2023-01-04
Per Benedetto un funerale da Papa regnante
Joseph Ratzinger (Imagoeconomica)
Messo a punto il cerimoniale mentre prosegue il pellegrinaggio per rendere omaggio alla salma. Già 135.000 per il saluto a Joseph Ratzinger, alle esequie ne sono attesi altrettanti. La sala stampa: «Sarà un rito da sommo Pontefice». Pronto il suo libro postumo.La preghiera di colletta del rito esequiale di Benedetto XVI, il cui libretto è stato diffuso ieri, si rivolge al Padreterno: «O Dio, che nel disegno della tua provvidenza hai chiamato a guidare la Chiesa il tuo servo Benedetto, donagli di partecipare in cielo alla gloria eterna del tuo Figlio, che egli ha servito come vicario sulla Terra». A pronunciare questa prece sarà papa Francesco, che svolge il ministero di Vicario di Cristo in Terra, realizzando così quell’unicum di un Papa che fa i funerali al suo predecessore «emerito». Una funzione che «grosso modo ricalca quella riservata a un sommo Pontefice», ha commentato Matteo Bruni, direttore della Sala stampa vaticana, mettendo in chiaro che non c’è alcun tentativo di ridimensionare la figura di Benedetto, che sarà sepolto in una bara di cipresso. Intanto, scorre un fiume di persone nella basilica di San Pietro, per omaggiare la salma di Joseph Ratzinger. Ieri, anche il premier ungherese, Viktor Orbán, con la moglie. Ben oltre le attese: il prefetto aveva parlato di 35.000 persone in tutto, per l’omaggio dei fedeli. Dopo le 65.000 persone di lunedì, ieri sono stati 70.000 quelli che hanno voluto dare il loro saluto al Papa «emerito». Lunghe file attraverso i varchi presidiati dalle forze dell’ordine, che testimoniano una popolarità e un affetto per certi versi inattesi. Invece Ratzinger, considerato un Papa «difficile», ha saputo evidentemente parlare al cuore di tutti. Domani alle 9.30, alle esequie, ci si aspettano almeno 100.000 persone. Tra di loro ci sarà anche il cardinale Joseph Zen: il porporato novantenne emerito di Hong Kong, ha, infatti, ottenuto il permesso dalle autorità cinesi di partire per Roma, dopo che gli era stato ritirato il passaporto, in seguito all’arresto subito lo scorso maggio per la sua partecipazione in un fondo umanitario (ora sciolto) che offriva assistenza e aiuti ai manifestanti a favore della democrazia. Il via libera per essere presente al funerale di Ratzinger gli è stato accordato e potrà lasciare la Cina per un massimo di cinque giorni. Da sempre legatissimo a papa Benedetto, Zen lo è stato in particolare per la lettera che egli scrisse nel 2007 ai fedeli cinesi, chiedendo che il governo del Paese rispettasse la libertà religiosa. Al rito presenzieranno le delegazioni d’Italia e Germania, guidate da Sergio Mattarella e dal presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier; il cancelliere Olaf Scholz; i reali di Spagna e Beglio, il presidente polacco, Andrzej Duda, quello portoghese, Marcelo Nuno Duarte Rebelo de Sousa, quello ungherse, Katalin Novak e il governatore bavarese, Markus Söder. In più, presenzieranno alle esequie vari rappresentanti delle Chiese ortodosse, inclusi il patriarca di Antiochia di Siri, Ignazio Youssef III Younan, il metropolita della Chiesa russa, Antonij di Volokolams e una delegazione del Patriarcato di Costantinopoli. Ci sarà pure Pina Picierno, in rappresentanza del Parlamento Ue, di cui è vicepresidente. La cerimonia si concluderà con la traslazione del feretro al luogo della tumulazione, nelle grotte vaticane, nella tomba che fu di Giovanni Paolo II. Proprio il santo polacco rappresenta un punto di riferimento per comprendere la vita ecclesiale di Ratzinger, ma nello stesso tempo si devono leggere la figura di Giovanni Paolo II e il suo magistero attraverso il ruolo dell’allora cardinale prefetto dell’ex Sant’Ufficio. «Giovanni Paolo II», ha detto ieri il cardinale Stanislaw Dziwisz, storico segretario di papa Karol Wojtyla, «non prendeva nessuna decisione in ambito dottrinale senza consultarsi prima con il cardinale Ratzinger».Il peso specifico dell’intellettuale Ratzinger, ma più ancora del maestro di fede, sta emergendo con forza, anche dal numero di fedeli che accorrono per omaggiarlo. Da perito del Concilio Vaticano II, fino al ruolo di prefetto della Dottrina della fede, poi Papa e quindi da emerito, l’influenza di questo teologo nel pensiero della Chiesa è enorme. E fra qualche giorno c’è da attendersi un ulteriore assaggio di questa sua maestria. Sta infatti per essere pubblicato da Mondadori un libro intitolato Che cos’è il cristianesimo, dove vengono raccolte «in un saggio le sue ultime riflessioni su alcuni temi fondamentali della religione cristiana». Non solo i testi già noti degli ultimi dieci anni, ma anche «alcuni saggi inediti».La morte del Papa emerito, anche da questo punto di vista, non è una «fine», non è un evento che chiude il sipario su una stagione. Papa Ratzinger lascia un’eredità che si farà sentire, nel silenzio, come piaceva a lui, ma inesorabilmente. Il maestro di fede e ragione, teologo e pastore, attento alla liturgia, uomo di studio e preghiera, ha appena cominciato il lavoro. La fila di gente che va a salutarlo è anch’essa un segno dei tempi.
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