2024-09-15
Gates vuole la censura globale in tempo reale
Bill Gates è il magnate dell'informatica americano, proprietario di Microsoft (Ansa)
Inquietante rivelazione di Mr. Microsoft. Con la scusa degli insulti alla figlia sul tema vaccini, il magnate pensa di sguinzagliare l’Intelligenza artificiale per bloccare sul nascere tutte le notizie non gradite. Un controllo totalitario mai sperimentato nella storia.Cambiamento climatico, povertà, malattie infettive, vaccini, sviluppo agricolo. Sono solo alcuni dei molti problemi di cui si occupa Bill Gates da quando, deposti i panni del multimiliardario e indossati quelli del filantropo, ha deciso di dover salvare il mondo. In cima alle sue preoccupazioni, però, ora c’è la madre di tutte le questioni: la disinformazione. Un problema che, secondo il magnate di Microsoft, staremmo «trasmettendo alle giovani generazioni». E quale soluzione propone, lui? Una censura preventiva a colpi di Intelligenza artificiale. Gates ha reso nota questa sua nuova missione in un’intervista rilasciata alla Cnbc. In essa, il «filantropo» ha innanzitutto mostrato le sue mancanze, ammettendo di essere stato ingenuo nel pensare che, «rendendo l’informazione disponibile, le persone avrebbero cercato quella corretta». Tanta umiltà per poi affermare: «Dovremmo avere la libertà di parola. Ma se inciti alla violenza, se convinci le persone a non vaccinarsi, dove sono quei limiti che anche gli Stati Uniti dovrebbero avere?». La fatale carta dei vaccini non poteva certo mancare nel richiamo globale alla censura. Gli Stati Uniti, sostiene Gates, dovrebbero avere delle regole. Non è chiaro però chi debba stabilirle, né chi sia incaricato a farle rispettare. «Esiste qualche Ia che possa codificare queste regole?», si domanda. «Perché hai miliardi di attività online e, se le intercetti un giorno dopo, il danno è già stato fatto». L’idea, così dannatamente simile a una distopia orwelliana, è che ogni commento pubblicato online sia «verificato» ed eventualmente bloccato in tempo reale con l’aiuto di macchine alimentate dall’intelligenza artificiale. Così si arriva direttamente alla censura preventiva, senza neanche passare da una moderazione. Se l’algoritmo ritiene che il tuo intervento non rispetti i suoi standard di informazione corretta, esso semplicemente verrà stoppato prima di essere pubblicato.A far scattare questa nuova preoccupazione, sostiene l’inventore di Windows, è stato un episodio strettamente privato. Sarebbero stati i racconti della figlia Phoebe, oggetto di alcuni attacchi sui social, ad aprire gli occhi dell’uomo Microsoft sulla sciagura delle fake news. «Ascoltare mia figlia parlare di come è stata attaccata online, e di come anche i suoi amici abbiano vissuto esperienze simili, mi ha fatto riflettere su questo tema in un modo a cui non avevo pensato prima», racconta durante l’intervista. L’anno scorso, in un’intervista al The Information, Phoebe Gates ha parlato delle «idee sbagliate e delle teorie del complotto» che aleggiano sulla sua famiglia, ma anche di alcuni commenti razzisti su uno dei suoi ex fidanzati, un ragazzo afroamericano. Per spiegare la necessità di limitare la libertà di espressione, Bill Gates torna poi abilmente a portare i suoi limiti come esempio. «Abbiamo contesti in cui vogliamo informazioni corrette, come quando cerchiamo consigli medici», spiega alla Cnbc. «Ma poi, nelle nostre comunità ed enclave, condividiamo visioni che ci uniscono». «Anch’io mi lascio coinvolgere», continua. «Se c’è un politico che non mi piace e leggo un articolo che lo critica un po’, penso: “Oh, che bella critica!”. E mi piace leggerlo, anche se è esagerato». Dunque, il fatto che ci sia una predisposizione naturale a cercare conferma delle proprie opinioni dovrebbe essere un buon motivo per stabilire dall’alto, attraverso una macchina, ciò che può essere condiviso sui social e ciò che non può esserlo.La lotta alla disinformazione, dunque, è la nuova priorità assoluta di Bill Gates, un fardello lasciato alle nuove generazioni di cui si sente responsabile. Altri problemi, come l’eradicazione delle malattie o la promozione di energia pulita, pur essendo ancora molto difficili da risolvere - sostiene il nostro -, presentano strade più chiare verso delle soluzioni. Il tema sarà affrontato anche nella nuova docuserie di Netflix in uscita il prossimo 18 settembre, dal titolo Cosa c’è dopo? Il futuro secondo Bill Gates. Diviso in cinque episodi, il nuovo programma affronterà quelli che secondo lui - legittimo tuttologo tra i tifosi dei «competenti» - sono le questioni più urgenti del nostro tempo, dall’Intelligenza artificiale alla disinformazione, fino ad arrivare alle tecnologie all’avanguardia per combattere il cambiamento climatico. In un’anteprima della serie fornita alla Cnbc, Gates confida alla figlia di sentirsi in colpa per il fatto di non avere una soluzione pronta per rallentare la diffusione della disinformazione. Tralasciando la megalomania di un padre che si scusa con la figlia per non avere in tasca la soluzione ai problemi del mondo, uno degli uomini più ricchi e potenti del pianeta afferma esplicitamente di voler introdurre tecnologie volte a censurare preventivamente le opinioni della gente - stabilendo dall’alto che cosa è vero e che cosa è falso -, e i principali media riportano la notizia come un fatto normale. Impossibile non notare la contrapposizione con Elon Musk, un altro degli uomini più ricchi del mondo, il quale si è invece autoelevato a difensore mondiale del free speech. Personaggio anch’egli con luci e ombre, che tuttavia, acquistando l’ex Twitter, ha realmente creato un’alternativa libera (almeno per ora) nel panorama dei social. Tra i due, al momento, non ci sono dubbi su chi scegliere.
