2024-12-17
Bayrou apre le consultazioni. Gli ex commissari reclamano tagli
Il premier incaricato vede Marine Le Pen, i repubblicani e i socialisti. La France Insoumise declina l’invito. Pierre Moscovici: «Se il debito non cala, non c’è futuro» Breton: «Non c’è tempo da perdere».La crisi politico-istituzionale francese è ancora in alto mare. Il premier incaricato, François Bayrou, ha condotto ieri altre consultazioni, ma per ora c’è ancora una lista di potenziali ministri. I problemi che il nuovo primo ministro è chiamato ad affrontare sono tantissimi. Anche perché, oltre al caos politico generato dal capriccio del presidente Emmanuel Macron che, dopo aver perso le elezioni europee del giugno scorso, ha deciso di sciogliere l’Assemblea nazionale, la Francia rischia uno tsunami economico-finanziario.Sul fronte politico, ieri Bayrou ha ricevuto i leader di vari partiti. I primi ad arrivare a Palazzo Matignon sono stati i vertici del Rassemblement national (Rn), Marine Le Pen e Jordan Bardella, che con il premier incaricato hanno parlato tra l’altro dell’introduzione della proporzionale alle elezioni legislative. La fondatrice del Rn ha espresso un giudizio tutto sommato positivo sull’incontro, senza tuttavia farsi illusioni. «Mi ha sentito», ha detto Le Pen riferendosi a Bayrou, «ma è presto per dire se sono stata ascoltata». Dopo l’Rn, il capo del governo ha ricevuto il suo predecessore macronista Gabriel Attal, che non ha rilasciato dichiarazioni alla stampa quando ha lasciato gli uffici del primo ministro. Poi è stata la volta di Olivier Faure, segretario del Partito socialista, che ha parlato di un incontro «cordiale» concluso, tuttavia, senza «un accordo di non censura» per il futuro governo. All’inizio del pomeriggio sono arrivati a Palazzo Matignon i rappresentanti de Les Républicains (Lr) che hanno rilasciato dichiarazioni solo qualche ora dopo. Parlando all’agenzia France Presse, il capogruppo Lr al Senato, Mathieu Darnaud, ha dichiarato che il suo partito ha invitato Bayrou a coinvolgerlo «in modo significativo» nel prossimo governo, soprattutto per le politiche relative alla sicurezza, all’immigrazione o ancora all’agricoltura. Il partito di estrema sinistra La France Insoumise (Lfi), invece, non ha voluto incontrare il neo premier per «coerenza politica».La giornata politica è stata animata anche dalla presentazione, all’Assemblea nazionale, della legge speciale che deve sostituire almeno temporaneamente la legge finanziaria, sulla quale è caduto il governo Barnier. In particolare, hanno fatto discutere degli emendamenti presentati da vari deputati, tra cui alcuni di Rn e Lfi, per indicizzare sull’inflazione le aliquote fiscali del 2025. La presidente dell’Assemblea nazionale, Yaël Braun-Pivet, ha definito questi emendamenti come «irricevibili».A complicare la vita al nuovo premier ci si è messo anche il tifone Chido, che ha colpito l’isola francese di Mayotte, posta nel Canale del Mozambico. Come scritto più volte dalla Verità, circa la metà degli abitanti di questo dipartimento d’Oltremare di Parigi sono clandestini. Già in condizioni normali, a Mayotte una larga fetta dei residenti vive in bidonville. Ma il ciclone ha reso quasi invivibile l’isola, provocato la morte di almeno 20 persone e riproposto le domande sull’opportunità di un’accoglienza quasi illimitata. Bayrou è apparso a fianco del ministro dell’Interno uscente Bruno Retailleau (Lr) che ha disposto immediatamente misure urgenti in aiuto delle popolazioni di Mayotte. La reattività di Retailleau è stata apprezzata e ha portato alcuni osservatori della politica francese ad ipotizzare la sua riconferma nel futuro governo Bayrou. Ma quest’ultimo è apparso distante e, poche ore dopo, si è appreso che intende mantenere il suo incarico di sindaco di Pau. Difficile dire se questa decisione sarà apprezzata o meno dai francesi.Per il neo premier anche ieri non hanno smesso di suonare i campanelli d’allarme in ambito economico-finanziario. In mattinata ci hanno pensato due ex commissari europei, Pierre Moscovici e Thierry Breton. Il primo, che è l’attuale presidente della Corte dei Conti, ha dichiarato che «un Paese che non taglia il proprio debito non ha avvenire», mentre il secondo ha affermato che «non c’è un secondo da perdere» per «evitare l’uso di metodi “in stile Argentina”». Secondo Breton, «la Francia è un grande Paese membro dell’Unione europea, membro della zona euro, che può contare su un risparmio molto abbondante di oltre 6.000 miliardi». Ma già poche ore dopo la sua nomina, Bayrou è stato richiamato all’ordine dall’agenzia di rating Moody’s che, nella notte tra venerdì e sabato scorsi, ha abbassato il proprio giudizio da Aa2 ad Aa3. Invece, venerdì, il governatore della Banca di Francia, François Villeroy de Galhau, aveva ricordato che la Francia è «il solo Paese della zona in cui il debito pubblico aumenta rispetto al Pil». Sempre a proposito di debito, ieri si è fatto vivo l’ex presidente della Bce Mario Draghi che, intervenendo a Parigi all’incontro annuale del Centre for Economic Policy Research, ha dichiarato che l’economia europea non può più andare avanti mantenendo bassi salari e contando solo sulle esportazioni. Secondo Draghi, l’Unione europea dovrebbe anche emettere debito comune.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.