2023-10-19
Boom della delegazione italiana al Fitce
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Si è tenuto al Broward County Convention Center di Fort Lauderdale il Florida International Trade and Cultural Expo, importante esposizione governativa americana che rappresenta la più grande vetrina internazionale per il Made in Italy.La fiera internazionale del commercio e della cultura della Florida, è stata un vero successo per il Made in Italy e per la delegazione italiana presente a Fort Lauderdale, sede del Fitce, ovvero il Florida International Trade and Cultural Expo, considerata un'importantissima esposizione governativa americana in grado di rappresentare la più grande vetrina internazionale per le imprese di casa nostra.A prendere parte all'evento che si è svolto giovedì 5 ottobre presso il Broward County Convention Center a Fort Lauderdale, sono stati 70 Paesi, i quali hanno individuato nella Florida amministrata dal governatore repubblicano Ron DeSantis, una corsia d'accesso preferenziale al mercato statunitense e per portare avanti nuove opportunità commerciali negli Usa.Tra le numerose aziende locali e internazionali, i leader governatici di alto livello e gli esperti di commercio internazionali provenienti da tutto il mondo, al Greater Fort Lauderdale, ovviamente, non poteva mancare la delegazione italiana, considerata un partner strategico della Contea di Broward. L’Italian Delegation Made in Italy è stata guidata da Romina Nicoletti, presidente di M.Ro Business Cooperation & Innovation Center, società che supporta le piccole e medie imprese in Italia e nel mondo nei processi aziendali di internazionalizzazione e di innovazione aiutandole a sviluppare la gestione aziendale con l'obiettivo di cogliere le opportunità offerte dai mercati di tutto il mondo. «La delegazione italiana è stata creata per promuovere il Made in Italy nel mondo e per cambiare lo storytelling abbattendo i vecchi stereotipi sugli italiani e sui prodotti italiani. In qualità di Chief Chair Ambassador della Fitce ho portato la delegazione italiana made in Italy a diventare quest’anno, nella sua seconda edizione, partner strategico della Fitce, e a creare per la prima volta un padiglione nazionale, quello italiano. Ho avuto l’onore di guidare un pool di grandi imprenditori. Il Made in Italy non è solo una bandiera, è altro, è creatività, dieta mediterranea, vino, olio, design, moda», ha detto soddisfatta Romina Nicoletti. Al Fitce M.Ro Business ha svolto il ruolo di partner strategico della fiera portando avanti attività di promozione, tutela giuridica e diffusione dell'eccellenza italiana in Florida e in tutti gli Stati Uniti, e guidando le altre imprese italiane presenti, come la società Tornado Yachts, l’Unapol - Unione Nazionale dei Produttori di Oliva, la Fittipaldi Wine - Donne Fittibaldi Wine, Zuccastregata Just a Cute Brand, Trend Group, e «Struttura Film», con il direttore artistico del padiglione italiano, Carlo Roberti. Presenti al padiglione italiano anche altre aziende, dall'Al.si srl per la promozione delle etichette di vini italiani, alla Sabrina Attiani e Frida Querida per la promozione della moda italiana, ma anche la scuola di lingua italiana Di.lit e Michele Crocitto per la promozione dell’arte italiana con l’Art Italian Dream. Inoltre, un elemento di elevato interesse per il Made in Italy predente a Fort Lauderdale, è stato il lancio del primo Country Pavilion nella storia del Fitce dedicato all’Italia, grazie al patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Tra i prodotti maggiormente diffusi del Made in Italy negli Usa c'è ovviamente l'olio extravergine di oliva e il vino, due eccellenze italiane alle quali è stato dedicato una Master Class per promuoverne la conoscenza.A chiudere i lavori nel padiglione dedicato al Made in Italy c'è stato un live painting affidato alla creatività di Cristina Chionni Trerotoli che ha dipinto un lavoro che verrà esposto al Consolato generale di Italia a Miami e una cena caratterizzata dai piatti cucinati dallo chef Emanuele Cicatiello, presidente della Federazione Cuochi Italia-Usa.Proprio il Console generale d'Italia in Florida, Michele Mistò, ha preso parte a una serie di incontri con la delegazione delle imprese italiane presenti al Fitce, a cui hanno partecipato anche Andrea Di Giuseppe, in qualità di membro del Parlamento italiano e Carlo Angelo Bocchi, direttore dell’Italian Trade Agency di Miami.
