2024-09-07
Boccia allude: «Ci sono altre donne»
Maria Rosaria Boccia (Ansa)
La protagonista dello scandalo prolunga la vendetta: «Mi dispiace per il passo indietro, ma voglio le scuse». Rivela: «Ci siamo sentiti in questi giorni». E sfotte: «Voto Giorgia».«Ho votato Meloni, è una donna in gamba». È una delle prime rivelazioni dell’imprenditrice del wedding di Pompei Maria Rosaria Boccia nell’intervista in esclusiva a In Onda su La7 sul caso Sangiuliano trasmessa ieri sera. Ma la battaglia della comunicazione ieri l’ha vinta Palazzo Chigi che intorno alle 16 ha annunciato le dimissioni del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e Giorgia Meloni, essendo già salita al Quirinale, un attimo dopo ha annunciato la nomina del nuovo ministro, Alessandro Giuli, che alle 19 ha giurato nelle mani del presidente Sergio Mattarella. Un tempismo comunicativo che ha un po’ rovinato l’attesa per la «puntata» della storia che da giorni ha monopolizzato tv e giornali, ieri anticipata da Boccia dai messaggi nelle sue stories Instagram già nei camerini e poi dalle immagini della sala trucco e parrucco e dei primi scambi con i conduttori Marianna Aprile e Luca Telese.E alla domanda «è contenta di queste dimissioni?», la mancata consulente del Mic ha risposto: «No, non sono contenta, lui meritava quel posto perché è una persona molto competente e anche una brava persona, ma si è trovato in una situazione che non ha saputo gestire». Ha sbagliato a lasciare? «Forse oggi dopo questa tempesta mediatica era necessario dimettersi, però poteva non farlo, ma poteva dire la verità dall’inizio». E Boccia aggiunge: «A questo punto io voglio le scuse a me e alla famiglia, dall’uomo, visto che lui mi ha messo in pubblica piazza. Prima di questo la mia vita era fantastica, ora non è proprio semplice». Meno patinata di come l’abbiamo vista in foto, con un look total black in quel «ho votato Giorgia Meloni» si è notato un bel cambiamento di tono, considerato che nei post serali l’aveva chiamata sempre «l’altra persona» e, anzi, nella precedente intervista alla Stampa, Boccia aveva accusato il premier di aver usato «comportamenti sessisti» contro di lei. «Chi si richiama ai valori dell’essere donna ha il diritto e il dovere di difendere la propria dignità come ha fatto l’altra persona quando ha interrotto una relazione profonda tramite un post sui social, dopo che il compagno aveva violato un sentimento d’amore. Mi chiedo perché io vengo trattata con arroganza, additata senza nome e cognome», aveva detto l’influencer. Poi su La7, dopo aver dichiarato di aver sentito Sangiuliano («Dietro di me non c’è una regia, ma dietro di lui sì») fino al momento dell’intervista al Tg1, fa altre allusioni: «Ci sono altre donne in questa vicenda», lasciando all’ex ministro il compito di spiegare cosa vogliano dire queste parole. «Questa situazione si deve spegnere senza coinvolgere altri. Lui deve dire la verità senza dire menzogne che coinvolgerebbero altre persone portandole in un baratro».Con Sangiuliano che torna a casa finirà lo stillicidio di rivelazioni? Sicuramente no, anche perché la Boccia continua a dire di avere documenti e registrazioni. E sul perché abbia deciso di tenere le prove dei suoi rapporti aveva detto alla Stampa: «Perché il ministro mi ha detto una frase che mi ha colpito molto: “Io sono il ministro, sono un uomo, rappresento l’istituzione e in futuro nessuno crederà a tutto quello che tu dirai”. Ho semplicemente dei documenti per certificare la verità di una donna che diversamente non sarebbe stata creduta».E se la Procura della Corte dei conti sta facendo «le valutazioni sul caso», ieri l’inviato Vincenzo Rubano in collegamento con Pomeriggio Cinque, il programma condotto da Myrta Merlino su Canale 5 ha annunciato, che «ci sarebbe un’indagine in corso da parte della Guardia di Finanza su Maria Rosaria Boccia. Indagine che sarebbe precedente allo scoppio della vicenda che vede coinvolto il ministro Sangiuliano, e che sarebbe di tutt’altro argomento, perché avrebbe nel mirino alcuni presunti investimenti legati all’attività della Boccia nel mondo della moda. La Gdf avrebbe sentito alcuni esponenti politici e anche alti ufficiali militari».