2024-02-23
Biden insulta Putin: «Figlio di p...». Lo zar: «Gioca a fare il cowboy»
Il presidente Usa alza i toni contro il titolare del Cremlino, ma la sua strategia comunicativa si rivela un fiasco. Il Bundestag frena sui missili Taurus a Zelensky. Tajani: «Presto accordo per la sicurezza tra Roma e Kiev».Ormai le relazioni internazionali somigliano sempre di più ai film in cui Tomas Milian interpretava il maresciallo Giraldi. Mercoledì, parlando a un evento di raccolta fondi in California, Joe Biden ha bollato Vladimir Putin come un «figlio di p... pazzo». «Biden si comporta come un cowboy di Hollywood nei confronti di Putin. Gli piacerebbe esserlo, ma non ci riesce», ha replicato il Cremlino, definendo «imbarazzanti» le parole di Biden, che già nel 2022 aveva chiamato, salvo poi scusarsi, «stupido figlio di p...» il corrispondente di Fox News, Peter Doocy.L’aspetto problematico non è tanto di etichetta diplomatica, né che lo zar possa essersi offeso (ce ne faremmo in caso una ragione). No, il tema qui è squisitamente geopolitico. Quando un leader internazionale dice qualcosa, deve sempre inserire questo qualcosa in una logica strategica: a maggior ragione se a parlare è il capo di una superpotenza. Anche Donald Trump si scambiò insulti con Kim Jong-un durante la crisi nordcoreana del 2017. Tuttavia, in quel caso, emerse che le tensioni verbali avevano un significato strategico: esse sfociarono infatti in un tentativo di distensione (poi fallita) tra Washington e Pyongyang. Una distensione che poteva anche non piacere. Il punto è che quegli insulti avevano un senso strategico, non erano il frutto di sbalzi umorali. La domanda da porsi allora è: quando Biden definisce Putin un «figlio di p...» sta seguendo una logica o si tratta dell’ennesima gaffe dovuta alla sua scarsa lucidità?Purtroppo, lo scenario più probabile è il secondo. Era marzo 2021, quando Biden disse di considerare lo zar un «killer». Eppure, a maggio di quell’anno, revocò le sanzioni di Trump al Nord Stream 2, dando due mesi dopo l’ok definitivo al controverso gasdotto, senza ottenere nulla di concreto in cambio. Non solo. Kiev e Varsavia erano contrarie al Nord Stream 2, mentre i repubblicani e lo stesso Europarlamento avevano invano esortato Biden e Angela Merkel a non approvarlo anche in ritorsione all’avvelenamento di Alexei Navalny. Senza trascurare che, come spiegato a gennaio dal senatore del Texas Ted Cruz su queste colonne, proprio l’ok al Nord Stream 2 rese Putin più propenso a invadere l’Ucraina. A tutto questo va aggiunto che il rapporto investigativo del procuratore speciale, Robert Hur, ha messo nero su bianco i problemi di lucidità dell’attuale presidente americano. Sparate come quelle di mercoledì, insomma, rischiano di rivelarsi soltanto degli assist involontari al Cremlino. Gli avversari dell’Occidente non percepiscono un presidente americano risoluto e temibile, ma un leader debole, a tratti confuso, che si dà ad affermazioni estemporanee prive di una logica strategica. L’unico effetto delle parole di Biden rischia di essere quello di un indebolimento ulteriore della capacità di deterrenza di Washington. Questo è il vero problema. Ed è tutto geopolitico. E infatti ieri, commentando l’insulto, Putin ha sarcasticamente affermato: «Avevo detto che per noi Biden è preferibile come presidente (rispetto a Trump, ndr), e a giudicare da quello che adesso ha detto, ho assolutamente ragione».Che la deterrenza di Biden stia facendo acqua è testimoniato anche dal fatto che, secondo Reuters, l’Iran ha fornito alla Russia circa 400 missili balistici. È del resto dal 2021 che l’attuale Casa Bianca ha avviato un appeasement nei confronti del regime khomeinista. Tutto questo, mentre un funzionario americano ha confermato a Reuters l’indiscrezione di Politico, secondo cui Biden starebbe sponsorizzando il premier olandese uscente, Mark Rutte, come prossimo segretario generale della Nato. Parliamo di quello stesso Rutte che, nel 2018, criticò Trump per aver abbandonato l’accordo sul nucleare con Teheran. Infine, a proposito dei controversi rapporti tra Biden e Putin, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha detto che la definizione di «figlio di p... pazzo» dovrebbe essere associata al figlio del presidente americano, Hunter. La Zakharova dovrebbe però spiegare per quale motivo, a ottobre 2020, lo zar smentì pubblicamente le accuse di Trump ai Biden, sostenendo di non essere a conoscenza di attività illecite dello stesso Hunter in Russia e in Ucraina. Nel frattempo, il portavoce della Commissione Ue, Peter Stano, ha consigliato «assistenza mentale» a Dmitry Medvedev, dopo che costui aveva detto che le truppe di Mosca sarebbero potute arrivare a Kiev.Giorgia Meloni, dal canto suo, presiederà domani, in occasione del secondo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, una riunione virtuale del G7, a cui parteciperà anche Volodymyr Zelensky. «Ho ritenuto importante e urgente riferirvi del negoziato con le autorità ucraine per siglare un accordo di cooperazione bilaterale di sicurezza, che il presidente del Consiglio si accinge a firmare», ha detto Antonio Tajani, parlando alle commissioni parlamentari di Esteri e Difesa. «Dal testo non derivano obblighi sul piano del diritto internazionale, né impegni finanziari. Non sono previste garanzie automatiche di sostegno politico o militare», ha aggiunto, per poi sottolineare che «il Cremlino ha una responsabilità enorme» nella morte di Navalny: morte che, secondo Sergej Lavrov, risulterebbe invece un «affare interno». Frattanto il Bundestag ha respinto una proposta della Cdu di fornire a Kiev i missili Taurus. È invece passata una mozione per la consegna di armi a lungo raggio, che però non menziona esplicitamente i Taurus: l’ambiguità è dovuta al fatto che la maggioranza è spaccata. I Verdi sono a favore dell’invio dei Taurus, la Spd è contraria. Londra, che ha appena imposto nuove sanzioni alla Russia, fornirà invece altri 200 missili anticarro. In tutto questo, Putin ha volato ieri sulla regione di Kazan a bordo di un bombardiere strategico Tu-160M.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.