2025-04-01
Agricoltura, Bf porta il Piano Mattei in Congo
Federico Vecchioni (Imagoeconomica)
La società ha ottenuto in concessione pluriennale da Brazzaville 10.000 ettari: l’obiettivo è migliorare la sicurezza alimentare e promuovere la cooperazione fra i due Paesi. Federico Vecchioni: «Tecnologie avanzate, rafforzamento della ricerca e lavoro stabile».Bf international best fields best food limited, società parte del gruppo Bf spa, e la Repubblica del Congo hanno sottoscritto un memorandum d’intesa per avviare un progetto di sviluppo agricolo sostenibile nel Paese africano, volto a migliorare la sicurezza alimentare nazionale. L’accordo è stato firmato dal ministro dell’Agricoltura, dell’allevamento e della pesca della Repubblica del Congo, Paul Valentin Ngobo, da Federico Vecchioni, amministratore delegato di Bfi, e da Giovanni Mazzotti, direttore di Bfi Congo Brazzaville, alla presenza dell’ambasciatore d’Italia nella Repubblica del Congo, Enrico Nunziata.Il progetto rientra nella più ampia iniziativa italiana di cooperazione internazionale, realizzata attraverso collaborazioni tra pubblico e privato, nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa, e in particolare all’interno dell’Azione per il rafforzamento degli ecosistemi agroalimentari in Africa (Area). Quest’ultima, cofinanziata dal ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e realizzata con il supporto di Ciheam Bari (The international centre for advanced Mediterranean agronomic studies) come ente esecutore della componente pubblica, vede Bfi come controparte privata.Il gruppo guidato da Vecchioni punta a consolidare le filiere agroalimentari dei Paesi africani partner puntando sullo sviluppo agricolo del territorio e, in questo caso, rafforzando in particolare i legami storici con la Repubblica del Congo e riducendo la dipendenza alimentare esterna, attraverso la creazione di un modello che rappresenti un esempio di pratiche agricole innovative, gestione sostenibile e trasferimento di competenze.In dettaglio, sulla scorta degli accordi intercorsi a livello istituzionale sulle priorità di sviluppo per la Repubblica del Congo, l’obiettivo è quello di realizzare un progetto agroindustriale su un’area di 10.000 ettari nell’area di Dolisie, precisamente a Malolo. Particolare rilievo è dato all’approccio adottato: le terre sono concesse in uso pluriennale dalle autorità competenti, conformemente alle normative locali. Questo modello d’intervento, globale e non predatorio, in linea con il Piano Mattei, assicura che sia la proprietà fondiaria che la produzione agricola rimangano a disposizione dei Paesi, incrementandone sicurezza e benessere alimentare.«L’accordo con la Repubblica del Congo rappresenta un’importante opportunità per sviluppare un’agricoltura moderna e sostenibile nel Paese», ha spiegato Federico Vecchioni, ad di Bfi. «Il nostro obiettivo è costruire un sistema produttivo efficiente, capace di contribuire all’autosufficienza alimentare delle comunità locali, nella cornice più ampia della cooperazione internazionale per lo sviluppo avviata dal governo italiano. Attraverso questo progetto, intendiamo introdurre tecnologie avanzate, rafforzare la formazione e la ricerca scientifica con progetti e investimenti specifici e creare opportunità di lavoro stabili, offrendo un contributo concreto allo sviluppo del territorio». Secondo Enrico Nunziata, ambasciatore d’Italia nella Repubblica del Congo, «la sicurezza e la sovranità alimentare sono temi centrali nella politica estera dell’Italia, in particolare in Africa. Nella cornice del Piano Mattei, questa iniziativa incarna pienamente i principi del nostro nuovo approccio verso il continente africano, attraverso una compartecipazione pubblico-privato e una collaborazione paritaria con il Paese partner. Siamo molto lieti di poter mettere a sistema le migliori conoscenze e competenze delle eccellenze del nostro Paese, al fine di accrescere il livello di sovranità alimentare della Repubblica del Congo grazie a un’agricoltura sostenibile e innovativa, puntando sulla formazione e generando valore per le comunità locali. Non possiamo che dirci fieri del fatto che un pezzo del saper fare italiano contribuirà significativamente alla crescita del Paese, nostro partner e amico», ha concluso Nunziata. Accanto agli interventi agronomici, il progetto prevede lo sviluppo di infrastrutture, come la realizzazione di una rete idrica per garantire acqua potabile alle comunità di riferimento, e l’implementazione di programmi formativi sia a livello base che specialistico, sia in loco sia in Italia. Questi corsi, che copriranno aspetti quali la gestione agronomica, le tecniche di produzione e conservazione, nonché tematiche manageriali e tecnologiche, saranno svolti con il supporto di Ciheam Bari e dei principali operatori italiani della filiera agroalimentare.Quello in Congo è solo l’ultimo dei progetti che il gruppo Bf sta portando avanti in Africa. La società è infatti presente con piani di sviluppo del territorio in Algeria, Ghana, Congo, Senegal, Costa d’Avorio.
Pedro Sánchez (Getty Images)
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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