Nicola Pietrangeli (Getty Images)
Gianni Tessari, presidente del consorzio uva Durella
Lo scorso 25 novembre è stata presentata alla Fao la campagna promossa da Focsiv e Centro sportivo italiano: un percorso di 18 mesi con eventi e iniziative per sostenere 58 progetti attivi in 26 Paesi. Testimonianze dal Perù, dalla Tanzania e da Haiti e l’invito a trasformare gesti sportivi in aiuti concreti alle comunità più vulnerabili.
In un momento storico in cui la fame torna a crescere in diverse aree del pianeta e le crisi internazionali rendono sempre più fragile l’accesso al cibo, una parte del mondo dello sport prova a mettere in gioco le proprie energie per sostenere le comunità più vulnerabili. È l’obiettivo della campagna Sport contro la fame, che punta a trasformare gesti atletici, eventi e iniziative locali in un supporto concreto per chi vive in condizioni di insicurezza alimentare.
La nuova iniziativa è stata presentata martedì 25 novembre alla Fao, a Roma, nella cornice del Sheikh Zayed Centre. Qui Focsiv e Centro sportivo italiano hanno annunciato un percorso di 18 mesi che attraverserà l’Italia con eventi sportivi e ricreativi dedicati alla raccolta fondi per 58 progetti attivi in 26 Paesi.
L’apertura della giornata è stata affidata a mons. Fernando Chica Arellano, osservatore permanente della Santa Sede presso Fao, Ifad e Wfp, che ha richiamato il carattere universale dello sport, «linguaggio capace di superare barriere linguistiche, culturali e geopolitiche e di riunire popoli e tradizioni attorno a valori condivisi». Subito dopo è intervenuto Maurizio Martina, vicedirettore generale della Fao, che ha ricordato come il raggiungimento dell’obiettivo fame zero al 2030 sia sempre più lontano. «Se le istituzioni faticano, è la società a doversi organizzare», ha affermato, indicando iniziative come questa come uno dei modi per colmare un vuoto di cooperazione.
A seguire, la presidente Focsiv Ivana Borsotto ha spiegato lo spirito dell’iniziativa: «Vogliamo giocare questa partita contro la fame, non assistervi. Lo sport nutre la speranza e ciascuno può fare la differenza». Il presidente del Csi, Vittorio Bosio, ha invece insistito sulla responsabilità educativa del mondo sportivo: «Lo sport costruisce ponti. In questa campagna, l’altro è un fratello da sostenere. Non possiamo accettare che un bambino non abbia il diritto fondamentale al cibo».
La campagna punta a raggiungere circa 150.000 persone in Asia, Africa, America Latina e Medio Oriente. Durante la presentazione, tre soci Focsiv hanno portato testimonianze dirette dei progetti sul campo: Chiara Concetta Starita (Auci) ha descritto l’attività delle ollas comunes nella periferia di Lima, dove la Olla común 8 de octubre fornisce pasti quotidiani a bambini e anziani; Ornella Menculini (Ibo Italia) ha raccontato l’esperienza degli orti comunitari realizzati nelle scuole tanzaniane; mentre Maria Emilia Marra (La Salle Foundation) ha illustrato il ruolo dei centri educativi di Haiti, che per molti giovani rappresentano al tempo stesso luogo di apprendimento, rifugio e punto sicuro per ricevere un pasto.
Sul coinvolgimento degli atleti è intervenuto Michele Marchetti, responsabile della segreteria nazionale del Csi, che ha spiegato come gol, canestri e chilometri percorsi nelle gare potranno diventare contributi diretti ai progetti sostenuti. L’identità visiva della campagna accompagnerà questo messaggio attraverso simboli e attrezzi di diverse discipline, come illustrato da Ugo Esposito, Ceo dello studio di comunicazione Kapusons.
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Mark Zuckerberg (Getty Images)