
Attesi 6.000 lanci da Nord. Netanyahu: «Nasrallah e Khamenei, andremo avanti».A quasi un mese dalla morte del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, e del comandante militare di Hezbollah, Fuad Shukr, uccisi dagli israeliani in due attacchi distinti a Teheran e Beirut, l’Iran ha fatto la sua mossa affidando la ritorsione (fallita) contro Israele ai suoi proxy libanesi. Secondo le informazioni disponibili, Hezbollah stava pianificando di lanciare circa 6.000 razzi e missili contro Israele, quando le forze armate israeliane, nelle prime ore del mattino di ieri, hanno avviato un attacco preventivo (al quale hanno partecipato 100 aerei), nel quale sono stati distrutti più di quaranta centri di lancio dell’organizzazione terroristica libanese. Secondo alcune valutazioni israeliane non ufficiali, riportate dalla stampa e approvate per la pubblicazione dalla censura militare, Hezbollah avrebbe pianificato un attacco missilistico contro la base di Glilot, situata vicino a Herzliya. Questa base ospita il quartier generale del Mossad e diverse unità di intelligence delle Idf, tra cui l’importante Unità 8200, specializzata nell’intelligence dei segnali. Dopo l’attacco israeliano, sirene di allarme sono risuonate in diverse città dell’Alta Galilea, dopo che Hezbollah ha lanciato circa 210 razzi e 20 droni verso il Nord di Israele, secondo quanto riferito dall’Idf. Alcuni dei proiettili sono stati intercettati, mentre altri hanno raggiunto i loro obiettivi, provocando danni e alcuni feriti; molti sono caduti anche in aree non abitate. In una precedente dichiarazione, Hezbollah aveva affermato «di aver lanciato oltre 320 razzi Katyusha su Israele», descrivendo un attacco su larga scala supportato da un «gran numero di droni». Poi i jihadisti libanesi, dopo aver annunciato che l’operazione militare contro le postazioni israeliane è stata «conclusa» con un massiccio attacco di razzi e droni, hanno anche smentito le dichiarazioni secondo cui Israele avrebbe respinto l’attacco. «La nostra operazione militare odierna è terminata con successo, e le affermazioni di Israele contro la resistenza sono prive di fondamento». Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha affermato: «Stiamo colpendo Hezbollah con colpi sorprendentemente schiaccianti. Tre settimane fa abbiamo eliminato il suo capo militare e oggi abbiamo sventato i suoi piani di attacco. Nasrallah a Beirut e Khamenei a Teheran devono sapere che questo è un altro passo per cambiare la situazione nel nord e per riportare a casa i nostri residenti sani e salvi. E ripeto: questa non è la fine della storia». Hamas (così come gli Huthi) ha elogiato l’attacco su larga scala contro le postazioni israeliane da parte di Hezbollah: «Ribadiamo che questa risposta forte e mirata, che ha colpito duramente l’entità sionista, è uno schiaffo in faccia al governo israeliano». Tutto avviene mentre, al Cairo, secondo fonti riportate dai media arabi, si starebbe negoziando una tregua temporanea di 72 ore prima dell’implementazione di un cessate il fuoco completo a Gaza. Al Hadath riferisce che Hamas avrebbe richiesto tempo per verificare il numero totale delle persone rapite, sia vive che decedute, mentre la delegazione israeliana avrebbe ricevuto un documento contenente le richieste di revisione di Hamas e la posizione del gruppo terrorista riguardo alle linee generali dell’accordo. Infine, in serata, è intervenuto dal suo bunker il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, che ha affermato: «Israele ha superato tutte le linee rosse. Abbiamo definito dei criteri per la nostra reazione all’uccisione di Fuad Shukr da parte di Israele, specificando che il nostro obiettivo non sarà di natura civile. Sebbene ne avessimo il diritto, considerando che nelle aree meridionali sono stati uccisi dei civili, abbiamo scelto di agire in questo modo». Nasrallah che si è riservato di ordinare altri attacchi, si è già dimenticato di quanto accaduto il 27 luglio scorso, quando un Falaq-1 iraniano con una testata di oltre 50 chilogrammi di esplosivo ha colpito il villaggio druso di Majdal Shams, sulle alture del Golan, uccidendo 12 bambini e adolescenti che si allenavano in un campo da calcio. Ieri in serata, l’alto funzionario di Hamas, Osama Hamdan, ha respinto il nuovo patto per il cessate il fuoco a Gaza.
Matteo Ricci (Ansa)
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(Getty Images)
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