillo Parlante e il Gatto e la Volpe. Il ritorno all’infanzia è assicurato.Altri motivi per visitare il paese piemontese? La Tourusela, torre medievale che spicca in mezzo alla boscaglia. DormireAlbergo Nazionale, via Cavour 60: stanze in stile montano molto belle e curate. In pieno centro.MangiareRistorante Pizzeria Cavallino, piazza de l’Ala 20: semplice pub in cui assaggiare buoni piatti della cucina locale. VernanteAbruzzo: Aielli (AQ) Siamo nella Marsica, in pieno entroterra abruzzese, laddove tutto ci aspetteremmo tranne che mura colorate ad animare uno dei seppur bellissimi borghi del territorio.Gli amanti della Street Art, i frequentatori dei social e i fotografi, amatoriali o meno, non si sono lasciati sfuggire la bellezza di questo centro storico dell’Aquilano, oggi alla ribalta tra i tanti del genere.Difficile scegliere il più bello dei dipinti, tra i quali non si può che camminare incantati. C’è Gemini, opera di Giovanni Anastasia, che rappresenta la dualità, in riferimento all’animo umano, ma anche alla città stessa di Aielli, divisa per l’appunto in due (oltre che alla costellazione).Uno dei più famosi è sicuramente Illuminary Palace, un palazzo animato da colori vivacissimi che lo ricoprono per intero. A realizzarlo è stato l’artista spagnolo Okuda San Miguel, che ha creato un angolo decisamente pop, a contrasto con la tradizionalità del borgo.Ma ad Aielli esistono anche delle panchine artistiche, tra cui ne spicca una ispirata ai decori giapponesi. Tutto ciò fa parte di Borgo Universo, festival di Street Art e astronomia che parla della storia di Aielli e del suo contatto con il cosmo, grazie alla presenza della Torre delle Stelle, osservatorio astronomico più altro del Centro Italia.DormireEclissi, via Armando Diaz 9: confortevole b&b situato in pieno centro storico, a due passi dalla torre.MangiareRistorante Al Castello, via Cipresso 13: da provare il filetto di cinta senese allo champagne. AielliCalabria: Diamante (CS)Semmai natura e cultura non fossero motivi sufficienti a invogliarvi, c’è pur sempre la Street Art: è dal 1981 che i muri di questo borgo vedono avvicendarsi artisti di ogni provenienza, intenti a dipingere spinti dalle più diverse tematiche.Ad oggi sono circa 335 le opere qui presenti, che hanno reso Diamante un vero e proprio museo a cielo aperto. Si pensi a Freedom, opera di Antonino Perrotta, oltre che la più grande della cittadina. Il dipinto vuole essere un augurio, rivolto soprattutto ai giovani, che desiderano spiccare il volo (il bellissimo colibrì si imprime negli occhi del viandante).Colpisce per l’intensità dello sguardo e la perfezione dei dettagli il Basquiat di Jorit, omaggio allo street artist morto giovanissimo.Splendido anche Il Gigante, di Guglielmo Siega, che rappresenta un pescatore che tiene tra le braccia il proprio figlio morto. La madre, disperata, si trova ai suoi piedi. Un’opera forte, che si richiama alla rappresentazione della Pietà e che non può essere guardato distrattamente.Per il resto, siamo nella Riviera dei Cedri: i murales di Diamante sono solo uno dei mille motivi per recarsi da queste parti.DormireB&B Lungomare Diamante, Corso Vittorio Emanuele 135: camere ampie e confortevoli e colazione con dolci fatti in casa.MangiareVecchio Frantoio, Parco del Corvino, Diamante: non solo mare. In questo ristorante si possono assaggiare degli ottimi piatti tipici a base di carne. Inoltre il ristorante è immerso nella natura. Diamante (iStock)
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Piergiorgio Odifreddi (Getty Images)