2023-01-23
Bonomi batte cassa pure quando vede la ripresa
Caro Carlo Bonomi, caro presidente di Confindustria, in molti in questi giorni l’hanno criticata perché a Davos si è fatto intervistare da sua moglie, Veronica Gervaso, giornalista del Tg5. Io non lo faccio, anche perché Veronica, figlia del grande Roberto, è una bravissima collega, preparata e intelligente, da cui mi farei intervistare anch’io.No, a me non importa chi le ha offerto il microfono lassù sui monti della Svizzera: mi importa ciò che lei ha detto. Perché da una parte ci ha dato una buona notizia e cioè che nella seconda metà dell’anno ci sarà una ripresa; dall’altro come al solito ha battuto cassa, perché «i primi sei mesi saranno difficili». E quindi, ha concluso, «auspichiamo strumenti di supporto alle imprese». Cioè altri soldi dello Stato. E quindi dei contribuenti.Ora io lo so che lei ha un’idea dell’impresa un po’ vaga, pur essendo capo di Confindustria, perché nella sua vita ha frequentato più i consigli di amministrazione che le fabbriche; lo so che la sua formazione professionale è passata più per gli studi da commercialista e per le poltrone da dirigente farmaceutico che per la vicinanza con gli operai al tornio, però ecco: un imprenditore di un tempo, quelli che hanno fatto grande l’Italia, se avesse previsto una situazione di questo genere avrebbe reagito in modo diverso. Cioè avrebbe messo mano al suo portafoglio: c’è una ripresa da cogliere, investo. Scommetto su me stesso. Sulle mie capacità. Rischio. E se sarò bravo, giustamente guadagnerò un sacco. È l’abc dell’impresa, come ce lo hanno insegnato i vecchi. Quello che ancora detta legge in tante mini officine e laboratori artigiani. Evidentemente non in Confindustria.Voi infatti, grandi rappresentanti (rappresentanti: si fa per dire) dell’impresa, cresciuti fra palazzi e scatole cinesi, pensate sempre di dover investire con l’aiuto dello Stato. Così noi paghiamo e voi guadagnate. Ve la prendete con il Sussidistan se riguarda i lavoratori in difficoltà, ma poi volete il Sussidistan per voi. Nella manovra appena approvata dal governo ci sono già molti aiuti per le imprese: buona parte dei 21 miliardi stanziati contro il caro bollette finiscono nelle vostre tasche, poi ci sono il fondo Pmi, il bonus Pmi, la nuova Sabatini, i 4 miliardi per il contratto per lo sviluppo, le agevolazioni per gli investimenti nel Mezzogiorno, le agevolazioni per investimenti nelle aree depresse, le agevolazioni per le assunzioni (under 36, donne e ex reddito di cittadinanza), la sospensione della plastic tax e della sugar tax… Continuo? Se davvero pensa che stia arrivando un periodo di crescita, dica ai suoi associati di fare gli imprenditori. E di rimboccarsi le maniche senza chiedere altri soldi. In questi sei mesi lo Stato deve aiutare prima di tutto le famiglie che non ce le fanno. Che, per dire, non sono mai state alle Maldive, a differenza sua. Ricorda? Era un anno fa: si candidò alla presidenza della Lega serie A e poi se ne andò a fare immersioni negli atolli. Così la trombarono. Una fortuna per il calcio, un peccato per noi. Perché quella di cambiare mestiere era proprio una buona idea.
(Totaleu)
Lo ha detto l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Paolo Inselvini alla sessione plenaria di Strasburgo.
Giornata cruciale per le relazioni economiche tra Italia e Arabia Saudita. Nel quadro del Forum Imprenditoriale Italia–Arabia Saudita, che oggi riunisce a Riyad istituzioni e imprese dei due Paesi, Cassa depositi e prestiti (Cdp), Simest e la Camera di commercio italo-araba (Jiacc) hanno firmato un Memorandum of Understanding volto a rafforzare la cooperazione industriale e commerciale con il mondo arabo. Contestualmente, Simest ha inaugurato la sua nuova antenna nella capitale saudita, alla presenza del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
L’accordo tra Cdp, Simest e Jiacc – sottoscritto alla presenza di Tajani e del ministro degli Investimenti saudita Khalid A. Al Falih – punta a costruire un canale stabile di collaborazione tra imprese italiane e aziende dei Paesi arabi, con particolare attenzione alle opportunità offerte dal mercato saudita. L’obiettivo è facilitare l’accesso delle aziende italiane ai mega-programmi legati alla Vision 2030 e promuovere partnership industriali e commerciali ad alto valore aggiunto.
Il Memorandum prevede iniziative congiunte in quattro aree chiave: business matching, attività di informazione e orientamento ai mercati arabi, eventi e missioni dedicate, e supporto ai processi di internazionalizzazione. «Questo accordo consolida l’impegno di Simest nel supportare l’espansione delle Pmi italiane in un’area strategica e in forte crescita», ha commentato il presidente di Simest, Vittorio De Pedys, sottolineando come la collaborazione con Cdp e Jiacc permetterà di offrire accompagnamento, informazione e strumenti finanziari mirati.
Parallelamente, sempre a Riyad, si è svolta la cerimonia di apertura del nuovo presidio SIMEST, inaugurato dal ministro Tajani insieme al presidente De Pedys e all’amministratore delegato Regina Corradini D’Arienzo. L’antenna nasce per fornire assistenza diretta alle imprese italiane impegnate nei percorsi di ingresso e consolidamento in uno dei mercati più dinamici al mondo, in un Medio Oriente considerato sempre più strategico per la crescita internazionale dell’Italia.
L’Arabia Saudita, al centro di una fase di profonda trasformazione economica, ospita già numerose aziende italiane attive in settori quali infrastrutture, automotive, trasporti sostenibili, edilizia, farmaceutico-medicale, alta tecnologia, agritech, cultura e sport. «L’apertura dell’antenna di Riyad rappresenta un passo decisivo nel rafforzamento della nostra presenza a fianco delle imprese italiane, con un’attenzione particolare alle Pmi», ha dichiarato Corradini D’Arienzo. Un presidio che, ha aggiunto, opererà in stretto coordinamento con la Farnesina, Cdp, Sace, Ice, la Camera di Commercio, Confindustria e l’Ambasciata italiana, con l’obiettivo di facilitare investimenti e cogliere le opportunità offerte dall’economia saudita, anche in settori in cui la filiera italiana sta affrontando difficoltà, come la moda.
Le due iniziative – il Memorandum e l’apertura dell’antenna – rafforzano dunque la presenza del Sistema Italia in una delle aree più strategiche del panorama globale, con l’ambizione di trasformare le opportunità della Vision 2030 in collaborazioni concrete per le imprese italiane.
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