«Ci sono forze che cercano di dividerci, di ridefinire la nostra storia e di distruggere le nostre tradizioni condivise. La chiamano la cultura woke». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un video messaggio al gala 50esimo anniversario della National Italian American Foundation a Washington. "È un tentativo di cancellare la storia fondamentale degli italoamericani e di negare il loro posto speciale in questa nazione. Non glielo permetteremo. Il Columbus Day è qui per restare», ha aggiunto il presidente del Consiglio ringraziando Donald Trump per aver ripristinato quest'anno la celebrazione.
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L'amministratore delegato e direttore generale di Gruppo FS Stefano Antonio Donnarumma premiato a Washington
L’amministratore delegato del Gruppo FS Italiane ha ricevuto il Premio Dea Roma della National Italian American Foundation per il contributo alla modernizzazione delle infrastrutture di trasporto e alla crescita sostenibile del Paese.
La NIAF (National Italian American Foundation) ha conferito a Stefano Antonio Donnarumma, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo FS Italiane, il Premio NIAF Dea Roma come leader nell’eccellenza ingegneristica per la crescita nazionale e l’infrastruttura sostenibile.
La cerimonia si è svolta sabato 18 ottobre 2025 durante il Gala del 50° Anniversario della NIAF, all’Hotel Washington Hilton di Washington D.C. negli Stati Uniti d’America. Il riconoscimento è stato assegnato per evidenziare il ruolo cruciale svolto da Donnarumma nella trasformazione e modernizzazione delle infrastrutture di trasporto italiane, con un forte impegno verso la sostenibilità e l’innovazione.
«È un vero onore ricevere questo premio che ho il piacere di dedicare a tutti gli italiani che creano valore sia nel nostro Paese che all’estero e diffondono principi volti a generare competenze specifiche nell’ambito dell’ingegneria, della tecnologia e dell’innovazione. Nel Gruppo FS Italiane abbiamo avviato quest’anno un Piano Strategico da 100 miliardi di euro di investimenti che rappresenta un motore fondamentale per la crescita e lo sviluppo del Paese». ha dichiarato Stefano Antonio Donnarumma.
Sotto la guida di Donnarumma, il Gruppo FS sta promuovendo importanti progressi nello sviluppo di linee ferroviarie ad Alta Velocità e nelle soluzioni di mobilità sostenibile, contribuendo a collegare le comunità italiane e a supportare gli obiettivi ambientali nazionali. Il Piano Strategico 2025-2029 include diversi interventi per migliorare la qualità del servizio ferroviario, costruire nuove linee ad alta velocità e dotare la rete del sistema ERTMS per garantire maggiore unione fra le diversi reti ferroviarie europee. Più di 60 miliardi è il valore degli investimenti destinati all'infrastruttura ferroviaria, con l'obiettivo di diventare leader nella mobilità e migliorare l’esperienza di viaggio. Questo comprende l’attivazione di nuove linee ad alta velocità per collegare aree non ancora servite, con l'obiettivo di aumentare del 30% le persone raggiunte dal sistema Alta Velocità. Sul fronte della sostenibilità, inoltre, il Gruppo FS - primo consumatore di energia elettrica del Paese con circa il 2% della domanda nazionale – si pone l’obiettivo di decarbonizzare i consumi energetici attraverso la produzione da fonti rinnovabili e l’installazione di oltre 1 GW di capacità rinnovabile entro il 2029, pari al 19% di tutti i consumi del Gruppo FS, e di circa 2 GW entro il 2034. Fondamentale è anche il presidio internazionale, con una previsione di crescita del volume passeggeri pari al 40%.
Il Gruppo FS ha infatti inserito lo sviluppo internazionale tra le sue priorità, destinando una quota significativa degli investimenti al rafforzamento della propria presenza oltre confine. L’obiettivo è consolidare il posizionamento del Gruppo in Europa, ormai percepita come un’estensione naturale del mercato domestico, e promuovere una rete ferroviaria sempre più integrata e in linea con i principi della mobilità sostenibile.
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